Sesta provincia, Cioce: «Pensiamo ai vantaggi»

Un'assemblea plenaria per risolvere i conflitti

lunedì 10 dicembre 2007
«La Prefettura a Barletta è il riconoscimento del ruolo che la nostra città ha storicamente avuto nella lotta per l'istituzione della sesta provincia. Quando c'è stato da fare un passo indietro, rinunciando a Barletta provincia in favore della policentrica, i barlettani lo hanno fatto. Ora sarebbe il caso che gli amici delle altre città facciano la loro parte, tutelando un progetto che per questo territorio, non lo dimentichiamo, rappresenta un incredibile volano, a prescindere dalla sedi di questo o di quel ufficio».

Così la pensa Beppe Cioce, segretario del consiglio regionale della Puglia e capogruppo regionale del Psdi a proposito del decreto approvato dal Governo. «Capisco la rabbia e il rammarico degli amici di Andria, sarebbe stato lo stesso per i barlettani se la decisione fosse stata differente. Però ci siamo affidati ad un arbitro, il Governo, proprio per uscire dall'imbarazzo di dover prendere una decisione sul territorio. Ora bisogna mettere da parte i campanilismi e pensare che siamo tutti cittadini della stessa provincia.

Pensiamo alle ricadute economiche, pensiamo alla gestione delle nostre scuole, alla pulizia delle spiagge, ai lavori su importanti arterie stradali, come l'Andria-Trani, che finalmente non dipenderanno più da Bari, ma su cui si prenderanno decisioni direttamente sul nostro territorio. Abbiamo inseguito a lungo questo sogno, non spezziamolo per un palazzo, seppure importante come quello di Governo, localizzato dieci chilometri più la o più in qua. E' in questo delicato momento che la politica deve dimostrare la sua maturità e deve evitare di cadere nella trappola di chi la sesta provincia non l'ha mai digerita.

Invito i sindaci, i consiglieri comunali, i consiglieri provinciali, i colleghi consiglieri regionali, i parlamentari a riunirci in una grande assise plenaria per risolvere tutti i conflitti, per azzerare l'acredine, per rilanciare un progetto che non può che rappresentare il rilancio del nostro territorio».