Trani, avvocati sul piede di guerra
Per il trasferimento degli uffici giudiziari in periferia
giovedì 28 gennaio 2010
Avvocati sul piede di guerra, o quasi, a Trani. Al centro del contendere, ancora una volta, la vexata questio del trasferimento degli uffici giudiziari del settore civile dall'attuale (e frammentaria) ubicazione nel centro storico a una sede periferica, così come avrebbe voluto la presidenza del tribunale.
La questione è al momento solo sospesa, insieme all'apertura delle quattro offerte di altrettanti immobili da affittare presentate al Comune, dopo la pubblicazione di un apposito bando. Il tutto in attesa di effettuare una ricognizione delle esigenze dei vari uffici. Ma la possibilità che gli uffici giudiziari del settore civile finiscano in un capannone industriale di via Andria, o comunque in una zona periferica, è tutt'altro che remota. Lo hanno ribadito ieri gli avvocati in occasione dell'inaugurazione della sede secondaria dell'ordine forense, in piazza Sacra Regia Udienza, dove hanno trovato collocazione la scuola forense e la biblioteca sfrattate l'estate scorsa da Palazzo Caccetta, dopo che il Comune non aveva più rinnovato il contratto di locazione con la Diocesi. Ma la nuova presa di posizione è coincisa anche con la tradizionale relazione morale sull'attività e le prospettive dell'ordine, tenuta dal presidente Francesco Logrieco, prima della partenza delle operazioni di voto per eleggere il nuovo Consiglio dell'ordine, in programma fino a venerdì.
Tra i punti essenziali della relazione di Logrieco c'è stata proprio la questione edilizia. «E' inutile nasconderci - ha detto - che anche per il tribunale di Trani la situazione dell'edilizia è carente. I problemi, tuttavia, non possono essere risolti con soluzioni improvvisate e non idonee a garantire il superamento della fase emergenziale».
La soluzione degli immobili in affitto proposta dal presidente del tribunale, Filippo Bortone, venne contestata da Logrieco durante la commissione di manutenzione del 27 novembre 2009 e l'apertura delle buste venne bloccata. «Ho ribadito - ha ricordato - che l'avvocatura tranese esprimerà il parere sulla idoneità, sotto il profilo quantitativo e qualitativo, dell'edificio destinato agli uffici giudiziari soltanto dopo che una commissione tecnica avrà determinato il reale fabbisogno, attraverso uno studio prudente delle necessità dei singoli uffici coinvolti nel programma edilizio». Anche se gli avvocati il loro progetto ce l'hanno già e senza allontanarsi dal centro storico: una cittadella giudiziaria che dovrà contenere Palazzo Torres, insomma senza allontanarsi dal centro storico ed evitare di disperdere un patrimonio millenario di tradizioni e cultura giuridica.
Gli iscritti all'associazione Avvocati tranesi contano invece, almeno per ora, contano su Palazzo Carcano, che si trova a pochi metri dagli uffici giudiziari del centro storico ed è in fase di ristrutturazione. Ma come l'ordine forense non accettano un trasferimento dal centro storico. «L'assemblea degli iscritti - spiega il presidente Costanza Manzi - ha unanimemente manifestato ferma contrarietà allo spostamento degli uffici in una sede diversa dal centro storico, in cui da secoli sorgono mutuando il loro indiscusso prestigio. L'assemblea ha il fondato timore che l'allontanamento dei presidi giudiziari dal centro storico di Trani possa sortire anche un degrado del quartiere, sopprimendone l'attuale vitalità nelle ore diurne».
c. c.
La questione è al momento solo sospesa, insieme all'apertura delle quattro offerte di altrettanti immobili da affittare presentate al Comune, dopo la pubblicazione di un apposito bando. Il tutto in attesa di effettuare una ricognizione delle esigenze dei vari uffici. Ma la possibilità che gli uffici giudiziari del settore civile finiscano in un capannone industriale di via Andria, o comunque in una zona periferica, è tutt'altro che remota. Lo hanno ribadito ieri gli avvocati in occasione dell'inaugurazione della sede secondaria dell'ordine forense, in piazza Sacra Regia Udienza, dove hanno trovato collocazione la scuola forense e la biblioteca sfrattate l'estate scorsa da Palazzo Caccetta, dopo che il Comune non aveva più rinnovato il contratto di locazione con la Diocesi. Ma la nuova presa di posizione è coincisa anche con la tradizionale relazione morale sull'attività e le prospettive dell'ordine, tenuta dal presidente Francesco Logrieco, prima della partenza delle operazioni di voto per eleggere il nuovo Consiglio dell'ordine, in programma fino a venerdì.
Tra i punti essenziali della relazione di Logrieco c'è stata proprio la questione edilizia. «E' inutile nasconderci - ha detto - che anche per il tribunale di Trani la situazione dell'edilizia è carente. I problemi, tuttavia, non possono essere risolti con soluzioni improvvisate e non idonee a garantire il superamento della fase emergenziale».
La soluzione degli immobili in affitto proposta dal presidente del tribunale, Filippo Bortone, venne contestata da Logrieco durante la commissione di manutenzione del 27 novembre 2009 e l'apertura delle buste venne bloccata. «Ho ribadito - ha ricordato - che l'avvocatura tranese esprimerà il parere sulla idoneità, sotto il profilo quantitativo e qualitativo, dell'edificio destinato agli uffici giudiziari soltanto dopo che una commissione tecnica avrà determinato il reale fabbisogno, attraverso uno studio prudente delle necessità dei singoli uffici coinvolti nel programma edilizio». Anche se gli avvocati il loro progetto ce l'hanno già e senza allontanarsi dal centro storico: una cittadella giudiziaria che dovrà contenere Palazzo Torres, insomma senza allontanarsi dal centro storico ed evitare di disperdere un patrimonio millenario di tradizioni e cultura giuridica.
Gli iscritti all'associazione Avvocati tranesi contano invece, almeno per ora, contano su Palazzo Carcano, che si trova a pochi metri dagli uffici giudiziari del centro storico ed è in fase di ristrutturazione. Ma come l'ordine forense non accettano un trasferimento dal centro storico. «L'assemblea degli iscritti - spiega il presidente Costanza Manzi - ha unanimemente manifestato ferma contrarietà allo spostamento degli uffici in una sede diversa dal centro storico, in cui da secoli sorgono mutuando il loro indiscusso prestigio. L'assemblea ha il fondato timore che l'allontanamento dei presidi giudiziari dal centro storico di Trani possa sortire anche un degrado del quartiere, sopprimendone l'attuale vitalità nelle ore diurne».
c. c.