Tarsu / 1 - Il CTA sollecita l'intervento del sindaco
De Marinis: "l'intervento dell'assessore è prevaricante ed irrispettoso..."
venerdì 11 novembre 2005
Il presidente del C.T.A (associazione turismo, commercio, artigianato e servizi) Michele De Marinis sollecita la replica del Sindaco di Trani, dott. Giuseppe Tarantini, sulla questione accertamenti T.ar.s.u. in corso:
«Egregio Sig. Sindaco, il presenzialismo e l'esigenza di visibilità dimostrata dall'Assessore alle Finanze, da ultimo con una nota a sua firma diramata sul web, mi spingono a risollecitarLe la richiesta formulata con la mia del 03/11 u.s.
Come Ella stesso potrà rilevare, la mia nota era rivolta soltanto a Lei nella qualità di rappresentante e responsabile dell'Amministrazione, sicché l'intervento dell'Assessore, oltre ad essere prevaricante ed irrispettoso delle Sue attribuzioni istituzionali, si colloca in una posizione di non facile giustificabilità, se non quella di cogliere ogni occasione per far sentire la sua presenza.
Ed in realtà il contenuto dell'intervento dell'Assessore non nasconde a sufficienza una chiara incultura del suo autore sullo specifico tema sollevato e mi riferisco in particolare al fatto che lo stesso non considera per nulla sia la circostanza che in concreto gli accertamenti TARSU sono riferiti anche alle superfici lavorative, ancorché gli imprenditori siano già aggravati dall'onere di smaltimento relativamente alle stesse, sia perché sin dal 1990 le Amministrazioni che si sono succedute, ivi compresa quella relativa al Commissariamento Straordinario, hanno sostanzialmente sospeso l'estensione della applicazione della TARSU alle Aziende artigiane ed industriali in assenza di uno specifico servizio di smaltimento, così come accade nel caso che ci occupa.
L'invocazione quindi al "rispetto della legalità", nonché "alla spinta di avvio di un processo educativo dei cittadini", il tutto mescolato con la tediosa demagogia della necessità della "lotta agli evasori totali in materia di smaltimento", suonano come note stonate in un contesto problematico assai ben più profondo ed articolato, per la cui disamina ogni indulgenza ai facili allettamenti demagogici dimostrano con estrema chiarezza una incapacità di fondo a trovare soluzioni, confermando così le perplessità già manifestate in ordine alla idoneità dell'interessato a ricoprire una carica, alla quale per altro lo stesso mostra di essere tenacemente legato non del tutto a ragione, stando così le cose. Infatti l'Assessore non si è accorto che il Regolamento attuale è ormai vetusto, abrogato ed inapplicabile per il sopravvenire di una legislazione che ne ha modificato completamente l'assetto.
Dispiace quindi che la sollecitazione posta dalla categoria da me rappresentata circa la revisione del regolamento di applicazione TARSU, necessitata da eventi legislativi non noti al solo Assessore, sia stata intesa tout court come un atteggiamento a dir poco "eversivo" rivolto a sostenere l'evasione dei tributi, finalità questa che, come è ben evidente, è sempre stata lontana dalle intenzioni mie e degli imprenditori da me rappresentati.
Con l'occasione ritengo comunque opportuno ribadire i temi già sollevati concernenti le proposte del C.T.A., auspicando che ciò possa giovare ad entrare direttamente nel vivo del problema, fugando così pretestuose o erronee interpretazioni dettate soltanto da eventuale malafede.
In effetti il C.T.A. si soffermava sui seguenti punti:
• Valutazione dell'opportunità del regime di privativa del comune sullo smaltimento dei rifiuti per le aziende allocate extra moenia.
• Necessità della differenziazione della tipologia dei rifiuti prodotti nelle aree strettamente produttive ed in quelle destinate a scopi diversi.
• Previsione di incentivi anche sotto forma di esclusione dall'obbligo del pagamento della tassa per coloro che provvedano direttamente allo smaltimento dei rifiuti.
• Predisposizione di una " griglia" negoziale per un eventuale convenzionamento delle imprese con l' AMIU S.p.A .per lo smaltimento o recupero dei rifiuti speciali non pericolosi.» Michele De Marinis
Presidente C.T.A
«Egregio Sig. Sindaco, il presenzialismo e l'esigenza di visibilità dimostrata dall'Assessore alle Finanze, da ultimo con una nota a sua firma diramata sul web, mi spingono a risollecitarLe la richiesta formulata con la mia del 03/11 u.s.
Come Ella stesso potrà rilevare, la mia nota era rivolta soltanto a Lei nella qualità di rappresentante e responsabile dell'Amministrazione, sicché l'intervento dell'Assessore, oltre ad essere prevaricante ed irrispettoso delle Sue attribuzioni istituzionali, si colloca in una posizione di non facile giustificabilità, se non quella di cogliere ogni occasione per far sentire la sua presenza.
Ed in realtà il contenuto dell'intervento dell'Assessore non nasconde a sufficienza una chiara incultura del suo autore sullo specifico tema sollevato e mi riferisco in particolare al fatto che lo stesso non considera per nulla sia la circostanza che in concreto gli accertamenti TARSU sono riferiti anche alle superfici lavorative, ancorché gli imprenditori siano già aggravati dall'onere di smaltimento relativamente alle stesse, sia perché sin dal 1990 le Amministrazioni che si sono succedute, ivi compresa quella relativa al Commissariamento Straordinario, hanno sostanzialmente sospeso l'estensione della applicazione della TARSU alle Aziende artigiane ed industriali in assenza di uno specifico servizio di smaltimento, così come accade nel caso che ci occupa.
L'invocazione quindi al "rispetto della legalità", nonché "alla spinta di avvio di un processo educativo dei cittadini", il tutto mescolato con la tediosa demagogia della necessità della "lotta agli evasori totali in materia di smaltimento", suonano come note stonate in un contesto problematico assai ben più profondo ed articolato, per la cui disamina ogni indulgenza ai facili allettamenti demagogici dimostrano con estrema chiarezza una incapacità di fondo a trovare soluzioni, confermando così le perplessità già manifestate in ordine alla idoneità dell'interessato a ricoprire una carica, alla quale per altro lo stesso mostra di essere tenacemente legato non del tutto a ragione, stando così le cose. Infatti l'Assessore non si è accorto che il Regolamento attuale è ormai vetusto, abrogato ed inapplicabile per il sopravvenire di una legislazione che ne ha modificato completamente l'assetto.
Dispiace quindi che la sollecitazione posta dalla categoria da me rappresentata circa la revisione del regolamento di applicazione TARSU, necessitata da eventi legislativi non noti al solo Assessore, sia stata intesa tout court come un atteggiamento a dir poco "eversivo" rivolto a sostenere l'evasione dei tributi, finalità questa che, come è ben evidente, è sempre stata lontana dalle intenzioni mie e degli imprenditori da me rappresentati.
Con l'occasione ritengo comunque opportuno ribadire i temi già sollevati concernenti le proposte del C.T.A., auspicando che ciò possa giovare ad entrare direttamente nel vivo del problema, fugando così pretestuose o erronee interpretazioni dettate soltanto da eventuale malafede.
In effetti il C.T.A. si soffermava sui seguenti punti:
• Valutazione dell'opportunità del regime di privativa del comune sullo smaltimento dei rifiuti per le aziende allocate extra moenia.
• Necessità della differenziazione della tipologia dei rifiuti prodotti nelle aree strettamente produttive ed in quelle destinate a scopi diversi.
• Previsione di incentivi anche sotto forma di esclusione dall'obbligo del pagamento della tassa per coloro che provvedano direttamente allo smaltimento dei rifiuti.
• Predisposizione di una " griglia" negoziale per un eventuale convenzionamento delle imprese con l' AMIU S.p.A .per lo smaltimento o recupero dei rifiuti speciali non pericolosi.» Michele De Marinis
Presidente C.T.A