Teresa, un altro nome sulla lista dei femminicidi in Italia
L'omicidio - suicidio nella villetta a Trani e il pensiero alla figlia, colpita da un dolore senza fine
lunedì 16 gennaio 2023
14.34
"Al tuo essere dolce, al tuo amore per tua figlia, al tuo amore per il tuo lavoro, al tuo sorriso sempre sul tuo volto, alla tua sensibilità, al tuo essere pronta a consigliare e ricevere consigli, al tuo porgere sempre la mano... alla tua sofferenza che hai vissuto in quell'istante".
Ieri sera tra le centinaia di messaggi dedicati alla giovane mamma Teresa Di tondo è apparsa questa dedica che è davvero un dipinto, semplice ed efficace di quello che questa giovane donna era, per tutti; e della disperazione, della paura, della incredulità che in interminabili secondi Teresa deve aver vissuto.
Difficile aggiungere parole, sarebbe inutile farlo se non si volesse cercare di dare una forma e una ragione a questo dolore che ragioni in realtà non ne può avere.
Trani si è svegliata sepolta da una cappa di dolore e sgomento, con la consapevolezza di queste cose che si leggono sui giornali poi ti capitano accanto, e i giornali, i media, verranno a indugiare sul dolore anche qui. Perché si vuole capire, andare a fondo, chiedersi se la tragedia poteva essere evitata andando a fondo di un disagio che non si era stati capaci di individuare. E ci si chiede se poi tutto questo indugio possa davvero servire a frenare queste tragedie
"Avrei voluto svegliarmi stamattina e rendermi conto che era stato solo un brutto sogno", ci dice una delle amiche di sempre di Teresa; "Aveva fatto tanti sacrifici, condotto con passione i suoi studi per arrivare a realizzare finalmente il lavoro che voleva, dedicato agli altri, perchè lei era la persona più generosa che si potesse immaginare. Ed era una mamma meravigliosa". Già, perché il pensiero ora corre alla fanciulla che resta, vittima a sua volta, con un futuro segnato che non potrà mai dimenticare quello che è accaduto ieri sera.
Esiste una lista tragica, aggiornata in tempo più o meno reale su un sito che si chiama femminicidioitalia.info.
Il nome di Teresa Di Tondo non compare ancora ma a breve sarà lì, in quella sequenza di nomi di ragazze, di mamme, di donne di tutte le età, vittime di furie omicide che ne spezzano l'esistenza.
Furie spesso premeditate; ma talvolta, come appare negli omicidi suicidi, l'acme di impeti a cui segue poi la disperazione del pentimento, tale da portare alla immediata decisione di togliersi la vita, come sembrerebbe sia avvenuto nella tragedia a caduta ieri sera nella villetta di Contrada Santa Lucia, nel cui giardino Massimo, il compagno di Teresa è stato trovato impiccato.
E adesso? L'episodio che tra ieri sera e stanotte ha sconvolto Trani e ovviamente in particolare le famiglie, gli amici, i colleghi di lavoro di Teresa e Massimo, saranno su tutti i giornali, i social media, le trasmissioni che indagano spesso esagerando, mettendo in piazza, intimità familiari e soprattutto indagando nel dolore, quel dolore che fa spettacolo e audience.
Ieri sera tra le centinaia di messaggi dedicati alla giovane mamma Teresa Di tondo è apparsa questa dedica che è davvero un dipinto, semplice ed efficace di quello che questa giovane donna era, per tutti; e della disperazione, della paura, della incredulità che in interminabili secondi Teresa deve aver vissuto.
Difficile aggiungere parole, sarebbe inutile farlo se non si volesse cercare di dare una forma e una ragione a questo dolore che ragioni in realtà non ne può avere.
Trani si è svegliata sepolta da una cappa di dolore e sgomento, con la consapevolezza di queste cose che si leggono sui giornali poi ti capitano accanto, e i giornali, i media, verranno a indugiare sul dolore anche qui. Perché si vuole capire, andare a fondo, chiedersi se la tragedia poteva essere evitata andando a fondo di un disagio che non si era stati capaci di individuare. E ci si chiede se poi tutto questo indugio possa davvero servire a frenare queste tragedie
"Avrei voluto svegliarmi stamattina e rendermi conto che era stato solo un brutto sogno", ci dice una delle amiche di sempre di Teresa; "Aveva fatto tanti sacrifici, condotto con passione i suoi studi per arrivare a realizzare finalmente il lavoro che voleva, dedicato agli altri, perchè lei era la persona più generosa che si potesse immaginare. Ed era una mamma meravigliosa". Già, perché il pensiero ora corre alla fanciulla che resta, vittima a sua volta, con un futuro segnato che non potrà mai dimenticare quello che è accaduto ieri sera.
Esiste una lista tragica, aggiornata in tempo più o meno reale su un sito che si chiama femminicidioitalia.info.
Il nome di Teresa Di Tondo non compare ancora ma a breve sarà lì, in quella sequenza di nomi di ragazze, di mamme, di donne di tutte le età, vittime di furie omicide che ne spezzano l'esistenza.
Furie spesso premeditate; ma talvolta, come appare negli omicidi suicidi, l'acme di impeti a cui segue poi la disperazione del pentimento, tale da portare alla immediata decisione di togliersi la vita, come sembrerebbe sia avvenuto nella tragedia a caduta ieri sera nella villetta di Contrada Santa Lucia, nel cui giardino Massimo, il compagno di Teresa è stato trovato impiccato.
E adesso? L'episodio che tra ieri sera e stanotte ha sconvolto Trani e ovviamente in particolare le famiglie, gli amici, i colleghi di lavoro di Teresa e Massimo, saranno su tutti i giornali, i social media, le trasmissioni che indagano spesso esagerando, mettendo in piazza, intimità familiari e soprattutto indagando nel dolore, quel dolore che fa spettacolo e audience.