Trani Città “Autism Friendly”, Palmieri: «Mozione lodevole ma discriminante»
Il presidente Uildm si rivolge al consigliere comunale Ferrante
martedì 21 maggio 2019
6.20
La mozione presentata dal Consigliere Comunale Avv. Ferrante nell'ultima seduta di Consiglio Comunale riguardante Trani Città "Autism Friendly" è a dir poco lodevole ed encomiabile e della massima considerazione ma sarebbe stata ancora più apprezzabile ed incisiva qualora egli stesso avesse coinvolto l'Osservatorio Comunale Abbattimento Barriere Architettoniche (OCABA) composto da un delegato del Sindaco, da Associazioni di Volontariato, Onlus, Dirigenti Scolastici, Istituzioni Pubbliche e Private, per rendere tale richiesta più partecipata e dimostrando un serio coinvolgimento della rete avente come fine ultimo l'individuazione delle forme di agevolazioni per rendere più facile la vita dei soggetti con disturbi comportamentali, di qualsiasi natura, e l'intera categoria delle persone diversamente abili.
Operando in questi termini si eviterebbe qualsiasi forma di discriminazione nei confronti di chicchessia. Questo, secondo un mio modesto e umile pensiero, doveva essere il motivo ed il punto iniziale da cui partire e culminare con la firma di un Protocollo di Intesa avente come fine ultimo quello di andare incontro alle necessità e difficoltà di queste persone, informando e sensibilizzando la cittadinanza. Poi l'Avv. Ferrante si sarebbe presentato, in Consiglio Comunale, con una proposta fattibile e condivisa la quale avesse assunto un altro valore e considerazione.
Mi permetto di esprimere questo mio pensiero per il sol fatto che lo scrivente milita nel volontariato da ben oltre trentacinque anni e sono anche Responsabile Legale dell'Associazione UILMD sul territorio di Trani che si impegna, a trecentosessanta gradi, da ben tredici anni, a portare avanti problematiche che riguardano, senza nessuna distinzione alcuna, tutte le patologie invalidanti, da quelle motorie a quelle psico-mentali, nonché Malattie Rare di persone diversamente abili. Quindi mi sia concesso, con molta modestia, di sapere qualcosa in più a confronto di amici che hanno fondato associazioni da poco tempo e che prendono in considerazioni solo delle patologie invalidanti come l'autismo.
L'invalidità e la gravità della stessa, non ha come carta d'identità il simbolo di una sedia a rotelle bensì vi sono da tener conto anche altri parametri di disabilità a livello cognitivo, comportamentale che possono anche queste apparire "disabilità invisibili" anche se nel specifico caso dell'autismo, dal 2015 c'è una legge che lo diversifica rispetto alle altre disabilità. E' pur vero che la persona autistica ha dei codici di codificazione della realtà diversi dalle altre persone, ma ciò non fa sì che solo l'autismo abbia la necessità di istituzionalizzare l'accoglienza e l'integrazione, trattando l'autismo con un modus operandi diverso. Ogni disabilità dovrebbe essere istituzionalizzata all'accoglimento in funzione alla necessità della propria disabilità. Concordo con il Consigliere Comunale Avv. Ferrante nel bisogno di coinvolgere tutte le Istituzioni presenti sul territorio, perché facciano dei percorsi di formazione che abbracci quanto più possibile i vari atteggiamenti comportamentali di ogni persona disabile specie negli esercizio commerciali.
Anche il fenomeno, che io chiamo più attentamente patologia, della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) e Atrofia Muscolare Spinale (SMA) sono in crescita e non per questo meno importanti e privati della giusta considerazione nella loro gestione alla pari dell'autismo e non essere prese in carico a tutti, anche alle istituzioni, non solo alle famiglie. Anche le famiglie che hanno a carico un famigliare diversamente abile con un grado di gravissima disabilità hanno diritto a dei momenti di standby e di un sostegno psicologico motivo per cui la nostra associazione ha avviato, presso la nostra sede, il Progetto "Ascoltare senza Barriere" a sostegno di queste famiglie, completamente gratuito, condotto da due Psicologhe. Posso dire, con molta franchezza, che i maggior partecipanti sono coloro che hanno problemi di autismo in famiglia. Questo sta' a rafforzare ed avvalorare quanto da me esplicitato precedentemente.
Pregevole l'intervento del Consigliere Comunale Dott.ssa Cornacchia che ha dimostrato di essere vicina a questa problematica non scordando e sottolineando che esistono altre disabilità da non sottovalutare e tenere in debita considerazione. Solo creando i presupposti per il miglioramento della vita quotidiana del diversamente abile si può ottenere un'accessibilità ed integrazione globale. Augurandoci che tale mozione si trasformi in atti Amministrativi concreti si potrà ambire a ritenere Trani come "città accogliente per i soggetti disabili" e non solo autistici, anche nell'ambito turistico sperando di poter ottenere le bandierine, non solo blu, ma di tutti i colori dell'arcobaleno.
Gennaro Palmieri,
Uildm sezione di Trani
Operando in questi termini si eviterebbe qualsiasi forma di discriminazione nei confronti di chicchessia. Questo, secondo un mio modesto e umile pensiero, doveva essere il motivo ed il punto iniziale da cui partire e culminare con la firma di un Protocollo di Intesa avente come fine ultimo quello di andare incontro alle necessità e difficoltà di queste persone, informando e sensibilizzando la cittadinanza. Poi l'Avv. Ferrante si sarebbe presentato, in Consiglio Comunale, con una proposta fattibile e condivisa la quale avesse assunto un altro valore e considerazione.
Mi permetto di esprimere questo mio pensiero per il sol fatto che lo scrivente milita nel volontariato da ben oltre trentacinque anni e sono anche Responsabile Legale dell'Associazione UILMD sul territorio di Trani che si impegna, a trecentosessanta gradi, da ben tredici anni, a portare avanti problematiche che riguardano, senza nessuna distinzione alcuna, tutte le patologie invalidanti, da quelle motorie a quelle psico-mentali, nonché Malattie Rare di persone diversamente abili. Quindi mi sia concesso, con molta modestia, di sapere qualcosa in più a confronto di amici che hanno fondato associazioni da poco tempo e che prendono in considerazioni solo delle patologie invalidanti come l'autismo.
L'invalidità e la gravità della stessa, non ha come carta d'identità il simbolo di una sedia a rotelle bensì vi sono da tener conto anche altri parametri di disabilità a livello cognitivo, comportamentale che possono anche queste apparire "disabilità invisibili" anche se nel specifico caso dell'autismo, dal 2015 c'è una legge che lo diversifica rispetto alle altre disabilità. E' pur vero che la persona autistica ha dei codici di codificazione della realtà diversi dalle altre persone, ma ciò non fa sì che solo l'autismo abbia la necessità di istituzionalizzare l'accoglienza e l'integrazione, trattando l'autismo con un modus operandi diverso. Ogni disabilità dovrebbe essere istituzionalizzata all'accoglimento in funzione alla necessità della propria disabilità. Concordo con il Consigliere Comunale Avv. Ferrante nel bisogno di coinvolgere tutte le Istituzioni presenti sul territorio, perché facciano dei percorsi di formazione che abbracci quanto più possibile i vari atteggiamenti comportamentali di ogni persona disabile specie negli esercizio commerciali.
Anche il fenomeno, che io chiamo più attentamente patologia, della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) e Atrofia Muscolare Spinale (SMA) sono in crescita e non per questo meno importanti e privati della giusta considerazione nella loro gestione alla pari dell'autismo e non essere prese in carico a tutti, anche alle istituzioni, non solo alle famiglie. Anche le famiglie che hanno a carico un famigliare diversamente abile con un grado di gravissima disabilità hanno diritto a dei momenti di standby e di un sostegno psicologico motivo per cui la nostra associazione ha avviato, presso la nostra sede, il Progetto "Ascoltare senza Barriere" a sostegno di queste famiglie, completamente gratuito, condotto da due Psicologhe. Posso dire, con molta franchezza, che i maggior partecipanti sono coloro che hanno problemi di autismo in famiglia. Questo sta' a rafforzare ed avvalorare quanto da me esplicitato precedentemente.
Pregevole l'intervento del Consigliere Comunale Dott.ssa Cornacchia che ha dimostrato di essere vicina a questa problematica non scordando e sottolineando che esistono altre disabilità da non sottovalutare e tenere in debita considerazione. Solo creando i presupposti per il miglioramento della vita quotidiana del diversamente abile si può ottenere un'accessibilità ed integrazione globale. Augurandoci che tale mozione si trasformi in atti Amministrativi concreti si potrà ambire a ritenere Trani come "città accogliente per i soggetti disabili" e non solo autistici, anche nell'ambito turistico sperando di poter ottenere le bandierine, non solo blu, ma di tutti i colori dell'arcobaleno.
Gennaro Palmieri,
Uildm sezione di Trani