Termovalorizzatore: l'intervento del Sindaco
Citato anche il parere favorevole dell’ex Ministro dell’ambiente, Ronchi
lunedì 29 novembre 2004
Il sindaco di Trani, dr. Giuseppe Tarantini, nel corso della conferenza stampa di giovedì 25 novembre si è soffermato a lungo sul capitolo termovalorizzatore. "Se n'è parlato spesso – ha detto il sindaco – se n'è parlato troppo, e troppo spesso, a sproposito.
Siamo stati accusati anche di non aver dato sufficientemente spazio alla discussione. Io credo che questo argomento abbia popolato le discussioni cittadine negli ultimi mesi più di ogni altro, con molta poca laicità, e con particolari picchi d'interesse in corrispondenza delle campagne elettorali. Lo dico senza voler muovere nessuna critica specifica, perché ho sempre un atteggiamento di grande rispetto verso tutte le componenti politiche, anche se non avviene lo stesso a parti invertite.
Affronto l'argomento del termovalorizzatore con la coscienza pulita, rivolgendomi ai miei concittadini, ai quali vorrei spiegare quali sono le motivazioni che portano un'amministrazione a fare una scelta oggettivamente così difficile. Sarebbe stato molto più semplice ignorare il provvedimento così come hanno fatto moltissime altre amministrazioni. Noi invece riteniamo che gli uomini che fanno politica debbano essere disposti a sfidare anche l'impopolarità se ritengono di agire per il bene comune e ne sono convinti. A tal proposito vorrei fare un esempio piuttosto calzante, che fu fatto nell'ultimo Consiglio Comunale in cui abbiamo discusso sul termovalorizzatore. Quando si pensò di realizzare a Trani la discarica dell'Amiu, attualmente funzionante, in città vi furono sommovimenti di opinione popolare del tutto simili a quelli che si verificano oggi per il termovalorizzatore. A distanza di 20 anni da quelli avvenimenti, a visitare quella discarica oggi vi si portano le scolaresche. Ragion per cui, questo è uno dei tipici esempi in cui solo il tempo finisce per darti ragione.
Lo smaltimento dei rifiuti è uno dei compiti economici che questa città si pone. Avendo già una discarica e dovendo continuare a fare lo smaltimento dei rifiuti, abbiamo pensato di prendere in considerazione la possibilità di realizzare un termovalorizzatore convinti che questa sia una maniera per continuare a fare ciò che già facciamo ma, se possibile, in modo migliore sia dal punto di vista tecnologico, sia dal punto di vista della salute dei cittadini. Perché, dopo aver affermato con grande convinzione, che la discarica dell'Amiu sia una delle più sicure d'Italia, bisogna dire che un termovalorizzatore non è certamente meno sicuro di una discarica, anche della migliore. Per questo motivo è di una viltà assoluta da parte di certi politici inculcare nei cittadini una così ossessiva sindrome da termovalorizzatore, millantando cagioni di danni gravi per la salute dei cittadini".
Il sindaco ha poi commentato il testo della relazione sullo stato dell'ambiente in Puglia realtivo al 2003 e inviato dall'Arpa Puglia, agenzia regionale per l'ambiente, dunque un organo neutro, non assoluatmente controllabile né da politici e né da affaristi. In quel testo viene elencata una sequela di punti per illustare quale sia la miglior politica di gestione dei rifiuti, sottolineando come, oltre la prevenzione della produzione dei rifiuti, deve essere curata la riduzione della loro pericolosità. Nel testo si fa chiaro riferimento alla raccolta differenziata. "Sulla differenziata – ha detto il sindaco – siamo molto indietro. Ed è su questo che siamo molto pesantemente intervenuti con il contratto di servizio con l'Amiu, con cui il rapporto tra cui il Comune e l'Azienda per la raccolta differenziata, viene standardizzato dal punto di vista economico, novità assoluta cittadina. In attesa della firma del dirigente dell'ufficio tecnico, io ho già firmato una lettera con cui chiedo all'Amiu di iniziare il servizio a prescindere dalla firma del contratto stesso. Nel volgere di un lasso di tempo anche sufficientemente breve, contiamo di fare grossi passi avanti anche in questo, con un livello di raccolta differenziata superiore al 20%".
Riprendendo il commento del testo il sindaco cita come il passo successivo nell'ambito di questa strategia sia la valorizzazione energetica del rifiuto e lo smaltimento in condizioni di sicurezza dei soli residui che non hanno altra possibilità di recupero o trattamento. "Ciò significa che, subito dopo la differenziata, la maniera migliore per svolgere lo smaltimento, sia quella di utilizzare un termovalorizzatore. La valorizzazione energetica del rifiuto è la nuova frontiera dello smaltimento dei rifiuti. Mentre i primi apparecchi erano afinalistici, perché si riproponevano soltanto di distruggere i rifiuti, oggi, gli apparecchi più moderni permettono, non soltanto di distruggere il rifiuto ma di ricavare da esso energia. Quanto più è moderno l'apparecchio, insomma, tanto più è sicuro dal punto di vista industriale. E non solo: le nuove tecnologie permettono anche di avere apparecchi in grado di controllarne le emissioni, regolamentate dalla legge e che sono visualizzabili, attraverso sistemi informatici, momento per momento, in tempo reale. Proporre ancora di conferire in discarica i rifiuti nel 2004 significa pertanto andare nella direzione opposta rispetto a quella del progresso scientifico in questo senso".
Il sindaco Tarantini, inserisce nel discorso anche il capitolo Amet: "La volontà di andare avanti per questa strada deriva anche dalla presenza in città dell'Amet, azienda nata nel 1908 per produrre energia, la quale però in questi ultimi anni ha potuto svolgere i suoi compiti in assoluta condizione di tranquillità economica perché la vendita dell'energia elettrica (che l'Amet non produce più da anni) avveniva attraverso un regime di monopolio, in assenza di concorrenza e con prezzi controllati. Come però è noto dal 2006 il regime di vendita dell'energia elettrica sarà liberalizzato. Anche l'Amet quindi, al pari di tutte le più grandi società, entrerà sul mercato in un cartello con altre aziende di questo tipo. E' evidente che se noi dessimo all'Amet la possibilità di riprendere a produrre energia attraverso un termovalorizzatore, la società tranese potrebbe, non certo competere con i grandi colossi energetici nazionali, ma produrre energia sufficiente per le esigenze della nostra città, tutelando i cittadini sia sotto l'aspetto dello smaltimento dei rifiuti, sia sotto l'aspetto della preservazione della loro salute e sia sotto il profilo del miglioramento delle loro condizioni economiche. E' giusto comunque dover dare alla gente delle risposte anche in materia di sicurezza. Così come le discariche possono essere gestite in maniera più o meno onesta a seconda dell'interesse economico che le determina, anche nel caso del termovalorizzatore potrebbe essere posta la stessa questione. Noi, adesso, possiamo dare una risposta rassicurante ai tranesi anche sotto questo aspetto, confidando enormente nella possibilità che il termovalorizzatore di Trani sia gestito proprio dall'Amet, tenendo presente che durante le procedure del bando di gara regionale, iniziate qualche mese fa, è emerso che il progetto di Amet è stato l'unico accettato in commissione senza riserva alcuna.
La commissione, nella prima decade di dicembre, dovrà esaminare la seconda fase delle offerte. L'unico problema di Amet è legato al ricorso presentato al Tar per pregiudiziali di forma legate alla discussione in Consiglio Comunale e al fatto specifico che non sia stato dato il tempo sufficiente ai consiglieri per esaminare le delibere.
Noi pertanto ci riproponiamo di tornare in Consiglio con la volontà di andare avanti su questa strada". Sui rischi ambientali, il sindaco cita un intervento, quello dell'ex Ministro dell'ambiente, dr. Edo Ronchi, nato in Democrazia proletaria, approdato ai Verdi, Ministro dell'Ambiente in quota ai Verdi nello scorso governo di centrosinistra: "Dal termovalorizzatore – dice Ronchi – non esce certo aria di montagna ma la pericolosità del termovalorizzatore è sicramente inferiore a quella di una discarica o di una fila di auto in sosta davanti ad un semaforo rosso".
Siamo stati accusati anche di non aver dato sufficientemente spazio alla discussione. Io credo che questo argomento abbia popolato le discussioni cittadine negli ultimi mesi più di ogni altro, con molta poca laicità, e con particolari picchi d'interesse in corrispondenza delle campagne elettorali. Lo dico senza voler muovere nessuna critica specifica, perché ho sempre un atteggiamento di grande rispetto verso tutte le componenti politiche, anche se non avviene lo stesso a parti invertite.
Affronto l'argomento del termovalorizzatore con la coscienza pulita, rivolgendomi ai miei concittadini, ai quali vorrei spiegare quali sono le motivazioni che portano un'amministrazione a fare una scelta oggettivamente così difficile. Sarebbe stato molto più semplice ignorare il provvedimento così come hanno fatto moltissime altre amministrazioni. Noi invece riteniamo che gli uomini che fanno politica debbano essere disposti a sfidare anche l'impopolarità se ritengono di agire per il bene comune e ne sono convinti. A tal proposito vorrei fare un esempio piuttosto calzante, che fu fatto nell'ultimo Consiglio Comunale in cui abbiamo discusso sul termovalorizzatore. Quando si pensò di realizzare a Trani la discarica dell'Amiu, attualmente funzionante, in città vi furono sommovimenti di opinione popolare del tutto simili a quelli che si verificano oggi per il termovalorizzatore. A distanza di 20 anni da quelli avvenimenti, a visitare quella discarica oggi vi si portano le scolaresche. Ragion per cui, questo è uno dei tipici esempi in cui solo il tempo finisce per darti ragione.
Lo smaltimento dei rifiuti è uno dei compiti economici che questa città si pone. Avendo già una discarica e dovendo continuare a fare lo smaltimento dei rifiuti, abbiamo pensato di prendere in considerazione la possibilità di realizzare un termovalorizzatore convinti che questa sia una maniera per continuare a fare ciò che già facciamo ma, se possibile, in modo migliore sia dal punto di vista tecnologico, sia dal punto di vista della salute dei cittadini. Perché, dopo aver affermato con grande convinzione, che la discarica dell'Amiu sia una delle più sicure d'Italia, bisogna dire che un termovalorizzatore non è certamente meno sicuro di una discarica, anche della migliore. Per questo motivo è di una viltà assoluta da parte di certi politici inculcare nei cittadini una così ossessiva sindrome da termovalorizzatore, millantando cagioni di danni gravi per la salute dei cittadini".
Il sindaco ha poi commentato il testo della relazione sullo stato dell'ambiente in Puglia realtivo al 2003 e inviato dall'Arpa Puglia, agenzia regionale per l'ambiente, dunque un organo neutro, non assoluatmente controllabile né da politici e né da affaristi. In quel testo viene elencata una sequela di punti per illustare quale sia la miglior politica di gestione dei rifiuti, sottolineando come, oltre la prevenzione della produzione dei rifiuti, deve essere curata la riduzione della loro pericolosità. Nel testo si fa chiaro riferimento alla raccolta differenziata. "Sulla differenziata – ha detto il sindaco – siamo molto indietro. Ed è su questo che siamo molto pesantemente intervenuti con il contratto di servizio con l'Amiu, con cui il rapporto tra cui il Comune e l'Azienda per la raccolta differenziata, viene standardizzato dal punto di vista economico, novità assoluta cittadina. In attesa della firma del dirigente dell'ufficio tecnico, io ho già firmato una lettera con cui chiedo all'Amiu di iniziare il servizio a prescindere dalla firma del contratto stesso. Nel volgere di un lasso di tempo anche sufficientemente breve, contiamo di fare grossi passi avanti anche in questo, con un livello di raccolta differenziata superiore al 20%".
Riprendendo il commento del testo il sindaco cita come il passo successivo nell'ambito di questa strategia sia la valorizzazione energetica del rifiuto e lo smaltimento in condizioni di sicurezza dei soli residui che non hanno altra possibilità di recupero o trattamento. "Ciò significa che, subito dopo la differenziata, la maniera migliore per svolgere lo smaltimento, sia quella di utilizzare un termovalorizzatore. La valorizzazione energetica del rifiuto è la nuova frontiera dello smaltimento dei rifiuti. Mentre i primi apparecchi erano afinalistici, perché si riproponevano soltanto di distruggere i rifiuti, oggi, gli apparecchi più moderni permettono, non soltanto di distruggere il rifiuto ma di ricavare da esso energia. Quanto più è moderno l'apparecchio, insomma, tanto più è sicuro dal punto di vista industriale. E non solo: le nuove tecnologie permettono anche di avere apparecchi in grado di controllarne le emissioni, regolamentate dalla legge e che sono visualizzabili, attraverso sistemi informatici, momento per momento, in tempo reale. Proporre ancora di conferire in discarica i rifiuti nel 2004 significa pertanto andare nella direzione opposta rispetto a quella del progresso scientifico in questo senso".
Il sindaco Tarantini, inserisce nel discorso anche il capitolo Amet: "La volontà di andare avanti per questa strada deriva anche dalla presenza in città dell'Amet, azienda nata nel 1908 per produrre energia, la quale però in questi ultimi anni ha potuto svolgere i suoi compiti in assoluta condizione di tranquillità economica perché la vendita dell'energia elettrica (che l'Amet non produce più da anni) avveniva attraverso un regime di monopolio, in assenza di concorrenza e con prezzi controllati. Come però è noto dal 2006 il regime di vendita dell'energia elettrica sarà liberalizzato. Anche l'Amet quindi, al pari di tutte le più grandi società, entrerà sul mercato in un cartello con altre aziende di questo tipo. E' evidente che se noi dessimo all'Amet la possibilità di riprendere a produrre energia attraverso un termovalorizzatore, la società tranese potrebbe, non certo competere con i grandi colossi energetici nazionali, ma produrre energia sufficiente per le esigenze della nostra città, tutelando i cittadini sia sotto l'aspetto dello smaltimento dei rifiuti, sia sotto l'aspetto della preservazione della loro salute e sia sotto il profilo del miglioramento delle loro condizioni economiche. E' giusto comunque dover dare alla gente delle risposte anche in materia di sicurezza. Così come le discariche possono essere gestite in maniera più o meno onesta a seconda dell'interesse economico che le determina, anche nel caso del termovalorizzatore potrebbe essere posta la stessa questione. Noi, adesso, possiamo dare una risposta rassicurante ai tranesi anche sotto questo aspetto, confidando enormente nella possibilità che il termovalorizzatore di Trani sia gestito proprio dall'Amet, tenendo presente che durante le procedure del bando di gara regionale, iniziate qualche mese fa, è emerso che il progetto di Amet è stato l'unico accettato in commissione senza riserva alcuna.
La commissione, nella prima decade di dicembre, dovrà esaminare la seconda fase delle offerte. L'unico problema di Amet è legato al ricorso presentato al Tar per pregiudiziali di forma legate alla discussione in Consiglio Comunale e al fatto specifico che non sia stato dato il tempo sufficiente ai consiglieri per esaminare le delibere.
Noi pertanto ci riproponiamo di tornare in Consiglio con la volontà di andare avanti su questa strada". Sui rischi ambientali, il sindaco cita un intervento, quello dell'ex Ministro dell'ambiente, dr. Edo Ronchi, nato in Democrazia proletaria, approdato ai Verdi, Ministro dell'Ambiente in quota ai Verdi nello scorso governo di centrosinistra: "Dal termovalorizzatore – dice Ronchi – non esce certo aria di montagna ma la pericolosità del termovalorizzatore è sicramente inferiore a quella di una discarica o di una fila di auto in sosta davanti ad un semaforo rosso".