Termosifoni spenti, sciopero all'I.T.E.S Aldo Moro
La protesta all'unisono: «È una situazione insopportabile. La Provincia deve ascoltarci»
sabato 10 gennaio 2015
09.14
Questa mattina, al suono della campanella delle 8.10, gli studenti dell'ITC Aldo Moro hanno deciso di non seguire le lezioni. La causa di questa protesta pacifica riguarda il riscaldamento del plesso che, a quanto detto all'unisono da studenti e docenti, ha una temperatura troppo bassa per riscaldare i diversi ambienti.
Non solo in alcune classi i termosifoni sono del tutto spenti, ma, laddove risultino accesi, gli stessi vengono spenti alle ore 11. Il problema, però, non sembra soltanto toccare la scuola tranese: infatti, il disagio in cui incorrono studenti, collaboratori e insegnanti dell'ITC è lo stesso avvertito in molte scuole dell'intera provincia Bat, segno evidente di un problema che accomuna l'intero territorio provinciale. «Vogliamo dare un segnale a chi di competenza - hanno confessato i ragazzi -. Siamo costretti a seguire le lezioni al freddo e non crediamo sia più sopportabile». Ma l'azione degli studenti dell'ITC non si ferma ad oggi con lo sciopero: infatti, molto probabilmente gli stessi, coadiuvati da alcuni insegnanti, redigeranno nei prossimi giorni un documento da inviare in Provincia per spiegare i loro disagi e cercare di risolvere la situazione.
Non solo in alcune classi i termosifoni sono del tutto spenti, ma, laddove risultino accesi, gli stessi vengono spenti alle ore 11. Il problema, però, non sembra soltanto toccare la scuola tranese: infatti, il disagio in cui incorrono studenti, collaboratori e insegnanti dell'ITC è lo stesso avvertito in molte scuole dell'intera provincia Bat, segno evidente di un problema che accomuna l'intero territorio provinciale. «Vogliamo dare un segnale a chi di competenza - hanno confessato i ragazzi -. Siamo costretti a seguire le lezioni al freddo e non crediamo sia più sopportabile». Ma l'azione degli studenti dell'ITC non si ferma ad oggi con lo sciopero: infatti, molto probabilmente gli stessi, coadiuvati da alcuni insegnanti, redigeranno nei prossimi giorni un documento da inviare in Provincia per spiegare i loro disagi e cercare di risolvere la situazione.