Tarantini, veleno su Facebook
L'ex sindaco: «Dare colpe al passato è da omuncoli». E Triminì rincara la dose contro D’Amore: «Deve dimettersi»
martedì 30 ottobre 2012
14.06
«Non sapevamo quello che avremmo trovato, hanno detto. Io invece, conoscendoli, sapevo che non avrebbero potuto dire che una cosa del genere. Non per quello che hanno trovato ma perché darle al passato è il tipico atteggiamento di chi non sa assumersele le responsabilità. C'è un piccolo problema però: gli omuncoli si vedono ad occhio nudo ed il passato, come scusa, non può durare a lungo». Pinuccio Tarantini ruggisce sulla sua pagina di Facebook, il social network diventato depositario di dichiarazioni autorevoli di molti esponenti politici.
Sindaco di Trani fino allo scorso anno, Tarantini non ha evidentemente gradito la discussione che si è instaurata in Consiglio comunale sullo stato dalle finanze comunali, durante la quale sono state fatte (e riportate) diverse allusioni ad una gestione non orotodossa dei soldi pubblici, in particolar modo nell'ultimo biennio.
Mimmo Triminì, invece, rincara la dose contro l'assessore alle finanze Michele D'Amore. In Consiglio comunale, l'esponente della Democrazia Cristiana, ha letto una nota che lo stesso assessore aveva inviato lo scorso 26 settembre ai dirigenti comunali, al sindaco ed agli assessori, nella quale aveva chiesto espressamente ai dirigenti «di mantenere inalterato il peso della tassazione in un periodo caratterizzato da una profonda e diffusa crisi economica». «L'assessore D'Amore – attacca Triminì – si è smentito da solo nel giro di un mese, non è più credibile e per questo motivo dovrebbe dare le dimissioni. L'amministrazione Riserbato è l'amministrazione delle chiacchiere. Prima dicono di non voler richiedere alla cittadinanza ulteriori sforzi economici, poi fanno finta di nulla e mettono le mani nelle tasche dei cittadini avallando l'utilizzo della leva fiscale per cercare di portare in pareggio il bilancio di previsione del 2012. Si stanno arrampicando sugli specchi e presto i numeri verranno a galla».
A dire il vero, qualche cifra la fornisce proprio D'Amore in quella nota. «Ad oggi – scriveva l'assessore a fine settembre – risultano più di 24 milioni di somme impegnate di cui 13 milioni non liquidate nei primi mesi del 2012 e questo a fronte di un deficit di entrata che oggi siamo chiamati a colmare».
Sindaco di Trani fino allo scorso anno, Tarantini non ha evidentemente gradito la discussione che si è instaurata in Consiglio comunale sullo stato dalle finanze comunali, durante la quale sono state fatte (e riportate) diverse allusioni ad una gestione non orotodossa dei soldi pubblici, in particolar modo nell'ultimo biennio.
Mimmo Triminì, invece, rincara la dose contro l'assessore alle finanze Michele D'Amore. In Consiglio comunale, l'esponente della Democrazia Cristiana, ha letto una nota che lo stesso assessore aveva inviato lo scorso 26 settembre ai dirigenti comunali, al sindaco ed agli assessori, nella quale aveva chiesto espressamente ai dirigenti «di mantenere inalterato il peso della tassazione in un periodo caratterizzato da una profonda e diffusa crisi economica». «L'assessore D'Amore – attacca Triminì – si è smentito da solo nel giro di un mese, non è più credibile e per questo motivo dovrebbe dare le dimissioni. L'amministrazione Riserbato è l'amministrazione delle chiacchiere. Prima dicono di non voler richiedere alla cittadinanza ulteriori sforzi economici, poi fanno finta di nulla e mettono le mani nelle tasche dei cittadini avallando l'utilizzo della leva fiscale per cercare di portare in pareggio il bilancio di previsione del 2012. Si stanno arrampicando sugli specchi e presto i numeri verranno a galla».
A dire il vero, qualche cifra la fornisce proprio D'Amore in quella nota. «Ad oggi – scriveva l'assessore a fine settembre – risultano più di 24 milioni di somme impegnate di cui 13 milioni non liquidate nei primi mesi del 2012 e questo a fronte di un deficit di entrata che oggi siamo chiamati a colmare».