Strettoia di Pozzo Piano, per De Simola un successo a metà

L'esponente del Pd: «Si sono costruiti tunnel nel mare ma non si riesce a buttar giù un muro»

giovedì 28 agosto 2014 7.55
«È stato fatto un timido passo in avanti ma non si è raggiunta la meta. È stata vinta una battaglia ma non la guerra». Interviene in modo deciso Vincenzo De Simola che da tempo si sta battendo per rendere più vivibile e più sicura la zona di Pozzo Piano. A pochi giorni dall'attivazione del senso unico di marcia nella strettoia, con annessa corsia pedonale, per il giovane esponente del Pd tanto bisogna ancora fare.

«In via Pozzo Piano, finalmente, è stato istituito il senso unico di marcia e sono stati fissati i paletti per una maggiore sicurezza dei pedoni - scrive Vincenzo De Simola -. È un buon risultato che comunque non rende felici appieno i residenti e i commercianti del quartiere i quali si vedono sempre costretti a scegliere tra sicurezza dei pedoni e una efficace e comoda viabilità. Siamo nel terzo millennio, tempo in cui progresso scientifico e ingegneria edile la fanno da padroni: si sono costruiti parchi sui tetti, si progettano ponti per congiungere due continenti, si sono costruiti tunnel nel mare ma non si riesce a buttar giù un muro che strozza un'importante arteria cittadina.

La cosa che più mi lascia amareggiato è la mancanza di volontà di risolvere definitivamente questa questione, è il completo disinteresse. Nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche, infatti, non c'è alcun cenno alla strettoia di via Pozzo Piano mentre si parla di un'altra strettoia, quella di via Duchessa d'Andria. Entrambe scomode strozzature a cui va aggiunta anche quella di via Alberolongo, ma tra le due credo, fosse più urgente porre attenzione su quella di via Pozzo Piano sia perché non costringe i residenti a scegliere tra viabilità e sicurezza, sia perché rappresenta la porta d'ingresso in città. Eppure non dovrebbe essere difficile farsi anticipare parte di quel terreno che in ogni caso il proprietario dello stesso un domani sarà costretto a cedere al comune una volta costruito il palazzo».