Si ride al Tribunale con la compagnia Mimesis
Marco Pilone continua a pescare "sorprese" tra gli attori
domenica 17 maggio 2009
Fa ridere, fa ridere la nuova commedia diretta da Marco Pilone e messa in scena al Teatro Impero. I due atti portano in dote al pubblico tranese una serie di gag ed equivoci, rigorosamente accompagnate dalla lingua dialettale tranese che rende ancor più succose le battute e le situazioni presentate.
L'aula di un tribunale si presta poi ancor più alla contrapposizione tra accusati e accusatori, tra avvocati difensori e giudice, tra cancelliere e casi umani tipici della Trani plebea, quella più verace, quella più divertente nella sua schiettezza e nel suo trovare motti, sentenze e figure retoriche involontarie, spiattellate in faccia ad un pubblico mai sazio di queste "trovate" e di questo genere di teatro poplare.
Un teatro che ha in se il suo valore: offrire presonaggi e situazioni in cui identificare la propria vita ed ancor più in questo caso, il proprio modo di parlare.
Sinceramente ho trovato più divertente il secondo atto, non foss'altro per una presenza particolarmente azzeccata: caro Marco, ma dove caspita l'hai trovata quella cazzutissima vecchietta che impersonava la suocera contro la nuora, contrapposte nell'aula del fanomatico tribunale? Troppo divertente e abile per natura ad inanellare una battuta dietro l'altra, con tempi comici perfetti. E' incerdibile come anche il teatro in vernacolo possa riservare di queste sorprese; una bravissima interprete e ben adattata al ruolo che doveva assumere: quello della terribile suocera che fa causa alla nuora per un motivo che scoprirete andando a teatro. D'altro canto ultimamente anche il cinema ci ha offerto liete sorprese da parte di vecchiette terribili...
"Sopra al tribunale" è l'ennesima "creatur'", scritta dalla brava Anna Cormio e diretta da un Marco Pilone che ormai gestisce le sue opere col "pilota automatico": troppo bravo nell'organizzazione dei tempi e degli attori. Se lo lasciassero lavorare senza prenderlo per il deretano (che poi è abbastanza grande e ci vuole anche un certo coraggio) saremmo in un mondo perfetto.
Altre foto dello spettacolo dalle prossime ore su traniweb
Giovanni Ronco
L'aula di un tribunale si presta poi ancor più alla contrapposizione tra accusati e accusatori, tra avvocati difensori e giudice, tra cancelliere e casi umani tipici della Trani plebea, quella più verace, quella più divertente nella sua schiettezza e nel suo trovare motti, sentenze e figure retoriche involontarie, spiattellate in faccia ad un pubblico mai sazio di queste "trovate" e di questo genere di teatro poplare.
Un teatro che ha in se il suo valore: offrire presonaggi e situazioni in cui identificare la propria vita ed ancor più in questo caso, il proprio modo di parlare.
Sinceramente ho trovato più divertente il secondo atto, non foss'altro per una presenza particolarmente azzeccata: caro Marco, ma dove caspita l'hai trovata quella cazzutissima vecchietta che impersonava la suocera contro la nuora, contrapposte nell'aula del fanomatico tribunale? Troppo divertente e abile per natura ad inanellare una battuta dietro l'altra, con tempi comici perfetti. E' incerdibile come anche il teatro in vernacolo possa riservare di queste sorprese; una bravissima interprete e ben adattata al ruolo che doveva assumere: quello della terribile suocera che fa causa alla nuora per un motivo che scoprirete andando a teatro. D'altro canto ultimamente anche il cinema ci ha offerto liete sorprese da parte di vecchiette terribili...
"Sopra al tribunale" è l'ennesima "creatur'", scritta dalla brava Anna Cormio e diretta da un Marco Pilone che ormai gestisce le sue opere col "pilota automatico": troppo bravo nell'organizzazione dei tempi e degli attori. Se lo lasciassero lavorare senza prenderlo per il deretano (che poi è abbastanza grande e ci vuole anche un certo coraggio) saremmo in un mondo perfetto.
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Giovanni Ronco