Spese comunali: anche la rimozione dei rifiuti speciali è a carico del Comune
Quando la mancanza di civiltà contribuisce allo spreco di denaro pubblico
mercoledì 19 novembre 2014
7.27
Una piaga che non conosce limiti quella dei rifiuti urbani abbandonati sul suolo pubblico. Basta un semplice giro per le periferie o i vicoli più nascosti della città che non bisogna stupirsi di trovare qualsivoglia oggetto d'arredamento per la casa. Non è frequente ma capita anche di trovare abbandonati rottami di veicoli a motore per i quali è predisposto l'intervento del Comune qualora non fosse possibile risalire al/ai responsabile/i. Intervento che comunque richiede dei costi.
Infatti, come si legge in una determina dirigenziale, «l'abbandono dei veicoli a motore vede coinvolto il Comune nella procedura di conferimento, negli appositi centri di raccolta, di un veicolo a motore fuori uso e abbandonato, per una sua radiazione e successiva rottamazione, catalogandolo quindi come rifiuto speciale». Ed ancora «In base a quanto stabilito con Decreto del Ministero dell'Interno […] è compito degli Organi di Polizia Stradale […] avviare la procedura di recupero, conferimento provvisorio in un centro di raccolta autorizzato del veicolo abbandonato e rinvenuto, con la sua successiva radiazione e demolizione, ponendo gli oneri finanziari a carico dell'ente proprietario della strada sulla quale il veicolo è stato rinvenuto o del concessionario della stessa».
Il recupero di un carretto a braccio in ferro con ruote con copertura in tela cerata e di un ciclomotore Piaggio Typhoon che «rinvenuti in stato di abbandono e che dopo la rimozione da parte della ditta Autorimessa e Soccorso Stradale Raffaele Vincenzo di Trani non sono stati reclamati da nessuno, ne costituiscono proventi di furto» è venuto a costare 522,80 euro. Una somma di per sè non stratosferica e influente nelle tasche comunali ma che sommata alle altre impiegate per questo genere d'intervento non passa inosservata. Sorge pertanto una riflessione: è necessario spendere in questa maniera soldi pubblici quando un piccolo gesto di buon senso basterebbe per fare economia sul bilancio comunale non sempre in linea coi conti? Ecco allora un altro esempio di spreco pubblico.
Infatti, come si legge in una determina dirigenziale, «l'abbandono dei veicoli a motore vede coinvolto il Comune nella procedura di conferimento, negli appositi centri di raccolta, di un veicolo a motore fuori uso e abbandonato, per una sua radiazione e successiva rottamazione, catalogandolo quindi come rifiuto speciale». Ed ancora «In base a quanto stabilito con Decreto del Ministero dell'Interno […] è compito degli Organi di Polizia Stradale […] avviare la procedura di recupero, conferimento provvisorio in un centro di raccolta autorizzato del veicolo abbandonato e rinvenuto, con la sua successiva radiazione e demolizione, ponendo gli oneri finanziari a carico dell'ente proprietario della strada sulla quale il veicolo è stato rinvenuto o del concessionario della stessa».
Il recupero di un carretto a braccio in ferro con ruote con copertura in tela cerata e di un ciclomotore Piaggio Typhoon che «rinvenuti in stato di abbandono e che dopo la rimozione da parte della ditta Autorimessa e Soccorso Stradale Raffaele Vincenzo di Trani non sono stati reclamati da nessuno, ne costituiscono proventi di furto» è venuto a costare 522,80 euro. Una somma di per sè non stratosferica e influente nelle tasche comunali ma che sommata alle altre impiegate per questo genere d'intervento non passa inosservata. Sorge pertanto una riflessione: è necessario spendere in questa maniera soldi pubblici quando un piccolo gesto di buon senso basterebbe per fare economia sul bilancio comunale non sempre in linea coi conti? Ecco allora un altro esempio di spreco pubblico.