Scritture Il-legali, l'Asharam di Carmine Iovine conquista il pubblico
Si replica l'1 aprile con un approfondimento su "Narcomafie"
mercoledì 29 marzo 2017
Per far visita all'Asharam bisogna affrontare tre faticose rampe di scale. L'Asharam è un percorso, anche difficile, di iniziazione alla vita. Aldo, il protagonista del libro di Carmine Iovine, presentato nella sede del circolo Arci di Trani, è un ragazzo che avverte la necessità di dover cambiare stile di vita, di interessarsi, informarsi e prender parte a qualcosa. Ci penserà questo luogo nel quartiere Santa Caterina di Castellammare di Stabia, una delle zone nelle mani del clan locale. L'Asharam è una struttura confiscata alla camorra, a "Lady Cocaina". Oggi questo posto accoglie migranti, è un luogo di formazione, un luogo in cui è possibile formare consapevolezza e coltivare concretamente la speranza.
"Dove Gandhi ha sconfitto la camorra" è il sottotitolo dell'opera di Carmine Iovine, giovane attivista e fondatore del circolo Legambiente Woodwardia di Gragnano. Di questo si è parlato domenica sera durante la presentazione del libro nell'ambito della rassegna Scritture Il-legali, un percorso di (in)formazione ed opportunità di crescita pensato dai circoli locali di Libera, Legambiente e (h)astArci. Sabato prossimo, alle ore 18.30, sempre in via Prologo 17, saranno ospiti Piero Ferrante, Umberto Romaniello e Mario Dabbicco per parlare della rivista Narcomafie fondata da Don Luigi Ciotti nel 1993.
Prossime date e libri:
01.04 ore 18 – P. Ferrante, U. Romaniello – Narcomafie
Narcomafie è un mensile di informazione, analisi e documentazione del Gruppo Abele cui collaborano giornalisti, docenti universitari, magistrati, centri di documentazione italiani e stranieri, gruppi e associazioni del privato sociale. La rivista, realizzata in collaborazione con l'associazione Libera, è stata fondata nel febbraio del 1993, all'indomani delle stragi di Capaci e di via D'Amelio in cui vennero uccisi i giudici Falcone e Borsellino. Da allora Narcomafie ha documentato l'aggressione della criminalità organizzata allo Stato, gli interessi legati ai traffici illeciti, le conseguenze della politica corrotta, il mancato rispetto dei diritti umani e la reazione della società civile.
08.04 ore 18 – N. Schingaro –Perché non sono diventato un delinquente
La periferia mi appartiene. Sono nato e cresciuto in un quartiere povero. Nell'immaginario comune, esso ha evocato da sempre l'immagine negativamente stereotipata di un luogo come coacervo di miseria e di criminalità. A causa del mio quartiere, ho sofferto varie forme di tensione. In particolar modo, un lungo processo di etichettamento ha tormentato il mio Sé, la mia identità, la mia vita; mentre, per molte teorie della devianza e della criminalità, io sarei - o potrei ancora diventare - un criminale. Ma se avevo tutte le carte in regola, allora, perché non sono un delinquente? Come, e in che misura, l'etichettamento subìto lungo l'arco della mia vita ha influenzato il mio Sé e la mia identità? E in che modo la profezia che si auto-avvera ha funzionato in relazione al mio destino e alla mia vita? E quali utili suggerimenti la mia esperienza di vita può offrire in termini di politiche urbane e sociali? Ecco. Né più né meno, ora, sto cercando di rispondere a queste domande attraverso quest'autoetnografia.
27.04 ore 20.30 – L. Palmisano - Mafia caporale
Il Global Slavery Index 2016, il rapporto annuale sulla schiavitù nel mondo, conta 129.600 persone ridotte in schiavitù in Italia, collocandoci al 49esimo posto nel ranking dei 167 Paesi presi in considerazione. Siamo il vertice europeo della sparizione dei minori non accompagnati e dello sfruttamento delle prostitute provenienti dalla Nigeria e dai Paesi ex Socialisti, ma siamo soprattutto lo Stato dove caporalato e impresa tendono a fondersi con le più consolidate organizzazioni mafiose. Questo intreccio è Mafia Caporale. Il business di questa metamafia è l'illecito sfruttamento del lavoro. Dall'agricoltura ai servizi, fino alla piccola industria, il mercato del lavoro si riempie di lavoratori e di lavoratrici schiavizzati. Leonardo Palmisano, nel suo viaggio dal nord al sud di Italia ha raccolto una storia, un'immagine, un ritratto.
"Dove Gandhi ha sconfitto la camorra" è il sottotitolo dell'opera di Carmine Iovine, giovane attivista e fondatore del circolo Legambiente Woodwardia di Gragnano. Di questo si è parlato domenica sera durante la presentazione del libro nell'ambito della rassegna Scritture Il-legali, un percorso di (in)formazione ed opportunità di crescita pensato dai circoli locali di Libera, Legambiente e (h)astArci. Sabato prossimo, alle ore 18.30, sempre in via Prologo 17, saranno ospiti Piero Ferrante, Umberto Romaniello e Mario Dabbicco per parlare della rivista Narcomafie fondata da Don Luigi Ciotti nel 1993.
Prossime date e libri:
01.04 ore 18 – P. Ferrante, U. Romaniello – Narcomafie
Narcomafie è un mensile di informazione, analisi e documentazione del Gruppo Abele cui collaborano giornalisti, docenti universitari, magistrati, centri di documentazione italiani e stranieri, gruppi e associazioni del privato sociale. La rivista, realizzata in collaborazione con l'associazione Libera, è stata fondata nel febbraio del 1993, all'indomani delle stragi di Capaci e di via D'Amelio in cui vennero uccisi i giudici Falcone e Borsellino. Da allora Narcomafie ha documentato l'aggressione della criminalità organizzata allo Stato, gli interessi legati ai traffici illeciti, le conseguenze della politica corrotta, il mancato rispetto dei diritti umani e la reazione della società civile.
08.04 ore 18 – N. Schingaro –Perché non sono diventato un delinquente
La periferia mi appartiene. Sono nato e cresciuto in un quartiere povero. Nell'immaginario comune, esso ha evocato da sempre l'immagine negativamente stereotipata di un luogo come coacervo di miseria e di criminalità. A causa del mio quartiere, ho sofferto varie forme di tensione. In particolar modo, un lungo processo di etichettamento ha tormentato il mio Sé, la mia identità, la mia vita; mentre, per molte teorie della devianza e della criminalità, io sarei - o potrei ancora diventare - un criminale. Ma se avevo tutte le carte in regola, allora, perché non sono un delinquente? Come, e in che misura, l'etichettamento subìto lungo l'arco della mia vita ha influenzato il mio Sé e la mia identità? E in che modo la profezia che si auto-avvera ha funzionato in relazione al mio destino e alla mia vita? E quali utili suggerimenti la mia esperienza di vita può offrire in termini di politiche urbane e sociali? Ecco. Né più né meno, ora, sto cercando di rispondere a queste domande attraverso quest'autoetnografia.
27.04 ore 20.30 – L. Palmisano - Mafia caporale
Il Global Slavery Index 2016, il rapporto annuale sulla schiavitù nel mondo, conta 129.600 persone ridotte in schiavitù in Italia, collocandoci al 49esimo posto nel ranking dei 167 Paesi presi in considerazione. Siamo il vertice europeo della sparizione dei minori non accompagnati e dello sfruttamento delle prostitute provenienti dalla Nigeria e dai Paesi ex Socialisti, ma siamo soprattutto lo Stato dove caporalato e impresa tendono a fondersi con le più consolidate organizzazioni mafiose. Questo intreccio è Mafia Caporale. Il business di questa metamafia è l'illecito sfruttamento del lavoro. Dall'agricoltura ai servizi, fino alla piccola industria, il mercato del lavoro si riempie di lavoratori e di lavoratrici schiavizzati. Leonardo Palmisano, nel suo viaggio dal nord al sud di Italia ha raccolto una storia, un'immagine, un ritratto.