Sicurezza degli immobili pubblici, il Comune revoca la gara: servono meno vigilanti

Annullata definitivamente l'aggiudicazione alla Sicurcenter

venerdì 18 dicembre 2015
A cura di Alessandra Vacca
Il dirigente della Polizia municipale, Giovanni Didonna, con determina del 9 dicembre, ha l'annullato la determina del 29 novembre 2013 che aggiudicava in via definitiva il servizio di vigilanza del patrimonio pubblico e dei beni comunali alla Sicurcenter di Palermo, revocando al contempo la procedura di gara per l'affidamento triennale.

Il bando di gara per la vigilanza agli immobili comunali, indetto nel 2011, era stato vinto dalla Sicurcenter di Palermo. La Vigilanza Tranese, piazzatasi al secondo posto e fino ad allora affidataria del servizio, fece ricorso al Tar Puglia. Il tribunale amministrativo pur rigettando il ricorso, per carenza della cooperativa a poter ricorrere, ha tuttavia riconosciuto l'illegittimità della nomina della commissione giudicatrice e di tutti gli atti amministrativi conseguenti. Di mezzo, poi, c'è stata l'inchiesta giudiziaria nota come "Sistema Trani": proprio dall'appalto alla vigilanza degli immobili comunali sono partite le indagini che hanno portato alla caduta dell'amministrazione Riserbato, con l'arresto dello stesso ex sindaco e di alcuni esponenti del Comune e delle società partecipate.

Dietro al provvedimento, però, oltre la questione giudiziaria, c'è anche una motivazione anche logica: infatti a partire dal settembre scorso, le competenze di Palazzo di città in fatto di vigilanza degli immobili pubblici sono state ridotte in quanto le spese di mantenimento degli uffici giudiziari dal Comune sono passate nelle mani del ministero della Giustizia. E questo ha ridotto del 70 per cento le necessità di vigilanza spettanti al Comune, che d'ora in poi dovrà provvedere solo alla sicurezza di palazzo di città e degli uffici dei servizi sociali, biblioteca, villa, cimitero e polizia municipale. E in nessuno di questi siti è richiesta la vigilanza armata. Ergo, la gara indetta 4 anni fa dall'importo di 2,2 milioni di euro non ha più ragion d'essere in quanto la cifra sarebbe nettamente superiore al servizio di vigilanza richiesto.