Sovrintendente investito, Mastrulli invoca interventi
«Su quel tratto di provinciale servono semaforo e marciapiedi». Intervento del segretario nazionale Osapp
giovedì 27 settembre 2012
20.00
Non è in pericolo di vita ma è ancora sotto osservazione il sovrintendente capo della polizia penitenziaria investito da un'auto giovedì pomeriggio sulla Trani-Andria mentre usciva con la bici dal parcheggio del carcere per tornare a casa. A distanza di poche ore dall'incidente, Mimmo Mastrulli (Osapp) annuncia che il sindacato scriverà immediatamente alle autorità competenti «affinché vengano scongiurati – dice - altri gravi incidenti o gravissimi fatti che possano coinvolgere inermi cittadini e dipendenti di polizia».
Quel tratto di provinciale è tra i più pericolosi. «L'incidente – scrive Mastrulli - si poteva certamente evitare se nel tempo e dopo le varie implorazioni sindacali le amministrazione comunali e l'amministrazione provinciale avessero responsabilmente accolto il richiamo del sindacato per la costruzione di un marciapiede su ambo lati, per la realizzazione di una pista ciclabile e l'installazione di un impianto semaforico per l'uscita dei mezzi di polizia penitenziaria e mezzi di trasporto dei dipendenti».
Quotidianamente, nel carcere, transitano oltre 500 persone tra poliziotti e civili, avvocati, magistrati, funzionari, familiari di detenuti che raggiungono la struttura anche a piedi o con carrozzine o minori al seguito.
Quel tratto di provinciale è tra i più pericolosi. «L'incidente – scrive Mastrulli - si poteva certamente evitare se nel tempo e dopo le varie implorazioni sindacali le amministrazione comunali e l'amministrazione provinciale avessero responsabilmente accolto il richiamo del sindacato per la costruzione di un marciapiede su ambo lati, per la realizzazione di una pista ciclabile e l'installazione di un impianto semaforico per l'uscita dei mezzi di polizia penitenziaria e mezzi di trasporto dei dipendenti».
Quotidianamente, nel carcere, transitano oltre 500 persone tra poliziotti e civili, avvocati, magistrati, funzionari, familiari di detenuti che raggiungono la struttura anche a piedi o con carrozzine o minori al seguito.