"Sistema Trani", lunga riflessione di Trani FuturDem

Norberto Soldano: «Pensateci due volte prima di votare i delinquenti»

giovedì 25 dicembre 2014 7.10
Dopo il caos politico che ha colpito la città di Trani, anche l'associazione Trani Futur Dem interviene puntualmente per sottolineare la crisi profonda in cui versa la città. Problemi su problemi che portano la perla dell'Adriatico a degradarsi sempre di più.

«"Godi, Fiorenza, poi che se' sì grande che per mare e per terra batti l'ali, e per lo 'nferno tuo nome si spande!". Si apre così il canto XXVI dell'Inferno nella Divina Commedia, con una dura invettiva del maestro Dante nei confronti di Firenze, la città nativa del sommo poeta, in quel periodo in preda alla corruzione e alle conseguenze della malapolitica. Sapere che la corruzione non nasce oggi con "Sistema Trani" può sembrare assurdo a dirsi, ma è un conforto nell'animo affranto di un giovane come me, turbato e afflitto in questi giorni dalle penose vicende e i vergognosi scandali emersi dalle indagini della magistratura - ha affermato Norberto Soldano, coordinatore dell'associazione -. Trani è caduta in basso ancora una volta. E chi l'ha permesso? Dove sono ora tutte quelle persone in fila con l'obolo alle primarie del centrodestra due anni fa? Dove sono finiti tutti quei ragazzi che osannavano il nostro Sindaco quando trionfava sull'avversario Operamolla dopo l'esito del ballottaggio che lo vide rocambolescamente vincitore per una manciata di voti? Già nel 1993 e successivamente nel biennio 2002-2003 abbiamo consegnato alla storia della nostra città una pessima immagine, abbiamo fatto una figura ripugnante passando mediaticamente per una città in mano alla delinquenza locale e al clientelismo. La storia si ripete, gli artefici sono sempre gli stessi e guarda caso anche le forze politiche coinvolte in questi malaffari sono le stesse.

Sembra insuperabile ora come ora la profonda crisi culturale, etica e politica che in questo momento la nostra città sta attraversando. Il prezzo di questa crisi i cittadini sono costretti a pagarla vivendo quotidianamente in una città priva di servizi, terra di conquista per i forestieri, nella quale la disoccupazione è diventata cronica e devastante. La corsa sfrenata alla conquista del potere e alla scalata ai palazzi del potere ha trascinato la nostra città nel baratro. La contesa per il potere non ha giovato affatto alla nostra città e oggi infatti non godiamo di nessuna rappresentanza né in Consiglio Regionale, né a Roma e niente di meno che a Bruxelles. Ci siamo lasciati sottrarre meschinamente il nostro ospedale, abbiamo permesso per anni alle città limitrofe di scaricare i rifiuti nella nostra discarica e poi per giunta, "scaricati" anche dalla Regione, ci ritroviamo adesso ad affrontare da soli l'emergenza rifiuti e avendo intelligentemente scartato la strategia Rifiuti Zero si prospetta per la nostra città come soluzione al problema dei rifiuti la costruzione di un termovalorizzatore. Chi ha governato la nostra città è stato capace di rinunciare a importanti finanziamenti europei e quindi di accedere ai fondi stanziati dall'Unione Europea per riqualificare la litoranea e rilanciare l'economia locale e l'occupazione cittadina puntando sul lapideo e rivalorizzando i punti di forza del nostro territorio.

La cementificazione selvaggia, la cancellazione dal piano regolatore delle aree verdi divenute poi zone edificabili e il lassismo delle autorità locali verso problematiche particolarmente sensibili ai cittadini hanno visto peggiorare in pochi anni drasticamente la qualità della vita in città. L'abbattimento delle barriera architettoniche è rimasta un'utopia, gli impegni presi per l'edilizia scolastica uno slogan da campagna elettorale e il sogno di una città più vivibile è rimasto nel cassetto. Gli sprechi di denaro pubblico sono all'ordine del giorno, non ultimo, il Comune di Trani una decina di giorni fa ha elargito 7 mila euro per riparare la fontana di Piazza Dante, "inaugurata" solennemente come la fontana del secolo. Forse e dico forse oltre a ripararne il rubinetto avrebbero potuto riverniciarla d'oro con tutti quei soldi e si dà il caso che non sia un mistero che dove ci sono gli sprechi, ci sono gli imbrogli. Può sembrare una perplessità banale questa rispetto alle perplessità che sorgono lecite e spontanee quando pensiamo alle paurose e inspiegabili cifre del Trani International Festival. Il nostro Lungomare è l'emblema del degrado, l'amianto ovunque nelle nostre campagne l'emblema della riprovevole incompetenza di chi ha amministrato la nostra città negli ultimi anni. Probabilmente e sottolineo "probabilmente" la classe politica che ha governato negli ultimi anni è stata forse coinvolta in una illegale operazione di assunzioni e di nomine clandestine nelle municipalizzate, si spiega forse così l'incompetenza di chi oggi ricopre incarichi negli uffici del Comune? Abbiamo perso su tutti i fronti, Trani ha perso e il futuro di noi giovani è sempre più compromesso in questa città. E' stata una sconfitta per la politica, per le istituzioni, una sconfitta morale che brucia più di qualsiasi sconfitta in campionato sul terreno dello Stadio Comunale. In un sistema democratico il cittadino ha il grande vantaggio di potersi esprimere e di rendersi artefice e quindi protagonista del futuro della propria collettività.

"Ogni popolo ha il governo che si merita". Sono da incorniciare le parole di Winston Churchill. Ora è inutile che vi scandalizzate…la prossima volta prima di votare i delinquenti o di vendere il vostro voto in cambio di una ricarica telefonica pensateci due volte!».