Tarantini vs Chiarello e gli emendamenti respinti
Nicola Cuccovillo interviene sulla crisi di governo
giovedì 12 ottobre 2006
«Pur non avendo - per ora - nessuna intenzione di entrare nel merito della querelle ha il Sindaco e la consigliera comunale Giuseppina Chiarello (che ci hanno richiamato alla mente i famosi "capponi" di Renzo Tramaglino di manzoniana memoria) mi sembra doveroso evidenziare che dal loro battibecco politico, si evince chiaramente quello che noi consiglieri comunali del centrosinistra avevamo purtroppo rilevato ma che non era di facile lettura per molti cittadini che non possono seguire tutte le sedute consiliari.
Ci riferiamo al fatto che tutti gli emendamenti, modifiche e migliorie che abbiamo sempre proposto - nel solo interesse della collettività tranese - venivano respinti senza essere mai presi in considerazione, solo perché, la maggioranza di centrodestra si era dato un codice di comportamento che era quello che - IN OGNI CASO - qualunque fosse la natura dell'emendamento, dovevano apparire agli occhi della gente come un'armata invincibile, compatta, monolitica e tetragona ad ogni cambiamento, e che, dietro lo scudo del condottiero, tutto doveva spazzare via.
Questa concezione della democrazia che arriva a mostrare disprezzo non solo per noi rappresentanti di minoranza (e comunque di buona parte dei cittadini) ma anche per l'opposizione delle associazioni, della società civile e dei partiti , è ancora più da condannare perché i consiglieri del governo respingevano senza tentennamenti al momento del voto i nostre proposte migliorative, pur sapendo che queste erano valide e giuste e quindi SACRAFICAVANO l'interesse generale cittadino pur di apparire invincibili, illudendosi così di "incantare" l'opinione pubblica. Ma APPARIRE non vuol dire ESSERE. Questo governo, avvalendosi dei risultati elettorali (19 consiglieri comunali) e presi dal delirio di onnipotenza, ha fatto valere contro di noi 11 consiglieri comunali di centrosinistra la forza dei numeri, ignorando le nostre richieste di variazioni in positivo. A questa maggioranza ricordiamo quello che ebbe a dire il martire Salvator Allende ai dittatori cileni: "Potete avere i numeri dalla vostra parte, ma noi dalla nostra abbiamo la forza della ragione" e la ragione, la verità, pian piano vengono a galla. A prescindere dall'esito finale che il Sindaco vorrà dare a questa crisi noi non tifiamo per nessuno dei due duellanti: è ormai consegnato alla Storia politica tranese che questo governo ha anteposto il proprio interesse di immagine, teso a far risaltare una compattezza (dimostratasi sempre più solo teorica), a quello dell'interesse generale della città, respingendo tutto quanto fosse utile a migliorare i provvedimenti. Potremmo fare tanti esempi, ma ne prendiamo solo qualcuno a caso:
Non ci interessa sapere se per i consiglieri comunali di maggioranza fosse giusto o meno non disturbare il guidatore, ma ormai quell'insofferenza sommersa che vedevamo serpeggiare tra i banchi della maggioranza a riguardo degli atti di fede, sta sempre più crescendo ed i boatos sono sempre maggiori, diventando… imprecazioni. Qualunque cosa succederà il 17 (ritiro o meno delle dimissioni), quella che appariva la "corazzata" Tarantini si è dimostrata, da vicino, solo una barchetta ed una bagnarola.»
Nicola Cuccovillo
Il capogruppo Socialisti Autonomisti
Ci riferiamo al fatto che tutti gli emendamenti, modifiche e migliorie che abbiamo sempre proposto - nel solo interesse della collettività tranese - venivano respinti senza essere mai presi in considerazione, solo perché, la maggioranza di centrodestra si era dato un codice di comportamento che era quello che - IN OGNI CASO - qualunque fosse la natura dell'emendamento, dovevano apparire agli occhi della gente come un'armata invincibile, compatta, monolitica e tetragona ad ogni cambiamento, e che, dietro lo scudo del condottiero, tutto doveva spazzare via.
Questa concezione della democrazia che arriva a mostrare disprezzo non solo per noi rappresentanti di minoranza (e comunque di buona parte dei cittadini) ma anche per l'opposizione delle associazioni, della società civile e dei partiti , è ancora più da condannare perché i consiglieri del governo respingevano senza tentennamenti al momento del voto i nostre proposte migliorative, pur sapendo che queste erano valide e giuste e quindi SACRAFICAVANO l'interesse generale cittadino pur di apparire invincibili, illudendosi così di "incantare" l'opinione pubblica. Ma APPARIRE non vuol dire ESSERE. Questo governo, avvalendosi dei risultati elettorali (19 consiglieri comunali) e presi dal delirio di onnipotenza, ha fatto valere contro di noi 11 consiglieri comunali di centrosinistra la forza dei numeri, ignorando le nostre richieste di variazioni in positivo. A questa maggioranza ricordiamo quello che ebbe a dire il martire Salvator Allende ai dittatori cileni: "Potete avere i numeri dalla vostra parte, ma noi dalla nostra abbiamo la forza della ragione" e la ragione, la verità, pian piano vengono a galla. A prescindere dall'esito finale che il Sindaco vorrà dare a questa crisi noi non tifiamo per nessuno dei due duellanti: è ormai consegnato alla Storia politica tranese che questo governo ha anteposto il proprio interesse di immagine, teso a far risaltare una compattezza (dimostratasi sempre più solo teorica), a quello dell'interesse generale della città, respingendo tutto quanto fosse utile a migliorare i provvedimenti. Potremmo fare tanti esempi, ma ne prendiamo solo qualcuno a caso:
- Nostra richiesta di non installare le mastodontiche di telefonie mobili vicino all'ospedale, strutture sportive e scuole ma fuori dalla città;
- Nostra richiesta di migliorare il piano delle coste tranesi che contemplava troppe approssimazioni per poter riuscire ad essere poi finanziato a Bari;
- Nostra richiesta dello scorso anno dei debiti fuori bilancio che già c'erano allora e che l'amministrazione di centrodestra unitamente al dirigente di ragioneria con un colpo di bacchetta fece evaporare, non presentandole come uscite. Oggi quelli stessi (aumentati automaticamente a causa di azioni di pignoramento per mancato pagamento) sono una fetta preponderante dei tre miliardi di vecchie lire di debiti che dovevamo discutere entro fine settembre;
- Nostra richiesta di avere qualche cantante in meno ma più riparazioni per strade e marciapiedi.
- Nostra richiesta di affrontare con consiglio ad hoc le problematiche dell'intero quartiere "STADIO"
Non ci interessa sapere se per i consiglieri comunali di maggioranza fosse giusto o meno non disturbare il guidatore, ma ormai quell'insofferenza sommersa che vedevamo serpeggiare tra i banchi della maggioranza a riguardo degli atti di fede, sta sempre più crescendo ed i boatos sono sempre maggiori, diventando… imprecazioni. Qualunque cosa succederà il 17 (ritiro o meno delle dimissioni), quella che appariva la "corazzata" Tarantini si è dimostrata, da vicino, solo una barchetta ed una bagnarola.»
Nicola Cuccovillo
Il capogruppo Socialisti Autonomisti