Bilancio, Tomasicchio all'attacco della giunta Bottaro

L'ex candidato sindaco denuncia il rischio di scioglimento del Consiglio

martedì 6 ottobre 2015 16.00
Dalle incongruità del bilancio alla raccolta dei rifiuti, fino ad arrivare alla questione sicurezza esplosa in tutta la sua gravità dopo l'omicidio di Biagio Zanni. L'ex candidato sindaco della coalizione di centrodestra, Emanuele Tomasicchio, ne ha per tutti. E non ha dubbi nel dire che l'attuale amministrazione comunale di centrosinistra sta operando con «un grado di approssimazione ai limiti del dilettantismo» e che «non c'è alcuna discontinuità rispetto al passato».

E' quanto ha dichiarato Tomasicchio nel corso di una conferenza stampa tenutasi questa mattina. Al centro dell'incontro i problemi rilevati nel bilancio di previsione, approvato il 29 settembre scorso. Tra le altre cose, il consigliere denuncia l'assenza tra gli atti allegati al conto consuntivo della nota informativa del dirigente e della certificazione dei revisori dei conti che attestino una corrispondenza tra gli atti di bilancio e le scritture contabili. «Questa asseverazione tra gli atti del consiglio comunale non l'ho trovata e nessuno mi ha risposto, quando l'ho fatto notare in Consiglio», ha spiegato Tomasicchio. «Ma si tratta di una cosa gravissima perché può invalidare sia la legittimità della delibera del consuntivo che quella del bilancio di previsione. Se salta il consuntivo o il previsionale il Consiglio comunale si scioglie».

Tra gli altri rilievi mossi, c'è il fatto che il Comune è stato per alcuni mesi in stato di deficit strutturale non avendo approvato, entro il 30 aprile, il consuntivo. «In conseguenza del deficit strutturale dovevano cessare anche tutti i contratti a tempo determinato ed è prevista anche una sanzione dell'1% sui trasferimenti statali», ha aggiunto. Ma è dubbia, secondo Tomasicchio, anche l'operazione di riaccertamento dei residui fatta l'11 agosto dalla giunta. «Il Comune ha eliminato 13 milioni di crediti e 30 di debiti, ma senza motivare questa operazione», ha detto. «La domanda è stata fatta anche da un altro esponente di opposizione, ma non è arrivata alcuna risposta. Questa cosa – ha preannunciato il consigliere di minoranza - sarà segnalata a tutti gli organi che riterrò competenti, a cominciare dalla Corte dei conti». Tomasicchio non ha mancato anche di segnalare il caso del palazzo Amet di via Montegrappa, che ai primi due piani ospita la sede degli ufficiali giudiziari del Tribunale.

«E' stato ceduto al Comune al posto dell'erogazione di 2,293 milioni di dividendi del periodo 2004-2007», ha detto. «Ma nel bilancio del Comune questa cifra risulta tra le somme da incassare, anziché essere nel 'conto patrimonio' dal momento che ha acquisito un immobile». Tra i punti più critici vi è però il capitolo raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. «Voglio sapere se il grado di pulizia di Trani giustifica il costo del contratto di servizio con Amiu, che è di 11,67 milioni tra costi fissi e variabili», ha detto. «A Bisceglie costa poco più di 8 milioni. La Tari, schizzata alle stelle, non serve a coprire il costo del servizio, ma a finanziare la ristrutturazione dell'Amiu». La stoccata finale di Tomasicchio è per la questione ordine pubblico. «Mi fa ridire l'ordinanza per la chiusura del porto nei weekend dalle ore 21, se alle 22 i vigili finiscono il servizio», ha detto Tomasicchio. «Se vigili urbani staccano, possono intervenire i carabinieri o la polizia. Al posto del sindaco avrei urlato contro il prefetto e sarei andato dal ministro a pretendere rinforzi».