Termovalorizzatore: l'opposizione ricorre al Tar
Chiesto annullamento della delibera approvata dal consiglio comunale di Trani
lunedì 7 febbraio 2005
"La delibera che candida Trani ad ospitare sul proprio territorio un impianto di termovalorizzazione dei rifiuti è illegittima e va annullata": il centrosinistra tranese rilancia la sfida contro l'inceneritore.
L'opposizione prosegue la sua battaglia contro la scelta dell'amministrazione comunale "di realizzare, senza avere informato adeguatamente i cittadini, un impianto industriale che dovrà bruciare tonnellate di rifiuti provenienti da 18 comuni, contravvenendo al decreto Ronchi che prevede la centralità di politiche basate su riduzione, riuso e raccolta differenziata". E contesta le procedure adottate con un ricorso al Tar Puglia, evidenziando le irregolarità formali presenti nel provvedimento con cui, il 29 novembre 2004, il consiglio comunale diede l'assenso alla realizzazione del progetto in agro tranese. Lo scontro dunque si allarga sul terreno giuridico. La delibera, infatti, prevedeva la "convalida con effetti confermativi della delibera n.25 del 26 maggio 2004" già annullata dal tribunale amministrativo di Bari per irregolarità formali.
Eccesso di potere, incompetenza e violazione dell'articolo 13 del regolamento del Comune di Trani, che prevede la convocazione dell'assise attraverso richiesta del sindaco con relative proposte e pareri tecnici: queste le illegittimità contestate. Nel mirino, tra le altre cose, la scelta del presidente del consiglio di anticipare al 29 novembre la discussione sull'argomento a dispetto delle decisioni della conferenza dei capigruppo, che all'unanimità l'aveva fissata al 2 dicembre. E le proposte di delibera che, secondo i ricorrenti, sarebbero state prodotte dopo il 18 novembre, data della conferenza dei capigruppo, e ad oggi si presentano incomplete. I consiglieri, inoltre, rilevano l'inammissibilità della convalida con effetti confermativi della precedente delibera del 26 maggio 2004 già sospesa dal tribunale amministrativo.
La parola torna dunque al Tar che dovrà verificare gli atti e decidere se sospendere il provvedimento. Si tratterebbe della seconda bocciatura dopo i vizi formali rilevati sulla delibera del 26 maggio scorso. Il consiglio dello scorso 29 novembre, infatti, era servito proprio per riapprovare il documento sulla localizzazione dell'impianto. La stessa seduta è al centro di un altro ricorso dei consiglieri di opposizione, che hanno impugnato la delibera n.47 sull'assestamento di bilancio del Comune di Trani.
L'opposizione prosegue la sua battaglia contro la scelta dell'amministrazione comunale "di realizzare, senza avere informato adeguatamente i cittadini, un impianto industriale che dovrà bruciare tonnellate di rifiuti provenienti da 18 comuni, contravvenendo al decreto Ronchi che prevede la centralità di politiche basate su riduzione, riuso e raccolta differenziata". E contesta le procedure adottate con un ricorso al Tar Puglia, evidenziando le irregolarità formali presenti nel provvedimento con cui, il 29 novembre 2004, il consiglio comunale diede l'assenso alla realizzazione del progetto in agro tranese. Lo scontro dunque si allarga sul terreno giuridico. La delibera, infatti, prevedeva la "convalida con effetti confermativi della delibera n.25 del 26 maggio 2004" già annullata dal tribunale amministrativo di Bari per irregolarità formali.
Eccesso di potere, incompetenza e violazione dell'articolo 13 del regolamento del Comune di Trani, che prevede la convocazione dell'assise attraverso richiesta del sindaco con relative proposte e pareri tecnici: queste le illegittimità contestate. Nel mirino, tra le altre cose, la scelta del presidente del consiglio di anticipare al 29 novembre la discussione sull'argomento a dispetto delle decisioni della conferenza dei capigruppo, che all'unanimità l'aveva fissata al 2 dicembre. E le proposte di delibera che, secondo i ricorrenti, sarebbero state prodotte dopo il 18 novembre, data della conferenza dei capigruppo, e ad oggi si presentano incomplete. I consiglieri, inoltre, rilevano l'inammissibilità della convalida con effetti confermativi della precedente delibera del 26 maggio 2004 già sospesa dal tribunale amministrativo.
La parola torna dunque al Tar che dovrà verificare gli atti e decidere se sospendere il provvedimento. Si tratterebbe della seconda bocciatura dopo i vizi formali rilevati sulla delibera del 26 maggio scorso. Il consiglio dello scorso 29 novembre, infatti, era servito proprio per riapprovare il documento sulla localizzazione dell'impianto. La stessa seduta è al centro di un altro ricorso dei consiglieri di opposizione, che hanno impugnato la delibera n.47 sull'assestamento di bilancio del Comune di Trani.