Termovalorizzatore: «L'Amet avrebbe firmato un contratto»
E' l'accusa di Rifondazione Comunista. La replica del presidente di Amet spa
martedì 12 aprile 2005
Rifondazione Comunista: « Mentre si festeggiava la svolta politica alla regione Puglia con l'elezione di Vendola Presidente e già i tranesi iniziavano a vedere scongiurato il pericolo inceneritore, sembra che la dirigenza dell'amet, riunita d'urgenza, decidesse in tutta fretta e all'oscuro del dibattito politico cittadino, di firmare un accordo (forse un contratto) che pone una seria se non definitiva ipoteca sulla costruzione del tanto dannoso quanto osteggiato impianto industriale. Qualora così fosse, quest'ultimo atto del governo cittadino significherebbe un'inaccettabile elusione dell'opinione pubblica, un'ulteriore conferma della scarsa importanza che questa ricopre agli occhi di chi ci governa. Dopo la favolistica propaganda visiva e mediatica (che ci ha fatto immaginare l'ecomostro come una sorta di "parco giochi dei rifiuti") il centro-destra tranese, messo alle strette dalla sconfitta di Fitto,certamente la causa principale dell'inceneritore, avrebbe quindi deciso delle sorti di Trani e delle città limitrofe con una decisione a porte chiuse, cosa che certo non fa onore a quanti ora si vantano di aver messo l'opinione pubblica al centro delle decisioni politiche cittadine. Chiediamo al sindaco e al presidente dell'amet s.p.a. una immediata smentita ed una dichiarazione pubblica che ogni decisione in questo ambito sul futuro della nostra città passi al vaglio della nuova amministrazione regionale. »
Replica del Dott. Mangione, presidente di Amet spa: « Nessuna decisione è stata assunta, non abbiamo firmato alcun contratto. Non so sulla base di quali elementi il Partito della rifondazione comunista affermi cose di questo tipo, ma ovviamente le smentisco nella maniera più categorica. Noi stiamo solo tenendo consigli d'amministrazione in cui verifichiamo lo stato dell'arte della pratica, ma è chiaro che ogni decisione da questo momento in poi passa proprio attraverso il commissario delegato per l'emergenza rifiuti, che poi è effettivamente il presidente della giunta regionale. Ed è da lui che noi attendiamo quanto prima di essere convocati per conoscere le determinazioni della Regione. Al momento, tuttavia nulla abbiamo fatto noi e nulla s'è mosso anche a Bari".