Termovalorizzatore: Legambiente si rivolge alla VI provincia
Sabato 19 marzo, a Barletta
giovedì 17 marzo 2005
« Un impianto industriale dannoso per il territorio, con ricadute negative sulla salute dei cittadini. E senza concrete prospettive di risoluzione dei problemi rifiuti e occupazione in Puglia. La Legambiente prosegue l'attività di informazione contro il progetto di inceneritore che potrebbe essere installato nella città di Trani con ricadute sull'intera area nord barese ofantina.» Il tema sarà trattato sabato prossimo, 19 marzo, alle 17.30, presso la libreria Einaudi di Barletta.
"La gestione integrata dei rifiuti nella VI Provincia. Inceneritore: una scelta inaccettabile" è il titolo del convegno che vedrà la partecipazione di Francesco Bartucci, presidente del circolo Legambiente di Trani, e Massimo Caruso, candidato dei Verdi al consiglio regionale.
"La nostra preoccupazione", spiega Caruso, "è giustificata da studi epidemiologici che attestano i rischi derivanti da questi impianti. Dobbiamo considerare, inoltre, che il progetto è stato portato avanti senza un serio approfondimento che permettesse di capire come la frazione secca dei nostri rifiuti quotidiani, unica parte da bruciare nell'impianto, sarà insufficiente per farlo funzionare. Quindi, non si risolverà il problema rifiuti in Puglia perché bisognerà andarli a prendere altrove. Ma non ci saranno neanche occasioni di lavoro: alle poche unità altamente specializzate per l'inceneritore si potrebbero contrapporre maggiori posti di lavoro nella raccolta differenziata "porta a porta".
"Ci sembra importante", conclude il candidato dei Verdi, "far capire che non sappiamo solo opporci a un progetto inutile, ma proponiamo una strategia basata su riduzione, riciclo e riuso dei materiali che risolverà con un ciclo integrato l'emergenza rifiuti, valorizzerà le specificità paesaggistiche, i prodotti locali della sesta provincia e saprà dare lavoro promuovendo sviluppo sostenibile per il territorio".
"La nostra preoccupazione", spiega Caruso, "è giustificata da studi epidemiologici che attestano i rischi derivanti da questi impianti. Dobbiamo considerare, inoltre, che il progetto è stato portato avanti senza un serio approfondimento che permettesse di capire come la frazione secca dei nostri rifiuti quotidiani, unica parte da bruciare nell'impianto, sarà insufficiente per farlo funzionare. Quindi, non si risolverà il problema rifiuti in Puglia perché bisognerà andarli a prendere altrove. Ma non ci saranno neanche occasioni di lavoro: alle poche unità altamente specializzate per l'inceneritore si potrebbero contrapporre maggiori posti di lavoro nella raccolta differenziata "porta a porta".
"Ci sembra importante", conclude il candidato dei Verdi, "far capire che non sappiamo solo opporci a un progetto inutile, ma proponiamo una strategia basata su riduzione, riciclo e riuso dei materiali che risolverà con un ciclo integrato l'emergenza rifiuti, valorizzerà le specificità paesaggistiche, i prodotti locali della sesta provincia e saprà dare lavoro promuovendo sviluppo sostenibile per il territorio".