Trani città denuclearizzata e della pace
La proposta è del dott. Nicola Cuccovillo
lunedì 7 luglio 2008
«In qualità di presidente del circolo polivalente Sandro Pertini, mi pregio sottoporre alla Vostra cortese attenzione l'o.d.g. approntato dai soci di questa associazione in collaborazione con altri cittadini, riguardante la problematica della denuclearizzazione, quale messaggio di pace della Comunità di Trani.
Siamo certi della Vostra sensibilità nel recepimento della nostra istanza; riteniamo questo documento suscettibile di variazioni. Dichiariamo da subito, la nostra disponibilità ad un incontro tramite nostra delegazione per pervenire ad un testo condiviso. Siamo inoltre disponibili anche ad organizzare, insieme, iniziative quali ad esempio una campagna di sensibilizzazione che partendo dalla illustrazione della delibera di denuclearizzazione che il Consiglio Comunale assumerà, porti nei nostri cittadini, nei giovani soprattutto, ad accrescere la sensibilità verso una cultura della pace. A partire tra l'uomo e la natura.
Pace non solo intesa come "non guerra", ma comprensione e ricerca di soluzioni che portino a risolvere dialetticamente, laicamente, le tensioni fra individui, fra classi sociali, fra Stati nel rispetto della dignità dell'individuo e delle esigenze della collettività in armonia con gli altri e con l'ambiente.
ORDINE DEL GIORNO: TRANI CITTA' DENUCLEARIZZATA
Negli anni ‘80 fu redatto da parte dell'Enel un piano impianti nucleari che prevedeva la costruzione di centrali in Italia con l'individuazione di due siti in Puglia. Uno di questi, a seguito di rilievi geologici, fu congelato perché trovavasi in zona poco idonea in quanto zona sismica (Nardò). Il nuovo governo ha ufficializzato una ripresa del processo nucleare nella produzione energetica, iniziando un iter che ipotizza un coinvolgimento della Puglia. In questi giorni abbiamo registrato un ‘accelerazione" di tale processo, in quanto il governo ha deciso di puntare sulle c.d. centrali di quarta generazione, abbandonando l'ipotesi delle centrali di quinta generazione a fusione generale. In Puglia oltre a Nardò, l'altra ubicazione di centrale nucleare è segnalata nella zona di Avetrana-Manduria e il sindaco di centro destra ha già annunciato il netto rifiuto a questa ipotesi, in considerazione che il proprio paese è territorio votato all'agricoltura di qualità e al turismo.
Anche il sindaco di Manduria si è espresso affermando che il territorio da lui governato è "territorio perimetrato larga parte come territorio di interesse comunitario e non si presta ad un insediamento industriale di produzione energetica di qualsiasi fonte che non sia rinnovabile come l'eolico, il solare, ecc…". Da questo si desume che alla fine qualunque altra città pugliese potrà essere coinvolta. Le ragioni sin qui descritte in sintesi, hanno portato, i componenti del circolo socio-culturale "Sandro Pertini", al convincimento che la nostra città non debba rischiare di essere inserita fra gli eventuali siti pugliesi. Per questo sottopongono, al Sig. Sindaco,al Sig. Presidente del Consiglio ed ai Consiglieri Comunali, rappresentanti dell'intera comunità tranese, il seguente ordine del giorno (suscettibile ad eventuali variazioni) chiedendoVi di portare in approvazione nel Consiglio Comunale, con la finalità di rendere Trani, rispettosa dell'equilibrio col proprio territorio, della propria cultura e della sua secolare vocazione di città turistica, quindi indisponibile per la costruzione di centrali nucleari. Il Consiglio Comunale di Trani Premesso che il Governo italiano ha dichiarato la volontà di avviare iniziative finalizzate alla costruzione di n. 10 centrali nucleari sul territorio nazionale; che 2 siti di queste eventuali centrali sono stati individuati in Puglia; che per uno di questi (zona Nardò) oltre alla ribadita volontà da parte dell'amministrazione comunale di detta città di non volere assolutamente detta installazione, esiste uno studio geologico che ritiene sconsigliabile detta ubicazione in quanto territorio a rischio terremoto; che per l'altra ubicazione zona Avetrana-Manduria i Consigli Comunali hanno subito dichiarato la loro contrarietà motivandola con zona "di interesse comunitaria nonché di territorio votato all'agricoltura di qualità ed al turismo"; che a tutt'oggi non sono stati realizzati, nel mondo, livelli accettabili di sicurezza per le popolazioni, e per l'ambiente, in relazione allo smaltimento delle scorie; come dimostrano i numerosi gravissimi incidenti, che dal disastro di Chernobyl si sono ripetuti; che alcune centrali sono state chiuse in Germania e in Svezia, che l'Inghilterra, negli ultimi anni, ha privatizzato ben 5 centrali nucleari ritenendole antieconomiche e che anche gli U.S.A. hanno abbandonato questa politica energetica; che le centrali nucleari rappresentano obiettivi sensibili per attacchi terroristici; che nel territorio di Trani insiste già una "ferita ambientale", costituita da una discarica che serve un vasto bacino di popolazione comprendente molte città limitrofe; che in base a tale discarica si deve costruire per legge, quanto prima, un impianto di captazione e bruciatura del biogas; che cultura millenaria della nostra città, consolidata in tutto il mondo, a partire dalla sua cattedrale nel mare, è strettamente connessa con la sua vocazione artistico e turistica; che la responsabilità storica della nostra generazione di tranesi è quella di non forzare oltre il punto di equilibrio il rapporto col nostro territorio, già precario con la discarica e l'impianto di biogas che dovrà essere costruito; che tale scelta irreversibile deriva anche dalla nostra millenaria cultura alla pace, come anche in ultimo testimoniato con la delibera n.101 del 2002 del Consiglio Comunale di TRANI, proposta dal consigliere F. Fanelli, con la quale si viene riaffermata " la convinta adesione ai principi ed ai fini della Carta delle Nazioni Unite e della Costituzione Italiana, che nel suo art. 11 afferma che "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali", e che impegnano il nostro paese e tutte le sue istituzioni ad operare per la pace e la giustizia nel mondo; che l'articolo 9, comma 11 dello Statuto della Città di Trani enuncia che "il Comune, in coerenza con i principi costituzionali, riconosce nella Pace un diritto fondamentale degli uomini e dei popoli, promovendo nella comunità locale iniziative culturali, di ricerca, di educazione e di cooperazione alla Pace"; Dando atto Che le amministrazioni Comunali di TRANI hanno sempre riconosciuto la tutela delle risorse naturali e la sua cultura turistica, tra i valori fondamentali della comunità, promuovendo lo sviluppo sostenibile del territorio, in chiave economica ambientale e sociale. che il comune di Trani è impegnato a dare concreta attuazione dei contenuti della carta di Aalborg con il coinvolgimento attivo di tutte le categorie di cittadini; che per detto principio della sostenibilità a cui si ispirano tutti i piani e programmi adottati dall'Ente comunale nell'esercizio delle proprie funzioni;
-che il Comune concorre alla difesa del suolo, del sottosuolo, dell'aria, delle risorse idriche e forestali, adottando tutti i necessari provvedimenti per prevenire ed impedire ogni forma di inquinamento; che il Comune dichiara il proprio territorio zona denuclearizzata e nel senso che lo stesso non potrà mai, ed in nessun caso, accogliere scorie nucleari di qualsivoglia genere all'interno del proprio territorio, né consentire il transito o la sosta anche temporanea delle stesse al fine di tutelare la salute dei propri cittadini; Il Consiglio Comunale di Trani delibera Approvare le premesse quale parte integrante e sostanziale del presente atto; dichiarare il proprio territorio denuclearizzato; assumere, in relazione a quanto sopra mai, ed in nessun caso, che il territorio del Comune di Trani non potrà accogliere scorie nucleari di qualsivoglia genere all'interno del proprio territorio, né consentire il transito o la sosta anche temporanea delle stesse al fine di tutelare la salute dei propri cittadini, né essere sito di insediamento di centrale nucleare; approvare il presente deliberato quale decisione essenziale alla sostenibilità socio ambientale della Comunità di Trani, anche in relazione alla sua vocazione storica, turistica ed economica; considerare infine che il presente deliberato è assunto nell'ambito della vocazione culturale di Trani, quale città della pace; Il Sindaco, l'Amministrazione comunale ed il Consiglio Comunale sono impegnati solennemente al rigoroso rispetto della presente delibera ed allo spirito del deliberato, impegnando altresì tutti gli Organi a non apporre firme che impegnino il Comune di Trani in atti contrari allo spirito del presente deliberato. Impegnare il Sindaco ed il presidente del Consiglio a pubblicizzare nelle forme più opportune il presente deliberato presso la cittadinanza e con particolare impegno presso la popolazione studentesca della città di Trani.»
ORDINE DEL GIORNO: TRANI CITTA' DENUCLEARIZZATA
Negli anni ‘80 fu redatto da parte dell'Enel un piano impianti nucleari che prevedeva la costruzione di centrali in Italia con l'individuazione di due siti in Puglia. Uno di questi, a seguito di rilievi geologici, fu congelato perché trovavasi in zona poco idonea in quanto zona sismica (Nardò). Il nuovo governo ha ufficializzato una ripresa del processo nucleare nella produzione energetica, iniziando un iter che ipotizza un coinvolgimento della Puglia. In questi giorni abbiamo registrato un ‘accelerazione" di tale processo, in quanto il governo ha deciso di puntare sulle c.d. centrali di quarta generazione, abbandonando l'ipotesi delle centrali di quinta generazione a fusione generale. In Puglia oltre a Nardò, l'altra ubicazione di centrale nucleare è segnalata nella zona di Avetrana-Manduria e il sindaco di centro destra ha già annunciato il netto rifiuto a questa ipotesi, in considerazione che il proprio paese è territorio votato all'agricoltura di qualità e al turismo.
Anche il sindaco di Manduria si è espresso affermando che il territorio da lui governato è "territorio perimetrato larga parte come territorio di interesse comunitario e non si presta ad un insediamento industriale di produzione energetica di qualsiasi fonte che non sia rinnovabile come l'eolico, il solare, ecc…". Da questo si desume che alla fine qualunque altra città pugliese potrà essere coinvolta. Le ragioni sin qui descritte in sintesi, hanno portato, i componenti del circolo socio-culturale "Sandro Pertini", al convincimento che la nostra città non debba rischiare di essere inserita fra gli eventuali siti pugliesi. Per questo sottopongono, al Sig. Sindaco,al Sig. Presidente del Consiglio ed ai Consiglieri Comunali, rappresentanti dell'intera comunità tranese, il seguente ordine del giorno (suscettibile ad eventuali variazioni) chiedendoVi di portare in approvazione nel Consiglio Comunale, con la finalità di rendere Trani, rispettosa dell'equilibrio col proprio territorio, della propria cultura e della sua secolare vocazione di città turistica, quindi indisponibile per la costruzione di centrali nucleari. Il Consiglio Comunale di Trani Premesso che il Governo italiano ha dichiarato la volontà di avviare iniziative finalizzate alla costruzione di n. 10 centrali nucleari sul territorio nazionale; che 2 siti di queste eventuali centrali sono stati individuati in Puglia; che per uno di questi (zona Nardò) oltre alla ribadita volontà da parte dell'amministrazione comunale di detta città di non volere assolutamente detta installazione, esiste uno studio geologico che ritiene sconsigliabile detta ubicazione in quanto territorio a rischio terremoto; che per l'altra ubicazione zona Avetrana-Manduria i Consigli Comunali hanno subito dichiarato la loro contrarietà motivandola con zona "di interesse comunitaria nonché di territorio votato all'agricoltura di qualità ed al turismo"; che a tutt'oggi non sono stati realizzati, nel mondo, livelli accettabili di sicurezza per le popolazioni, e per l'ambiente, in relazione allo smaltimento delle scorie; come dimostrano i numerosi gravissimi incidenti, che dal disastro di Chernobyl si sono ripetuti; che alcune centrali sono state chiuse in Germania e in Svezia, che l'Inghilterra, negli ultimi anni, ha privatizzato ben 5 centrali nucleari ritenendole antieconomiche e che anche gli U.S.A. hanno abbandonato questa politica energetica; che le centrali nucleari rappresentano obiettivi sensibili per attacchi terroristici; che nel territorio di Trani insiste già una "ferita ambientale", costituita da una discarica che serve un vasto bacino di popolazione comprendente molte città limitrofe; che in base a tale discarica si deve costruire per legge, quanto prima, un impianto di captazione e bruciatura del biogas; che cultura millenaria della nostra città, consolidata in tutto il mondo, a partire dalla sua cattedrale nel mare, è strettamente connessa con la sua vocazione artistico e turistica; che la responsabilità storica della nostra generazione di tranesi è quella di non forzare oltre il punto di equilibrio il rapporto col nostro territorio, già precario con la discarica e l'impianto di biogas che dovrà essere costruito; che tale scelta irreversibile deriva anche dalla nostra millenaria cultura alla pace, come anche in ultimo testimoniato con la delibera n.101 del 2002 del Consiglio Comunale di TRANI, proposta dal consigliere F. Fanelli, con la quale si viene riaffermata " la convinta adesione ai principi ed ai fini della Carta delle Nazioni Unite e della Costituzione Italiana, che nel suo art. 11 afferma che "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali", e che impegnano il nostro paese e tutte le sue istituzioni ad operare per la pace e la giustizia nel mondo; che l'articolo 9, comma 11 dello Statuto della Città di Trani enuncia che "il Comune, in coerenza con i principi costituzionali, riconosce nella Pace un diritto fondamentale degli uomini e dei popoli, promovendo nella comunità locale iniziative culturali, di ricerca, di educazione e di cooperazione alla Pace"; Dando atto Che le amministrazioni Comunali di TRANI hanno sempre riconosciuto la tutela delle risorse naturali e la sua cultura turistica, tra i valori fondamentali della comunità, promuovendo lo sviluppo sostenibile del territorio, in chiave economica ambientale e sociale. che il comune di Trani è impegnato a dare concreta attuazione dei contenuti della carta di Aalborg con il coinvolgimento attivo di tutte le categorie di cittadini; che per detto principio della sostenibilità a cui si ispirano tutti i piani e programmi adottati dall'Ente comunale nell'esercizio delle proprie funzioni;
-che il Comune concorre alla difesa del suolo, del sottosuolo, dell'aria, delle risorse idriche e forestali, adottando tutti i necessari provvedimenti per prevenire ed impedire ogni forma di inquinamento; che il Comune dichiara il proprio territorio zona denuclearizzata e nel senso che lo stesso non potrà mai, ed in nessun caso, accogliere scorie nucleari di qualsivoglia genere all'interno del proprio territorio, né consentire il transito o la sosta anche temporanea delle stesse al fine di tutelare la salute dei propri cittadini; Il Consiglio Comunale di Trani delibera Approvare le premesse quale parte integrante e sostanziale del presente atto; dichiarare il proprio territorio denuclearizzato; assumere, in relazione a quanto sopra mai, ed in nessun caso, che il territorio del Comune di Trani non potrà accogliere scorie nucleari di qualsivoglia genere all'interno del proprio territorio, né consentire il transito o la sosta anche temporanea delle stesse al fine di tutelare la salute dei propri cittadini, né essere sito di insediamento di centrale nucleare; approvare il presente deliberato quale decisione essenziale alla sostenibilità socio ambientale della Comunità di Trani, anche in relazione alla sua vocazione storica, turistica ed economica; considerare infine che il presente deliberato è assunto nell'ambito della vocazione culturale di Trani, quale città della pace; Il Sindaco, l'Amministrazione comunale ed il Consiglio Comunale sono impegnati solennemente al rigoroso rispetto della presente delibera ed allo spirito del deliberato, impegnando altresì tutti gli Organi a non apporre firme che impegnino il Comune di Trani in atti contrari allo spirito del presente deliberato. Impegnare il Sindaco ed il presidente del Consiglio a pubblicizzare nelle forme più opportune il presente deliberato presso la cittadinanza e con particolare impegno presso la popolazione studentesca della città di Trani.»