Standing ovation per la Divina Commedia al Giullare: e il blackout a Trani si è riempito di luce

La compagnia che ha rappresentato il capolavoro di Dante è composta tutta da attori ciechi e ipovedenti

venerdì 21 luglio 2023 14.47
"L'amor che muove il sole e le altre stelle" ha brillato di una luce dal sapore di miracolo, ieri sera, sul palco del Festival del Giullare: perché il pubblico in autentico visibilio alla fine della rappresentazione della Divina Commedia , si è unito in un unico abbraccio alla compagnia composta integralmente da attori ciechi e ipovedenti grazie all'improvviso blackout che d'un tratto ha oscurato non solo il centro Jobel ma d' intorno tutta la città di Trani.

Pubblico e attori , avvolti in oscurità diverse , sono stati immersi da una circostanza improvvisa, imprevista e casuale ( ma al Giullare , si sa da quindici anni ormai, avvengono meraviglie), in una dimensione ancora più vicina : "Questa è storia! " ha esclamato dal palco un emozionatissimo Marco Colonna "Ma è uno dei miracoli del Giullare !"

Anche della quarta serata del Festival del Giullare sarebbe facile dire "Peccato per chi non c'era": Dante , Virgilio, Francesca da Rimini, Pier delle Vigne e Ulisse, Farinata degli Uberti e Stazio e infine lei, anzi le due sublimi Beatrice , Caronte e Ugolino, sono stati interpretati con una potenza e una intensità che ha letteralmente rapito e conquistato l'intera platea con applausi a scena aperta sgorgavano diretti dall'anima - toccata nel profondo da ogni gesto, da ogni parola pronunciata dagli attori e le attrici del gruppo teatrale Ass. pugliese per la retinite pigmentosa di Bari " - fino alle mani.

Peccato per chi non c'era anche a partire dal salotto iniziale, sempre più generoso di testimonianze esemplari, con l' intervista di Nico Aurora a Elvira Zaccagnini, che ha raccontato i risultati del progetto "lettori alla pari" della casa Editrice La meridiana , attraverso cui viene offerta la possibilità di godere in autonomia della lettura in modi diversi a seconda delle proprie disabilità . Un vero modello replicabile a grande scala-questo è anche fondamentale - di superamento degli ostacoli e delle barriere che si frappongono all'obiettivo di una vita più "normale" possibile per tutti, laddove anche l'operazione per noi è più semplice come quella di aprire un libro e goderne diventa arduo come per chiunque sarebbe guadare un fiume.

E anche per le esilaranti gag dei protagonista del Teatro del Giullare : Fabrizio che ha , tra le risate, sottolineato quanto sia problematico per i disabili vedere occupati i luoghi a loro destinati ; il solito disturbatore filosofo con le sue "riflessioni" tra il serio di un atteggiamento pensoso e il faceto di freddure divertenti; e i siparietti con la rentree di Angela come valletta e il mattatore di ogni serata, Marco Colonna, capace di sorridere e far sorridere anche della interpretazione nella lingua dei segni di tutto lo spettacolo - dall'anteprima alla messa in scena della Divina Commedia - di Valentina. Perché anche far ridere intorno alle disabilità significa fare in modo di sentirsi uniti, insieme, non diversi , basta solo farlo in maniera consapevole , che in Marco ha ormai tanti anni di passione e lavoro comune con le "specialità" più preziose .


Il titolo dello spettacolo scelto dalla regista Raffaella Facondi, "L'anima non è Come appare", sul palco del Giullare si esprime nella maniera migliore: è ancora più profonda, ancora più ricca di cose da dire e da dare attraverso l'arte, scintilla che innescata in ognuno non si sa che effetti produrrà. Ieri sera dai versi di Dante e l'Amore di un gruppo di lavoro che fa teatroterapia - guidato proprio dalla stessa regista Raffaella - è scaturita una meraviglia che ha lasciato il sapore di buono in chiunque vi abbia assistito.

A tal punto che anche il ritorno a casa nel blackout della città era pieno di luce.