Sei anni di Treno del Sorriso: una festa in Villa con grandi e piccini
L'associazione ha condiviso con grandi e bambini tra sabato e domenica la storia della propria attività
lunedì 19 giugno 2023
15.21
Tra gli inconfondibili nasotti rossi, bolle di sapone, palloncini, canzoncine, scherzi e sberleffi, i volontari del treno del Sorriso hanno festeggiato i sei anni dalla costituzione del sodalizio tra lo chalet e il viale centrale della Villa comunale, nel modo più consono allo spirito che li ispira e li illumina: insieme ai bambini, alle loro famiglie, nella semplicità di piccole cose capaci di riempire i cuori.
"Un'associazione nata sei anni fa davvero per caso - ci racconta la presidente, Beatrice Brullo - con la quale cerchiamo di dare tanto ma dalla quale non ci saremmo mai aspettati di ricevere così tanto! ". Eh già, perché la clownterapia cambia la vita, non soltanto nei momenti più difficili di chi è ammalato: ma nel regalare una forza straordinaria e inimmaginabili risorse a dei la pratica e diffonde, nella consapevolezza della preziosità della vita e di quanto di essa si debba prendere cura, azione che prende il carattere della indispensabilità, non solo nelle difficoltà contingenti, ma in un momento in cui l'esistenza umana sembra mercificata e sminuita al rango di numeri di follower e contatti solo virtuali.
Collane di fotografie hanno riempito ieri in una piccola, deliziosa esposizione lo chalet della Villa comunale, a testimonianza delle numerose attività svolte in sei anni dal treno del Sorriso; fotografie allestite come festoni ad addobbare cartelloni con spazi vuoti a disposizione di dediche lasciate da grandi e piccoli, soprattutto con le adorabili scritture incerte dei bambini ma con messaggi autenticamente pieni di amore.
L'associazione che ha sede a Trani opera in realtà nell'intero territorio, arrivando in tanti ospedali, nelle RSA e in realtà sociali come il centro Jobel. Li abbiamo visti durante la pandemia alleggerire le atmosfere pesanti negli hub vaccinali ma soprattutto , in sei anni, regalare sorrisi In centinaia e centinaia di visite ai bambini ricoverati nei reparti pediatrici o agli anziani sempre più soli delle case di cura e dei reparti di geriatria.
Beatrice, le chiediamo, Come si sale su questo treno? "Iscrivendosi!", ci risponde con un sorriso, ovviamente: e la cosa fantastica è che ieri in villa non c'era la solita manifestazione con una raccolta fondi, sempre necessari per gli spostamenti, gli allestimenti i materiali: ma semplicemente cercando di essere contagiosi, cercando di diffondere questa idea che essere utili in questa società è possibile con poco, con la propria anima, unitamente, questo è certo, a corsi di formazione svolti da formatori interni ed esterni tenuti da professionisti provenienti da tutta Italia. e così l'invito era a condividere sulle proprie pagine Social i selfie realizzati all'interno della cornice del treno del sorriso insieme alla stessa Beatrice ma anche al direttivo che ieri per l'occasione era tutto presente,ad animare festosamente il primo pomeriggio davvero estivo di tutta la stagione, quasi un sorriso dell'estate che sta arrivando: con Domenico Berardi, vicepresidente, Francesca Cezza, consigliera, e la segretaria Patrizia lerrovino.
Perché per essere un Clown del sorriso capace di operare terapie benefiche, spesso miracolose, occorre un' anima bella: ma anche la solidità di una preparazione per affrontare situazioni che davvero stringono cuore, per poterlo tenere pronto a far sorridere anche là dove ci sarebbe da abbandonarsi alla tristezza e allo sconforto più profondo.
"Un'associazione nata sei anni fa davvero per caso - ci racconta la presidente, Beatrice Brullo - con la quale cerchiamo di dare tanto ma dalla quale non ci saremmo mai aspettati di ricevere così tanto! ". Eh già, perché la clownterapia cambia la vita, non soltanto nei momenti più difficili di chi è ammalato: ma nel regalare una forza straordinaria e inimmaginabili risorse a dei la pratica e diffonde, nella consapevolezza della preziosità della vita e di quanto di essa si debba prendere cura, azione che prende il carattere della indispensabilità, non solo nelle difficoltà contingenti, ma in un momento in cui l'esistenza umana sembra mercificata e sminuita al rango di numeri di follower e contatti solo virtuali.
Collane di fotografie hanno riempito ieri in una piccola, deliziosa esposizione lo chalet della Villa comunale, a testimonianza delle numerose attività svolte in sei anni dal treno del Sorriso; fotografie allestite come festoni ad addobbare cartelloni con spazi vuoti a disposizione di dediche lasciate da grandi e piccoli, soprattutto con le adorabili scritture incerte dei bambini ma con messaggi autenticamente pieni di amore.
L'associazione che ha sede a Trani opera in realtà nell'intero territorio, arrivando in tanti ospedali, nelle RSA e in realtà sociali come il centro Jobel. Li abbiamo visti durante la pandemia alleggerire le atmosfere pesanti negli hub vaccinali ma soprattutto , in sei anni, regalare sorrisi In centinaia e centinaia di visite ai bambini ricoverati nei reparti pediatrici o agli anziani sempre più soli delle case di cura e dei reparti di geriatria.
Beatrice, le chiediamo, Come si sale su questo treno? "Iscrivendosi!", ci risponde con un sorriso, ovviamente: e la cosa fantastica è che ieri in villa non c'era la solita manifestazione con una raccolta fondi, sempre necessari per gli spostamenti, gli allestimenti i materiali: ma semplicemente cercando di essere contagiosi, cercando di diffondere questa idea che essere utili in questa società è possibile con poco, con la propria anima, unitamente, questo è certo, a corsi di formazione svolti da formatori interni ed esterni tenuti da professionisti provenienti da tutta Italia. e così l'invito era a condividere sulle proprie pagine Social i selfie realizzati all'interno della cornice del treno del sorriso insieme alla stessa Beatrice ma anche al direttivo che ieri per l'occasione era tutto presente,ad animare festosamente il primo pomeriggio davvero estivo di tutta la stagione, quasi un sorriso dell'estate che sta arrivando: con Domenico Berardi, vicepresidente, Francesca Cezza, consigliera, e la segretaria Patrizia lerrovino.
Perché per essere un Clown del sorriso capace di operare terapie benefiche, spesso miracolose, occorre un' anima bella: ma anche la solidità di una preparazione per affrontare situazioni che davvero stringono cuore, per poterlo tenere pronto a far sorridere anche là dove ci sarebbe da abbandonarsi alla tristezza e allo sconforto più profondo.