"Ti brucio vivo, tanto le ho già fatte queste cose": convalidato l'arresto a Annacondia, che respinge le accuse

L'imprenditore che lo accusa di estorsione sarebbe stato un tramite per una somma di denaro elargita da un terzo in aiuto dell'ex boss

sabato 5 ottobre 2024 18.04
A cura di LA REDAZIONE
Ha contestato l'accusa di estorsione, Salvatore Annacondia, all'udienza di convalida dell'arresto davanti al giudice Claudio Bonifazi del Tribunale di Macerata, che ha confermato la misura cautelare in carcere.

Annacondia avrebbe dichiarato che non si era trattato di estorsione, ma di una somma di denaro offerta da una persona "per aiutarlo", per la quale l'imprenditore, cliente del ristorante della figlia da anni, avrebbe fatto da tramite.

Annacondia vive dal 1992 a Civitanova Marche, avendo fatto parte del programma di protezione dei testimoni da cui ora è uscito. Le indagini sono state condotte dalla squadra mobile di Fermo diretta dal vice questore aggiunto Gabriele Di Giuseppe a seguito della denuncia di questo imprenditore da cui Annacondia avrebbe tentato di ottenere denaro vantando un credito con un suo dipendente per 10.000 euro.

L'arresto di Manomozza è avvenuto durante la riscossione di 5000 euro, cifra concordata dopo una serie di minacce come anticipo dei 10.000 pretesi, proprio grazie alla denuncia dell'imprenditore, accordatosi con la Polizia: una prima parte era stata versata nel 2023 con una causale di versamento di anticipo "per un pranzo di ferragosto", soldi che l'imprenditore avrebbe versato una volta conosciuti i trascorsi criminali dell'ex boss della Sacra Corona Unita.

Nello scorso gennaio sarebbe andato di persona a pretendere il saldo di tutta la somma con minacce gravi: "Ti ammazzo, ti brucio vivo, tanto non è la prima volta che lo faccio" avrebbe dichiarato colpendolo con schiaffi.

Nei mesi successivi sono seguiti altri versamenti di poche centinaia di euro con conseguenti minacce e l'incendio di una macchina di un altro dipendente dell'imprenditore. Il giudice ha convalidato l'arresto con la misura cautelare in carcere. All'udienza ha partecipato anche l'avvocato difensore di Annacondia, Massimiliano Cofanelli insieme all'avvocato Gabriele Cofanelli.