Stazione di Trani, chiuso atrio e sala d'attesa nelle ore notturne
Negrogno (Sel): «Per la dignità di tutti, si intervenga tempestivamente»
martedì 30 settembre 2014
7.55
La decisione ormai è stata presa: i locali della stazione ferroviaria di Trani resteranno chiusi durante le ore notturne. Le cause alla base di tale provvedimento non sono nuove e più volte sono state da noi denunciate. Ciò che diventa la stazione di notte lascia libero spazio all'immaginazione: accampamenti di rom e senzatetto dalle scarse condizioni igienico-sanitarie, chi a ridosso della biglietteria, chi sopra le panche della sala d'attesa, chi semplicemente sdraiato per terra.
Un fenomeno che era diventato non più tollerabile, considerando che si tratta di un luogo frequentato da centinaia di persone di giorno. Un provvedimento che però risulta essere una profonda piaga sociale, che di certo rimane irrisolta. E sulla vicenda si registra l'intervento di Rino Negrogno, responsabile delle Politiche Sociali e del Lavoro di Sel: «Va bene la chiusura ma il problema dei senzatetto resta irrisolto - dice Negrogno -. La richiesta avanzata da Trenitalia e Ferrovie dello Stato e l'attività di controllo della Polizia Ferroviaria decretano la chiusura notturna dell'atrio e della sala d'attesa della stazione di Trani a partire già da questa notte. È giusto impedire la consueta permanenza notturna di persone nel salone della biglietteria e nella sala d'aspetto della stazione ferroviaria perché, oltre alla questione che tanto ci preme di carattere igienico sanitario e sicurezza pubblica, vi è quella non meno importante della dignità di queste persone meno fortunate di noi. Considerando che per loro, quella di vivere nella stazione, non è una scelta piacevole ma obbligata e considerando che sono perlopiù persone senza dimora, è nostro dovere, dovere di questa amministrazione, garantire loro una sistemazione dignitosa.
A questa spiacevole situazione - continua Negrogno - si aggiunge un altro fatto grave: già nella giornata di oggi sono pervenute al 118 diverse richieste di intervento dalla stazione ferroviaria. Questi poveracci risvegliano le loro patologie croniche o inverosimili malori epidemici, chiedendo di essere ricoverati e lo fanno solo per garantirsi un posto dove dormire. Da questo potrebbero derivarne una serie di ricoveri impropri che sottrarrebbero quei pochi posti letto ancora disponibili a chi dovesse averne davvero bisogno per gravi patologie, oltre a costringere il personale dell'unica ambulanza del 118 operativa a Trani ad essere occupata per accompagnare questi sventurati in ospedale e attendere che vengano presi in carico dal pronto soccorso mentre potrebbe essere necessario intervenire per soccorrere una persona in pericolo di vita.
Per tutti questi motivi - conclude Negrogno che chiede immediato intervento - ma soprattutto per rispettare la loro e la nostra dignità, chiediamo a questa spettabile amministrazione di intervenire tempestivamente individuando al più presto un luogo che garantisca una condizione di vita dignitosa a queste persone».
Un fenomeno che era diventato non più tollerabile, considerando che si tratta di un luogo frequentato da centinaia di persone di giorno. Un provvedimento che però risulta essere una profonda piaga sociale, che di certo rimane irrisolta. E sulla vicenda si registra l'intervento di Rino Negrogno, responsabile delle Politiche Sociali e del Lavoro di Sel: «Va bene la chiusura ma il problema dei senzatetto resta irrisolto - dice Negrogno -. La richiesta avanzata da Trenitalia e Ferrovie dello Stato e l'attività di controllo della Polizia Ferroviaria decretano la chiusura notturna dell'atrio e della sala d'attesa della stazione di Trani a partire già da questa notte. È giusto impedire la consueta permanenza notturna di persone nel salone della biglietteria e nella sala d'aspetto della stazione ferroviaria perché, oltre alla questione che tanto ci preme di carattere igienico sanitario e sicurezza pubblica, vi è quella non meno importante della dignità di queste persone meno fortunate di noi. Considerando che per loro, quella di vivere nella stazione, non è una scelta piacevole ma obbligata e considerando che sono perlopiù persone senza dimora, è nostro dovere, dovere di questa amministrazione, garantire loro una sistemazione dignitosa.
A questa spiacevole situazione - continua Negrogno - si aggiunge un altro fatto grave: già nella giornata di oggi sono pervenute al 118 diverse richieste di intervento dalla stazione ferroviaria. Questi poveracci risvegliano le loro patologie croniche o inverosimili malori epidemici, chiedendo di essere ricoverati e lo fanno solo per garantirsi un posto dove dormire. Da questo potrebbero derivarne una serie di ricoveri impropri che sottrarrebbero quei pochi posti letto ancora disponibili a chi dovesse averne davvero bisogno per gravi patologie, oltre a costringere il personale dell'unica ambulanza del 118 operativa a Trani ad essere occupata per accompagnare questi sventurati in ospedale e attendere che vengano presi in carico dal pronto soccorso mentre potrebbe essere necessario intervenire per soccorrere una persona in pericolo di vita.
Per tutti questi motivi - conclude Negrogno che chiede immediato intervento - ma soprattutto per rispettare la loro e la nostra dignità, chiediamo a questa spettabile amministrazione di intervenire tempestivamente individuando al più presto un luogo che garantisca una condizione di vita dignitosa a queste persone».