Sistema Trani 2, l'avvocato Tritta specifica la posizione dei suoi assistiti Antonio Modugno ed Edoardo Savoiardo
La replica a seguito delle dichiarazioni di Anna Maria Barresi
giovedì 24 novembre 2022
10.09
In merito alla nota a firma dell'ex consigliera comunale Anna Maria Barresi pubblicata ieri su Traniviva (leggi qui), riportiamo qui di seguito la replica integrale dell'avvocato Isabella Tritta, legale di Antonio Modugno ed Edoardo Savoiardo che specifica meglio la posizione dei suoi assistiti.
«Gentile Direttore, con riferimento alla notizia apparsa sul giornale online traniviva, di cui Lei è responsabile, dal titolo "Sistema Trani 2: Barresi un altro passo verso la verità è stato fatto" pur recando tale articolo unicamente ed acriticamente le dichiarazioni di terze persone, in qualità di legale di fiducia del Col. Dott. Antonio Modugno e del sig. Edoardo Savoiardo (soggetti ivi espressamente citati) mi corre l'obbligo di segnalare che dal contenuto dell'anzidetto articolo traspare, purtroppo, in maniera del tutto perplessa una sorta di "accomunamento di posizioni" tra il De Feudis, il Modugno e il Savoiardo in realtà del tutto inesistente, posto che a questi ultimi miei assistiti è sempre stata - e tanto è oltremodo doveroso precisare - contestata unicamente una presunta culpa in vigilando per condotte foriere di presunto danno tuttavia ascrivibili (secondo gli assunti della procura erariale per dolo) in via esclusiva ad altro soggetto.
È dunque evidente l'interesse dei miei assistiti a meglio chiarire e specificare quelle che sono le manifeste distinte posizioni sostanziali e processuali delle parti, unicamente all'impreciso dato obiettivo della condanna di cui al dispositivo della sentenza (che altrettanto doverosamente allego): invero circa €89.354,52 a carico del sig. De Feudis Sergio ed € 18.000,00 (ovviamente in via sussidiaria, in quanto chiamati a rispondere, si ribadisce, unicamente a titolo di culpa in vigilando).
Pertanto, precisando con l'occasione che i predetti dott. Antonio Modugno e Edoardo Savoiardo intendono comunque proporre appello avverso la sentenza de qua, al fine di ottenere il definitivo riconoscimento di una totale carenza di responsabilità, manifestamente insussistente sotto ogni profilo e neanche a titolo di mera colpa, ritenendo lesi i principi di rispetto della verità ed accuratezza di cui alla Carta dei Doveri del Giornalista del 08/07/1993 Le chiedo di voler provvedere alla rettifica dell'articolo de quo o comunque alla diffusione della presente nota di replica, in ossequio ai principi di verità e accuratezza or ora citati ed a maggior tutela dell'immagine dei miei assistiti».
«Gentile Direttore, con riferimento alla notizia apparsa sul giornale online traniviva, di cui Lei è responsabile, dal titolo "Sistema Trani 2: Barresi un altro passo verso la verità è stato fatto" pur recando tale articolo unicamente ed acriticamente le dichiarazioni di terze persone, in qualità di legale di fiducia del Col. Dott. Antonio Modugno e del sig. Edoardo Savoiardo (soggetti ivi espressamente citati) mi corre l'obbligo di segnalare che dal contenuto dell'anzidetto articolo traspare, purtroppo, in maniera del tutto perplessa una sorta di "accomunamento di posizioni" tra il De Feudis, il Modugno e il Savoiardo in realtà del tutto inesistente, posto che a questi ultimi miei assistiti è sempre stata - e tanto è oltremodo doveroso precisare - contestata unicamente una presunta culpa in vigilando per condotte foriere di presunto danno tuttavia ascrivibili (secondo gli assunti della procura erariale per dolo) in via esclusiva ad altro soggetto.
È dunque evidente l'interesse dei miei assistiti a meglio chiarire e specificare quelle che sono le manifeste distinte posizioni sostanziali e processuali delle parti, unicamente all'impreciso dato obiettivo della condanna di cui al dispositivo della sentenza (che altrettanto doverosamente allego): invero circa €89.354,52 a carico del sig. De Feudis Sergio ed € 18.000,00 (ovviamente in via sussidiaria, in quanto chiamati a rispondere, si ribadisce, unicamente a titolo di culpa in vigilando).
Pertanto, precisando con l'occasione che i predetti dott. Antonio Modugno e Edoardo Savoiardo intendono comunque proporre appello avverso la sentenza de qua, al fine di ottenere il definitivo riconoscimento di una totale carenza di responsabilità, manifestamente insussistente sotto ogni profilo e neanche a titolo di mera colpa, ritenendo lesi i principi di rispetto della verità ed accuratezza di cui alla Carta dei Doveri del Giornalista del 08/07/1993 Le chiedo di voler provvedere alla rettifica dell'articolo de quo o comunque alla diffusione della presente nota di replica, in ossequio ai principi di verità e accuratezza or ora citati ed a maggior tutela dell'immagine dei miei assistiti».