Stp, il confronto politico si fa sempre più pesante
Ancora de Feudis: «Con noi bilanci ok, gli uomini di Di Marzio invece hanno penalizzato Trani»
sabato 24 ottobre 2009
Prosegue il botta e risposta fra Sebastiano de Feudis (Idv) e Giuseppe Di Marzio (PdL) sulla Stp. Il responsabile regionale degli Enti locali del partito di Di Pietro difende la gestione Divella della società dei trasporti provinciale e accusa il presidente del Consiglio comunale di Trani (e assessore provinciale ai trasporti) di predicare bene e razzolare male. Ecco il testo del secondo affondo del rappresentate dell'Italia dei Valori.
«Il dottor Giuseppe Di Marzio replica, per vero in modo stucchevole, con l´offesa innanzi a delle contestazioni precise. Questo conferma che quanto riferito (se il presidente della Bat Ventola rivendicasse le quote societarie della Stp di pertinenza della Bat, l´Amet di Trani diventerebbe il socio di maggioranza e potrebbe determinare la politica industriale della Stp) è vero.
L´incapacità genetica della classe politica, che Di Marzio rappresenta, nella tutela degli interessi della nostra città è nota, ed in passato, aggiungerei, tristemente nota. Ricordiamo, ad esempio, che uomini indicati dal dott. Di Marzio nel precedente Cda della Stp hanno acquistato la sede a Bari e non a Trani. Quando ero nell´amministrazione di Bari, invece, i bilanci della Stp sono andati in attivo dopo anni di pesanti passività. Mi sembra un modo eticamente serio di amministrare la cosa pubblica.
Vedo, comunque, che sono stati toccati interessi sensibili e vedo anche che le decisioni che verranno prese, se non saranno fermate, fungeranno da acceleratore del declino della nostra città. E Di Marzio ne sarà corresponsabile».
avv. Sebastiano de Feudis
Italia dei Valori
«Il dottor Giuseppe Di Marzio replica, per vero in modo stucchevole, con l´offesa innanzi a delle contestazioni precise. Questo conferma che quanto riferito (se il presidente della Bat Ventola rivendicasse le quote societarie della Stp di pertinenza della Bat, l´Amet di Trani diventerebbe il socio di maggioranza e potrebbe determinare la politica industriale della Stp) è vero.
L´incapacità genetica della classe politica, che Di Marzio rappresenta, nella tutela degli interessi della nostra città è nota, ed in passato, aggiungerei, tristemente nota. Ricordiamo, ad esempio, che uomini indicati dal dott. Di Marzio nel precedente Cda della Stp hanno acquistato la sede a Bari e non a Trani. Quando ero nell´amministrazione di Bari, invece, i bilanci della Stp sono andati in attivo dopo anni di pesanti passività. Mi sembra un modo eticamente serio di amministrare la cosa pubblica.
Vedo, comunque, che sono stati toccati interessi sensibili e vedo anche che le decisioni che verranno prese, se non saranno fermate, fungeranno da acceleratore del declino della nostra città. E Di Marzio ne sarà corresponsabile».
avv. Sebastiano de Feudis
Italia dei Valori