"Sistema Trani", la riflessione di Massimo Raccah (M5S)
«Il popolo deve prendere coscienza a porre fine al favoritismo»
giovedì 25 dicembre 2014
7.15
«Una crisi politica e soprattutto morale dove Trani si è eretta a paradigma del malaffare». È questa la riflessione di Massimo Raccah, esponente del M5S di Trani che ha così commentato i recenti fatti di cronaca giudiziaria riconducibili a "Sistema Trani". Il movimento è stato infatti uno dei primi a prendere posizione nell'intera vicenda e a parlare nel comunicato diffuso il 20 dicembre «accuse gravissime» e di «reati ascritti ad un comitato politico-affaristico denominato Sistema che comandava in Città».
«Aspettiamo l'evolversi della magistratura – ha poi proseguito ai nostri microfoni - ma ci sentiamo coinvolti da questa area di gravità che aleggiava nel Comune e di cui si aveva percezione».
La soluzione per Raccah può e deve partire solo del popolo, non dimenticandoci che gli amministratori coinvolti sono andati al potere per elezione. Ed è infatti proprio il popolo «deve prendere coscienza e capire che sono terminati i tempi su cui vige il favoritismo», cittadini non più succubi della classe dirigente ma attivi e decisivi nella vita politica della città.
Ed infine l'appello finale: «La città deve reagire e non abbattersi», un monito rivolto principalmente ai giovani che secondo Raccah possono davvero rappresentare l'alternativa e la risorsa da cui la città può e deve ripartire. «Chiediamo ai cittadini onesti di attivarsi affinché la prossima classe politica sia degna di rappresentarli».
«Aspettiamo l'evolversi della magistratura – ha poi proseguito ai nostri microfoni - ma ci sentiamo coinvolti da questa area di gravità che aleggiava nel Comune e di cui si aveva percezione».
La soluzione per Raccah può e deve partire solo del popolo, non dimenticandoci che gli amministratori coinvolti sono andati al potere per elezione. Ed è infatti proprio il popolo «deve prendere coscienza e capire che sono terminati i tempi su cui vige il favoritismo», cittadini non più succubi della classe dirigente ma attivi e decisivi nella vita politica della città.
Ed infine l'appello finale: «La città deve reagire e non abbattersi», un monito rivolto principalmente ai giovani che secondo Raccah possono davvero rappresentare l'alternativa e la risorsa da cui la città può e deve ripartire. «Chiediamo ai cittadini onesti di attivarsi affinché la prossima classe politica sia degna di rappresentarli».