Termovalorizzatore a Trani / 1

Da Forza Trani "una parola chiara sul termovalorizzatore"

venerdì 2 luglio 2004

Sul termovalorizzatore, che in linguaggio semplice è un bruciatore di rifiuti urbani da cui si può ricavare energia termica per la produzione di energia elettrica o per la distribuzione di acqua calda per riscaldamento, si assistite alla solita commedia all'italiana:

· Consiglieri di maggioranza che hanno fatto interventi da grandi specialisti della materia raccattando notizie da ritagli di giornali, citando quelli favorevoli e scartando, naturalmente, quelli contrari, senza alcuna capacità di sintesi e confronto.

· Ingegneri di area, la cui esperienza si basa esclusivamente sulla cultura del "mattone" o aeronautica, si sono spacciati per accreditati ed esperienziati impiantisti del settore.

· Una maggioranza di governo della città, maldestra non solo nella gestione tecnico amministrativa generale, ma anche in quella politica, che a fronte di un bando della Regione Puglia del 1998 decide solo nel 2004, pochi giorni prima della scadenza (e sotto campagna elettorale) di portare frettolosamento la localizzazione del termovalorizzatore in Consiglio Comunale, salvo a lamentarsi (!!) che le opposizioni hanno sfruttato l'argomento (grazie a loro!) in campagna elettorale.

Per ultimo, il Sindaco di Trani, parafrasando le parole del Presidente della Repubblica Ciampi, dichiara solennemente che la tecnologia del termovalorizzatore è il rimedio a tutti i guai creati dai rifiuti e che quindi l'attuale maggioranza ha operato la scelta giusta.

Di fronte a questa ennesima commedia all'italiana, uscendo da una fase di riserbo (in democrazia tutti hanno diritto di parlare, anche quando dicono cavolate!) ho deciso di fornire al pubblico dibattito un mio contributo, non solo come Presidente di Forza Trani, movimento civico che pone come primario obiettivo i veri interessi della città, ma anche come specialista della materia avendo collaborato nella progettazione di un impianto a biomasse con l'ENEA (progetto esistente negli archivi dell'AMET e della Comunità Europea che lo aveva finanziato) ed avendo visitato una decina di impianti di termoutilizzatori da rifiuti in Danimarca, paese ad avanzata cultura civica nel quale l'ecologia non è patrimonio di un partito ma dei singoli cittadini, severi controllori delle scelte operate dalle loro amministrazioni di governo locale e nazionale.

In questa duplice veste mi rivolgo soprattutto al Sindaco di Trani, non solo per il riconoscimento istituzionale dell'interlocutore, ma anche perché regista di una squadra amministrativa (consulenze comprese), incapace di fornire strumenti di serio confronto democratico e costruttivo con i cittadini ed i loro rappresentanti.

Per prima cosa vorrei attirare l'attenzione del nostro primo cittadino sulla frase del Presidente della Repubblica utilizzata impropriamente per le proprie ragioni:
…"non sono accettabili posizioni egoistiche di rigetto pregiudiziale soprattutto di fronte a problemi quale quello dei rifiuti"…

Approfitto della cultura classica del Sindaco per ricordargli che pregiudiziale è tutto ciò che viene a formarsi senza che vi sia stato un ampio dibattito nelle quali le ragioni o le posizioni di più parti siano state ampiamente esposte fino a consentire che si formi una convinzione maggioritaria e quindi un giudizio finale.

Ritiene il Sindaco che la Città, al fine di evitare posizioni pregiudizievoli e pregiudiziali (emerse poi nelle urne) sia stata informata per tempo e compiutamente sulla scelta del termovalorizzatore? Non credo che una risposta onesta possa essere affermativa!

Ritiene il Sindaco che agli stessi Consiglieri Comunali, eletti dal popolo, sia stata data, per tempo e quantità, idonea documentazione per poter esprimere un giudizio non pregiudizievole e pregiudiziale?

Ove il nostro primo cittadino abbia voglia di rispondere a questa seconda domanda, mi permetto di sconsigliargli di ricorrere a pretesti, alcuni dei quali emersi in Consiglio Comunale, che succintamente elenco:

1. Non è possibile indicare la tecnologia dell'impianto in quanto fa parte della riservatezza della gara (???) indetta dalla Regione Puglia in concorrenza con altri soggetti partecipanti. Tale pretesto appare ridicolo avendo asserito in pubblico e sulla stampa che un impianto del genere è già stato realizzato a Dalmine e che alcuni amministratori e consiglieri comunali lo hanno visitato! Tale asserzione è già una diffusione delle caratteristiche tecnologiche dell'impianto previsto per Trani che i concorrenti, quindi, già conoscono, e che invece i cittadini tranesi e i consiglieri di opposizione non possono conoscere.
In proposito si nutrono seri dubbi, al di là di ogni auspicabile buona fede, dell'efficacia della gara indetta dalla Regione Puglia: i costruttori e le società di engineering dei termovalorizzatori non sono tanti in Europa, e men che meno in Italia: questo implica che vi sono seri rischi che tali soggetti facciano "cartello" per spartirsi, fuori campo, i numerosi impianti previsti nelle varie regioni italiane, essendoci "pane per tutti" ed a "buon prezzo".

2. Per "localizzazione" si intende il territorio di Trani e non un particolare suolo su cui realizzare l'impianto: tale asserto, cozza contro l'obbligatorietà di uno studio di impatto ambientale, completamente assente nelle decisioni adottate dal consiglio comunale: infatti, contrariamente a quanto possano pensare gli innumerevoli specialisti d'occasione, un impianto potrebbe esser più innocuo al centro città che non in territorio agricolo per la presenza di colture particolarmente sensibili alla concentrazione di fosfati, anidridi o solfuri emesse dai camini.
3. Non è possibile sapere il costo dell'impianto (si vocifera una spesa di 100 milioni di euro largamente superiore al valore di impianti di uguale taglia) perché tanto è competenza AMET: ma la tariffa che poi verrà applicata per far tornare i conti degli investimenti non finirà poi per gravare a piè di lista sui poveri cittadini?
La convenienza dell'impianto è nella vendita di energia elettrica: ma lo sa che con tale vendita il costo netto dello smaltimento di rifiuti è di circa 55 euro a tonnellata?
Tale costo è conveniente nel Nord Italia dove di contro lo smaltimento a discarica si aggira dagli 85 a 110 euro a tonnellata, ma non lo è per Trani, dove il costo di smaltimento in discarica si aggira intorno ai 50 euro.

Mi fermo per non trasformare il presente contributo in un trattato, ma vorrei ricordare, che gli impianti tecnologici, nella incredibile unitarietà logica delle manifestazioni fisiche ed umane, sono come le ideologie: sono buone o negative in dipendenza di come e da chi vengono applicate.
Ne consegue che, partendo dalla convinzione che la realizzazione di una centrale elettrica che funziona a rifiuti è costosa (circa 6 volte una centrale a metano) e complicata (ad esempio d'estate il rifiuto è più umido e quindi il processo va governato con attenzione), per far sì che un termovalorizzatore sia realizzato e gestito correttamente, in modo da raggiungere contemporaneamente sia i miglioramenti ambientali e sia quelli economici dei cittadini, non basta che un Comune chiami un esperto ma è necessario che formi una squadra di competenze locali, avulsa da interessi, pur legittimi, di chi vuole vendere e progettare gli impianti e che sovrintenda alle relative fasi di pre e post- realizzazione.
La stessa squadra doveva essere utilizzata in molteplici incontri con i cittadini per fugare ogni dubbio di impatto ambientale, così come avvenuto a Brescia, dove i cittadini sono stati convinti con la massima trasparenza e pubblicità sulla costruzione di un impianto che a tutt'oggi, a diversi anni dalla sua realizzazione, raccoglie generale consenso.

Visto l'interesse con cui l'ambiente politico segue le recensioni giornalistiche, mi permetto di segnalare l'intervista rilasciata da Enzo Capra, Direttore trentennale dell'ASM di Brescia ed oggi Presidente della trasformata SpA, cui mi pregio essere stato per anni collaboratore nel comitato energia di Federelettrica, al Sole 24 ore del 29 giugno 2004, pag. 15 – serie "l'Italia che funziona -" nel quale si potrà trovare conferma non solo dei dati e dei presupposti per un corretto approccio al problema del termovalorizzatore, ma anche sulla metodologia di condivisione di una scelta delicata.

Forza Trani in Consiglio Comunale ha assunto una posizione agnostica sull'opportunità della realizzazione sul territorio cittadino di un termovalorizzatore, sapendo benissimo che vi è la possibilità di creare un buon impianto sotto l'aspetto ambientale ed economico, ma anche che vi è il rischio di realizzazioni quanto meno superficiali ed approssimate, ed ha di contro assunto una ferma posizione oppositoria sulla metodologia utilizzata dalla maggioranza nei tempi, nei modi e negli atti con cui è stata presentata la problematica, che per la sua importanza nella vita quotidiana dei Cittadini, doveva essere dibattuta anche fuori di tale consesso.

L'approccio corretto al termovalizzatore, fatta salva la sua particolare delicatezza, così come a tutti gli altri gravi problemi della Città, non potrà essere realizzato se non si chiariscono alcuni elementi cardine della cultura politica locale che sappiano:

1. riconoscere il diritto della maggioranza ad adottare proprie decisioni, a patto che abbia concesso alle opposizioni le informazioni e la possibilità di confronto con la massima trasparenza e pubblicità; in caso contrario il diritto si trasforma in arroganza o in illegittimità, con le conseguenze del caso.

2. distinguere la differenza tra manager e faccendieri, tra consulenti e mestieranti della consulenza, tra amministratori fiduciari politici e amministratori professionali, tra dirigenti di valore e yes-men, in modo da formare le squadre di cui sopra si è parlato.

Ing. Giuseppe Mastromauro
Presidente Forza Trani