Tagli dal Governo nella legge di stabilità: a Trani meno 1.1milioni di euro
Ecco tutte le riduzioni previste nella Bat
giovedì 6 novembre 2014
7.41
In Parlamento arriva la legge di stabilità voluta dal governo Renzi e molti capoluoghi italiani cominciano a tremare. La scure dei tagli e dei trasferimenti statali si abbatte su tutte le città per una somma complessiva di oltre 549milioni di euro. Le misure dedicate alla finanza comunale, infatti, tracciano un quadro in cui vi sono "vincitori" e "vinti" poiché, accanto ai nuovi tagli al Fondo di solidarietà comunale vi è il significativo allentamento del Patto di stabilità interno. In aggiunta debutterà, in caso di approvazione, il "Fondo crediti di dubbia esigibilità": dal prossimo anno, infatti, i Comuni saranno tenuti ad accantonare in bilancio una quantità di risorse che dipende dalle mancate riscossioni di tributi e tariffe (Articolo 21 ottobre 2014). Di conseguenza, i Comuni che si sono contraddistinti per una limitata capacità di riscossione risulteranno particolarmente penalizzati poiché dovranno accantonare risorse a scapito di altre voci di spesa.
Il Sole 24 Ore e il Centro ReAl Sintesi hanno elaborato i dati dei 100 comuni capoluogo per valutare nello specifico quale sarà la situazione sui conti: dopo la ricerca sulla capacità di esigere tariffe e tributi con Andria ad incassare il 68,3% delle tasse al 58esimo posto in Italia, la nuova graduatoria traccia un bilancio pesantemente negativo, con Andria al 13° posto, se sarà applicata la nuova formula scelta dal Governo Renzi. Al fronte di 2.163.811 di tagli di trasferimenti statali vi sarà un allenamento del Patto di Stabilità pari a 3.892.529. Ma le cattive notizie arrivano proprio dal fondo crediti di dubbia esigibilità che nel nuovo bilancio del Comune di Andria dovrà essere di 7.080.330. Tutte risorse da accantonare e da non poter spendere con un saldo negativo di 5.351.613 ed un coefficiente di -53 per ogni abitante. Una possibile mazzata sui conti comunali che però fa emergere un dato piuttosto allarmante già evidenziato dai Revisori dei Conti in diverse circostanze: la difficoltà di esigere pagamenti previsti nei bilanci previsionali.
Su 100 Comuni capoluogo analizzati, sono 60 per i quali si ipotizza un beneficio finanziario rispetto al 2014 mentre per i rimanenti 40 ancora lacrime nonostante la legge di stabilità abbassi sensibilmente gli obiettivi del Patto di stabilità con i nuovi criteri che prevedono di applicare un coefficiente del 7,71% alla media 2010-2012 degli impegni di spesa corrente anziché il coefficiente del 14,07% alla media 2009-2011. Nella BAT ottime le notizie per Barletta, come evidenziato già nell'altra ricerca sull'esigibilità di tributi e tariffe: il comune della Disfida, infatti, trarrà indubbi vantaggi vedendo tagli statali ed allenamento del patto di stabilità identici alla Città di Andria (-2.130.539 e 3.806.348) ma con un fondo crediti di dubbia esigibilità di soli 502.498mila euro per un saldo positivo di 1.173.310. Per Trani, invece, danni limitati con un taglio pari a 1.152.545 ed un patto di stabilità con un più 2.084.856. Il fondo crediti dovrà essere di 1.284.425 per un saldo negativo di 352.113.
In Italia la città più tartassata sarà Reggio Calabria, che ha appena eletto il nuovo Sindaco il giovanissimo Falcomatà del PD dopo due anni di commissariamento: per la città calabrese tagli statali per 4.497.349 con un allenamento del patto di stabilità per 8.845.213. La scure, tuttavia, arriva dal fondo crediti che dovrà contenere risorse per 36.291.696 per un saldo negativo complessivo di 31.943.832. La Città de L'Aquila, invece, sarà quella più agevolata con risorse statali a -1.594.425 ma un patto di stabilità che assegnerà più 15.327.663 ed un fondo crediti che si ferma a soli 1.538.444. Saldo positivo di 12.194.793.
Il Sole 24 Ore e il Centro ReAl Sintesi hanno elaborato i dati dei 100 comuni capoluogo per valutare nello specifico quale sarà la situazione sui conti: dopo la ricerca sulla capacità di esigere tariffe e tributi con Andria ad incassare il 68,3% delle tasse al 58esimo posto in Italia, la nuova graduatoria traccia un bilancio pesantemente negativo, con Andria al 13° posto, se sarà applicata la nuova formula scelta dal Governo Renzi. Al fronte di 2.163.811 di tagli di trasferimenti statali vi sarà un allenamento del Patto di Stabilità pari a 3.892.529. Ma le cattive notizie arrivano proprio dal fondo crediti di dubbia esigibilità che nel nuovo bilancio del Comune di Andria dovrà essere di 7.080.330. Tutte risorse da accantonare e da non poter spendere con un saldo negativo di 5.351.613 ed un coefficiente di -53 per ogni abitante. Una possibile mazzata sui conti comunali che però fa emergere un dato piuttosto allarmante già evidenziato dai Revisori dei Conti in diverse circostanze: la difficoltà di esigere pagamenti previsti nei bilanci previsionali.
Su 100 Comuni capoluogo analizzati, sono 60 per i quali si ipotizza un beneficio finanziario rispetto al 2014 mentre per i rimanenti 40 ancora lacrime nonostante la legge di stabilità abbassi sensibilmente gli obiettivi del Patto di stabilità con i nuovi criteri che prevedono di applicare un coefficiente del 7,71% alla media 2010-2012 degli impegni di spesa corrente anziché il coefficiente del 14,07% alla media 2009-2011. Nella BAT ottime le notizie per Barletta, come evidenziato già nell'altra ricerca sull'esigibilità di tributi e tariffe: il comune della Disfida, infatti, trarrà indubbi vantaggi vedendo tagli statali ed allenamento del patto di stabilità identici alla Città di Andria (-2.130.539 e 3.806.348) ma con un fondo crediti di dubbia esigibilità di soli 502.498mila euro per un saldo positivo di 1.173.310. Per Trani, invece, danni limitati con un taglio pari a 1.152.545 ed un patto di stabilità con un più 2.084.856. Il fondo crediti dovrà essere di 1.284.425 per un saldo negativo di 352.113.
In Italia la città più tartassata sarà Reggio Calabria, che ha appena eletto il nuovo Sindaco il giovanissimo Falcomatà del PD dopo due anni di commissariamento: per la città calabrese tagli statali per 4.497.349 con un allenamento del patto di stabilità per 8.845.213. La scure, tuttavia, arriva dal fondo crediti che dovrà contenere risorse per 36.291.696 per un saldo negativo complessivo di 31.943.832. La Città de L'Aquila, invece, sarà quella più agevolata con risorse statali a -1.594.425 ma un patto di stabilità che assegnerà più 15.327.663 ed un fondo crediti che si ferma a soli 1.538.444. Saldo positivo di 12.194.793.