Svelato il dolce presepe di Piazza della Libertà, il più amato simbolo del Natale per i tranesi

Carlo Scarcella:"Mi sono ispirato ai presepi degli anni 70 curati dal professor Carella"

giovedì 19 dicembre 2024 07.30
Le transenne sono state rimosse due sere fa e finalmente anche quest'anno quello che è considerato il cuore più autentico del Natale sin dalla metà degli anni 60 del secolo scorso, é stato svelato. Ampio, più di quanto sia apparso negli ultimi anni anni con un o sviluppo sempre più verticale e finanche a tutto tondo: il presepe infatti ha una estensione di 13 metri per circa 10: con questa estensione in ampiezza e non in altezza si è tornati un po' ai presepi di un tempo, quelli che negli anni settanta curava e realizzava il professor Carella e che si estendevano fino alla colonna della Madonna Immacolata.
Nel punto più alto, quasi come fosse la quinta di un grande palco, c'è la grande riproduzione di un quadro realizzato dal maestro Fulvio del Vecchio - un'altra dedica alla Trani dei suoi artisti - che rappresenta un borgo medievale sul cucuzzolo di una montagna che sembra continuare nel paesaggio reale realizzato con casette e che sembra fondersi con il dipinto. Una prospettiva che va osservata ponendosi di fronte, come a immaginare una piccola Betlemme lontana nel tempo ma con la rappresentazione della nascita di Gesù idealmente presente a Trani.
"Non è un presepe che si riferisce precisamente alla Palestina duemila anni fa, non è un presepe storico", sottolinea Carlo Scarcella, quest'anno ancora ideatore progettista e realizzatore del presepe insieme alla associazione Trani soccorso "ma è un presepe popolare che vuole rappresentare proprio l'idea della nascita di Gesù tra la gente, tra gli umili" . Il campanile della chiesa è una piccola licenza; e gli archi sono una trovata per inquadrarlo, per incorniciarne dettagli proprio come fossero scorci sui paesini e i borghi antichi. Il lungo fiume taglia in due il presepe, elemento costante in tutti i presepi realizzati da Carlo Scarcella: " una costante nei miei presepi poiché rappresentano l'acqua, lo scorrere della vita, il battesimo, oltre alla bellezza scenografica che offre; anche il pozzo in questo senso non è solo un cemento decorativo, ma un preciso riferimento alla sacralità dell'acqua" . La grotta, sul lato sinistro, unisce elementi architettonici a elementi naturalistici poiché è realizzata in pietra ma anche con mattoni, come a creare un connubio tra natura e ingegno umano, esattamente come si faceva un tempo, ad esempio, per rendere più abitabili le grotte con supporti o facciate in muratura. "Abbiamo utilizzato molta pietra di Trani quest'anno, quella ruvida, la cosiddetta scorzetta. Betlemme può essere ovunque si sappia accogliere la venuta e il messaggio di nostro Signore e la presenza di questa caratteristica del nostro territorio prova a creare una piccola identificazione tra la nostra Città e il villaggio dove nacque Gesù".
Un bel recinto e una staccionata accolgono il classico gregge di pecore con dettagli di dolcezza e tenerezza che sarà bello scoprire. È che sarà necessario proteggere in un messaggio di Amore che, per credenti o no, è universale e sarebbe bello potesse giungere attraverso anche questa opera che sbrillucica di piccole stelle in piazza della Libertà. Il presepe, realizzato per conto della Amministrazione Comunale, come ogni anno è stato il frutto di un lavoro di squadra che ha visto Carlos Scarcella affiancato dal Presidente di Trani soccorso Andrea Cassano, da Vincenzo Soldano, Francesco Paolo pecorella, Riccardo Tursi, Antonio Moscatelli, Giovanni e Giuseppe Franco e la tecnogest del geometra Leonardo Curci. La direzione tecnica è del geometra Marco Capurso. Per l'impianto elettrico hanno lavorato la DLA di Ferrandes Maria con Antonio Di Lernia Piero di Cugno e Savio Melillo. Un ringraziamento alla building Center di Berardino Vincenzo, alla tipografia Artingraph di De Cillis e Cosmai e ad Amet e Amiu Trani.