Teatro e Fondazione "Ida Grecca del Carretto"

Alcune considerazioni del circolo ACLI di Trani

lunedì 22 dicembre 2008
«Apprendiamo dagli organi di stampa che il primo obiettivo della costituenda fondazione "Ida Grecca del Carretto", sarà quello di ricostruire il Teatro Comunale. Tale proposito non è nuovo nella vita politica della nostra città, ma, considerando i numerosi richiami all'argomento fatti, soprattutto, dal sindaco, forse ci si avvicina al momento genetico di questa iniziativa. Rimarcando il concetto per cui è inaccettabile che Trani, città d'arte e turismo, considerata "perla dell'adriatico, salotto buono del Nord-barese", attualmente sia orfana di quel contenitore culturale che, per dimensioni e poliedricità, è senza dubbio rappresentato da un Teatro comunale, questa associazione, nell'ambito di un dialogo costruttivo con l'Istituzione, vuole esprimere alcune considerazioni e formulare proposte sull'argomento. L'interesse mostrato da numerosi imprenditori verso la fondazione, unito con quanto è nelle possibilità del Pubblico, crea senza dubbio una notevole spinta propulsiva ma, le suggestive idee di costruire ex novo la struttura, o quanto meno di adattare l'attuale sede dell'Amet, paiono entrambe notevolmente dispendiose, soprattutto in considerazione dell'attuale periodo di non trascurabile crisi globale.
Se quanto già presente in città non offrisse alternativa alcuna, allora nulla quaestio, ma così non è. E' all'attenzione della cittadinanza intera che uno dei più grandi contenitori culturali della città, che per quasi un secolo ha soddisfatto le richieste di svago e di intrattenimento della comunità, sia ormai chiuso da circa un anno. Proprio quella struttura, che per dimensioni di palco era seconda solo al Teatro Petruzzelli, posizionata nel centro nevralgico e strategico della città, restaurata all'interno da pochi anni, con un terzo anello (per chi non lo sappia) recuperabile oltre la controsoffittatura, con piccoli adeguamenti potrebbe rappresentare la naturale risposta alle esigenze culturali della Città. Perché, dunque, non intraprendere un dialogo con la proprietà dell'immobile per valutare un'eventuale acquisto dello stesso? Di certo non è errato affermare che i pro sono maggiori dei contro. La struttura sarebbe quasi "chiavi in mano", pronta cioè per un rapido utilizzo, già nota anche fuori città sia come cinema che come teatro e da sempre nel cuore della cittadinanza. Da non sottovalutare è anche l'aspetto economico: la fondazione potrebbe avere, nell'immediatezza, un teatro con un dispendio di risorse nettamente inferiore a quanto necessario per la costruzione ex novo o per l'adeguamento di altre strutture non concepite per tale utilizzo.

In tal modo anche una eventuale programmazione, il cosiddetto "cartellone", potrebbe essere definito già per la prossima stagione teatrale e concertistica, con notevole vantaggio per la stessa fondazione, per gli imprenditori che vi investiranno, oltreché per i cittadini. Il Circolo A.C.L.I. di Trani, auspicando comunque di poter vedere prossimamente risorgere il "Comunale" , nell'interesse di tutta la cittadinanza, sentiva il dovere civico di prospettare tali considerazioni.» ACLI Trani Consiglio direttivo