Stop al sottovia, i Verdi respingono le accuse
"Le supposizioni del sindaco sono solo un alibi"
domenica 1 marzo 2009
Dopo lo stop al progetto di realizzazione del sottopassaggio di via De Robertis, imposto dalle perplessità sollevate dalla Soprintendenza ai Beni architettonici di Bari nel corso della conferenza di servizi tenutasi giovedì al Comune, i Verdi non ci stanno a prendersi le presunte colpe di questa situazione. E replicano a chi, più o meno indirettamente, aveva puntato il dito contro di loro e le critiche sollevate dagli stessi in occasione dell'abbattimento della ciminiera dell'ex oleificio La Pietra, ricadente all'interno della stessa proprietà in cui dovrebbero essere realizzati i sottoservizi per il sottovia, abbattendo un muro di recinzione di villa Bini, entrambi sottoposti a vincolo.
Il sindaco Giuseppe Tarantini, alla domanda di Traniweb se l'irrigidimento della Soprintendenza fosse riconducibile al clamore sollevato dall'abbattimento della ciminiera, aveva risposto che in questo caso "…la mancata realizzazione del sottovia andrebbe accreditata sulla coscienza di tutti quelli che hanno strumentalmente gridato allo scandalo per l'abbattimento di un rudere pericolante…".
«Il sindaco - commenta il capogruppo dei Verdi, Michele di Gregorio - si riferiva, evidentemente, alla ‘manifestazione di ricordo e presenza' tenutasi in occasione dell'abbattimento della ciminiera in mattoni rossi dell'area dell'ex oleificio La Pietra, destinata ad ospitare palazzi da vendere ai cittadini tranesi. L'affermazione del sindaco è molto forte visto che utilizza una parola così densa di significato, tanto da meritare qualche parola di riflessione priva di spirito polemico. Pur essendo oramai abituati alle brillanti e suadenti esternazioni verbali del sindaco mai ci saremmo aspettati tanta considerazione da parte di quest'ultimo come in questo caso: la nostra manifestazione di sdegno e ricordo è stata così ‘imponente' e ‘rilevante' da influire sulla volontà della Soprintendenza di Bari? Sarebbe una notizia veramente clamorosa, se fosse vera».
Secondo i Verdi questa tesi è poco credibile e la riflessione dei Verdi è piuttosto amara. «La realtà - prosegue di Gregorio - è che ancora una volta siamo stati utili, non ai cittadini tranesi, purtroppo, ma al sindaco al quale abbiamo fornito un ‘incredibilissimo' e formidabile alibi per mascherare l'ennesima manifestazione di ‘incapacità amministrativa', che graverà sui cittadini che hanno bisogno di amministratori che risolvano i problemi e non di amministratori bravi ed efficienti nel trovare scuse e alibi. Siamo convinti che con la buona volontà, il buon senso e la riconosciuta capacità del nostro ufficio tecnico comunale, l'opera, quella sì rilevante per i cittadini tranesi, potrà essere realizzata con le opportune soluzioni tecniche».
L'ultima, amara, riflessione del capogruppo verde è sulle conseguenze del dissenso. «E' mai possibile - dice - che chiunque, dai giornalisti agli ultimi di (noi) politici, nel momento in cui esprima un civile dissenso rispetto alle scelte adottate dall'amministrazione, debba essere tacciato di lesa maestà?.»
Il sindaco Giuseppe Tarantini, alla domanda di Traniweb se l'irrigidimento della Soprintendenza fosse riconducibile al clamore sollevato dall'abbattimento della ciminiera, aveva risposto che in questo caso "…la mancata realizzazione del sottovia andrebbe accreditata sulla coscienza di tutti quelli che hanno strumentalmente gridato allo scandalo per l'abbattimento di un rudere pericolante…".
«Il sindaco - commenta il capogruppo dei Verdi, Michele di Gregorio - si riferiva, evidentemente, alla ‘manifestazione di ricordo e presenza' tenutasi in occasione dell'abbattimento della ciminiera in mattoni rossi dell'area dell'ex oleificio La Pietra, destinata ad ospitare palazzi da vendere ai cittadini tranesi. L'affermazione del sindaco è molto forte visto che utilizza una parola così densa di significato, tanto da meritare qualche parola di riflessione priva di spirito polemico. Pur essendo oramai abituati alle brillanti e suadenti esternazioni verbali del sindaco mai ci saremmo aspettati tanta considerazione da parte di quest'ultimo come in questo caso: la nostra manifestazione di sdegno e ricordo è stata così ‘imponente' e ‘rilevante' da influire sulla volontà della Soprintendenza di Bari? Sarebbe una notizia veramente clamorosa, se fosse vera».
Secondo i Verdi questa tesi è poco credibile e la riflessione dei Verdi è piuttosto amara. «La realtà - prosegue di Gregorio - è che ancora una volta siamo stati utili, non ai cittadini tranesi, purtroppo, ma al sindaco al quale abbiamo fornito un ‘incredibilissimo' e formidabile alibi per mascherare l'ennesima manifestazione di ‘incapacità amministrativa', che graverà sui cittadini che hanno bisogno di amministratori che risolvano i problemi e non di amministratori bravi ed efficienti nel trovare scuse e alibi. Siamo convinti che con la buona volontà, il buon senso e la riconosciuta capacità del nostro ufficio tecnico comunale, l'opera, quella sì rilevante per i cittadini tranesi, potrà essere realizzata con le opportune soluzioni tecniche».
L'ultima, amara, riflessione del capogruppo verde è sulle conseguenze del dissenso. «E' mai possibile - dice - che chiunque, dai giornalisti agli ultimi di (noi) politici, nel momento in cui esprima un civile dissenso rispetto alle scelte adottate dall'amministrazione, debba essere tacciato di lesa maestà?.»