Trani di Scena oggi al via con un documentario sui fatti del '43

Le vicende raccontate dal regista tedesco Christian Gropper

martedì 8 agosto 2017
Al via oggi 8 agosto, la venticinquesima edizione di "Trani di Scena". Un viaggio in 8 serate dedicato alla città ed ai suoi protagonisti. Primo appuntamento con "Il Miracolo di Trani", le vicende del settembre 1943 a Trani nei racconti dei protagonisti, messe su pellicola dal regista tedesco Christian Gropper

Ai nastri di partenza la venticinquesima edizione della rassegna Trani di Scena, ideata nel 1992 da Marco Pilone e dalla Associazione Culturale Teatro Mimesis, con la direzione artistica affidata, per questa edizione, al giornalista e storico locale, Franco Caffarella. Presso la sede del Teatro Mimesis in via Pietro Palagano, andranno in scena documentari, reading, commedie teatrali, monologhi realizzati da artisti tranesi con l'unico filo conduttore di Trani. Saranno 8 serate, dall'8 al 30 agosto, presso il Teatro Mimesis, in via Pietro Palagano 53 a Trani, con ingresso libero (a pagamento lo spettacolo del 28 agosto) con prenotazione obbligatoria e fino ad esaurimento dei posti a sedere, con inizio degli spettacoli alle ore 21.00 – ambiente climatizzato.
LA SCHEDA

Il tenente dei parà tedeschi Friedrich Kurtz fu trasferito sul fronte orientale poco tempo dopo essersi rifiutato di uccidere i 50 ostaggi italiani di Trani fatti prigionieri per essere vittime di una rappresaglia. E' questa la novità più interessante che emerge dal documentario storico "Il Miracolo di Trani", sugli avvenimenti del settembre 1943 a Trani e realizzato dal regista tedesco Christian Gropper.

E' un aspetto estremamente interessante dal punto di vista storico perché abbiamo qui un esempio concreto di un ufficiale che si rifiuta di commettere una rappresaglia e del modo in cui la sua scelta viene gestita dal Comando tedesco: si può ipotizzare che la decisione di trasferire Friedrich Kurtz sul fronte orientale possa essere stata una larvata forma di "punizione"? Nel documentario si dice inoltre che un anno più tardi Friedrich Kurtz ancora una volta anche sul fronte orientale si rifiutò di commettere un altro massacro. Friedrich Kurtz morì nel suo letto nel 1993.

Forse più che di un documentario si può parlare di un lungo, commovente "reportage". Commovente perché la chiave narrativa scelta dal regista per raccontare il 18 settembre 1943 è stata quella del tema del "nostos", del ritorno; il viaggio di Heino Niehaus, paracadutista tedesco, che torna a Trani per riabbracciare gli ultimi 3 ostaggi ancora in vita che quel giorno, in piazza, erano tenuti sotto il tiro delle armi tedesche, anche delle sue, quali vittime sacrificali per una rappresaglia.

Così il documentario vive di intensi momenti nel ricordo di quelle drammatiche ore dipanandosi nelle interviste dei protagonisti e negli incontri e abbracci tra Heino Niehaus, Luigi Di Filippo, Giuseppe Scandamarro, Ugo Moscatelli.

Il documentario si chiude con lo speaker che ricorda come in Italia i tedeschi si siano macchiati di orrendi crimini di guerra ancora soggetti al giudizio dei tribunali; dappertutto in Italia, con l'unica eccezione, forse, di Trani.

L'immagine finale del documentario è Heino Niehaus che passeggia sul lungomare di Trani con sullo sfondo la magnifica cattedrale ricordando quei drammatici giorni. Qui nel Sud, in quell'orrore che è stata la 2^ Guerra Mondiale con 50 milioni di morti, una decisione salvò la vita di 50 uomini.