Trani, arrestato il pluripregiudicato barese Paolo Bevilacqua
Per rapina aggravata in concorso. Operazione della polizia.
lunedì 22 giugno 2009
Il commissariato di Pubblica Sicurezza di Trani ha arrestato, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Trani dott. Zecchillo, su richiesta del Sostituto Procuratore dott. Savasta, il pluripregiudicato Paolo Bevilacqua, 25 anni di Bari, sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno, con l'accursa di rapina aggravata in concorso per fatti risalenti al 3 marzo scorso. Tutti i dettagli nel comunicato della PS:
«Verso le ore 08.10 del 3 marzo 2009, all'interno di una abitazione ubicata in un centrale condominio della città di Trani, due coniugi sentivano squillare il citofono. Alla moglie, che rispondeva alla chiamata, una persona sconosciuta annunciava di essere un corriere che doveva consegnare un pacco per il marito. Aperto il portone e la porta di ingresso dell'abitazione, la moglie si posizionava in attesa sull'uscio.
A un certo punto vedeva due uomini con un pacco scendere dal quinto piano. Con mossa fulminea all'improvviso uno dei due afferrava la donna spingendola all'interno dell'abitazione sotto la minaccia di una pistola puntata contro il viso.
Introdottisi all'interno dell'appartamento, i due malviventi, tenendo costantemente i due coniugi terrorizzati sotto la minaccia dell'arma, si facevano consegnare il denaro detenuto in casa, per una somma ammontante a circa 2.000,00 euro, e una ingente quantità di preziosi, tra cui orologi di notevole valore commerciale. Raccolto il bottino, i due delinquenti si dileguavano prontamente.
Allertati dalle vittime, prontamente intervenivano sul posto Agenti di questo Commissariato, che avviavano immediate indagini. Le prime informazioni raccolte sulla dinamica del delitto orientavano le indagini, focalizzando l'attenzione sul finto pacco da consegnare, lasciato dai rapinatori sul luogo del delitto, e su altri oggetti toccati dagli autori, in particolare la borsa di una delle due vittime, nella foga di cercare valori di cui appropriarsi.
Tali oggetti, immediatamente repertati, consentivano di isolare impronte papillari incautamente lasciate sugli stessi dai due malviventi. Gli accertamenti dattiloscopici, successivamente eseguiti da personale tecnico del Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica di Bari, consentivano di risalire all'identità di uno dei due rapinatori. Inoltre, le descrizioni fornite dai due denuncianti suffragavano ulteriormente le risultanze abilmente acquisite dalla Polizia Scientifica, consentendo di addivenire al suo riconoscimento da parte delle vittime del reato».
A un certo punto vedeva due uomini con un pacco scendere dal quinto piano. Con mossa fulminea all'improvviso uno dei due afferrava la donna spingendola all'interno dell'abitazione sotto la minaccia di una pistola puntata contro il viso.
Introdottisi all'interno dell'appartamento, i due malviventi, tenendo costantemente i due coniugi terrorizzati sotto la minaccia dell'arma, si facevano consegnare il denaro detenuto in casa, per una somma ammontante a circa 2.000,00 euro, e una ingente quantità di preziosi, tra cui orologi di notevole valore commerciale. Raccolto il bottino, i due delinquenti si dileguavano prontamente.
Allertati dalle vittime, prontamente intervenivano sul posto Agenti di questo Commissariato, che avviavano immediate indagini. Le prime informazioni raccolte sulla dinamica del delitto orientavano le indagini, focalizzando l'attenzione sul finto pacco da consegnare, lasciato dai rapinatori sul luogo del delitto, e su altri oggetti toccati dagli autori, in particolare la borsa di una delle due vittime, nella foga di cercare valori di cui appropriarsi.
Tali oggetti, immediatamente repertati, consentivano di isolare impronte papillari incautamente lasciate sugli stessi dai due malviventi. Gli accertamenti dattiloscopici, successivamente eseguiti da personale tecnico del Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica di Bari, consentivano di risalire all'identità di uno dei due rapinatori. Inoltre, le descrizioni fornite dai due denuncianti suffragavano ulteriormente le risultanze abilmente acquisite dalla Polizia Scientifica, consentendo di addivenire al suo riconoscimento da parte delle vittime del reato».