Trani è piena di amianto
Polizia locale e Rangers iniziano i sopralluoghi. Modugno: «Casi molto gravi»
giovedì 15 ottobre 2009
Allora non lo vedevamo solo noi. Trani è piena di amianto, scaricato in siti privati e comunali, da nord a sud. Su invito dell'assessorato alla polizia muncipale e dell'assessorato all'ambiente, la polizia municipale di Trani ed i Rangers di Trani hanno iniziato i sopralluoghi, passando al setaccio la città e le strade periferiche e di campagna. A comunicare i primi risultati delle indagini è il comandante di polizia municipale di Trani, Antonio Modugno, rieletto presidente della sezione pugliese dell'Associazione nazionale comandanti e ufficiali di polizia municipale al termine del workshop tenuto nei giorni scorsi all'interno dell'hotel Trani.
Modugno parla di una situazione non ancora ben delineata e da approfondire, ma i primi casi accertati vengono definiti "piuttosto gravi". L'attenzione di polizia locale e Rangers (convenzionati con la Pm) si è concentrata nella zona sud della città, sulla vecchia via che collega Trani a Bisceglie. Gli agenti hanno scoperto e fotografato tre siti altamente pericolosi, tutti di proprietà comunale: il primo all'altezza dell'uscita Trani Sud della statale 16 bis, il secondo nei pressi del passaggio a livello soppresso, il terzo in contrada Santa Maria di Giano. In tutti e tre i siti è stata ritrovata una grande quantità di lastre in fibre cemento-amianto.
Polizia municipale e Rangers hanno individuato un sito altamente pericoloso anche nella zona nord della città, stavolta ricadente in una proprietà privata di una famiglia di industriali della città, sulla via per Barletta al chilometro 756. Anche in questo caso, sul suolo erano presenti lastre di Eternit.
Le indagini della polizia municipale si trasformeranno ben presto in segnalazioni al settore Ambiente del Comune di Trani ed all'autorità giudiziaria. Ma il numero dei siti inquinati è destinato ad aumentare. Traniweb nei mesi scorsi aveva più volte segnalato la presenza di coperture in amianto nella zona del Castello Svevo e della Cattedrale e di lastre abbandonate in località Boccadoro (queste ultime poi rimosse).
Nei giorni scorsi, una lettrice del portale aveva inviato in redazione una segnalazione circa la possibile presenza di amianto in prossimità della chiesa della Madonna delle Grazie (meglio nota come chiesa dei Cappuccini) dove esistono ancora vecchi insediamenti industriali, soprattutto segherie per la lavorazione della pietra, con coperture decisamente più che sospette.
Modugno parla di una situazione non ancora ben delineata e da approfondire, ma i primi casi accertati vengono definiti "piuttosto gravi". L'attenzione di polizia locale e Rangers (convenzionati con la Pm) si è concentrata nella zona sud della città, sulla vecchia via che collega Trani a Bisceglie. Gli agenti hanno scoperto e fotografato tre siti altamente pericolosi, tutti di proprietà comunale: il primo all'altezza dell'uscita Trani Sud della statale 16 bis, il secondo nei pressi del passaggio a livello soppresso, il terzo in contrada Santa Maria di Giano. In tutti e tre i siti è stata ritrovata una grande quantità di lastre in fibre cemento-amianto.
Polizia municipale e Rangers hanno individuato un sito altamente pericoloso anche nella zona nord della città, stavolta ricadente in una proprietà privata di una famiglia di industriali della città, sulla via per Barletta al chilometro 756. Anche in questo caso, sul suolo erano presenti lastre di Eternit.
Le indagini della polizia municipale si trasformeranno ben presto in segnalazioni al settore Ambiente del Comune di Trani ed all'autorità giudiziaria. Ma il numero dei siti inquinati è destinato ad aumentare. Traniweb nei mesi scorsi aveva più volte segnalato la presenza di coperture in amianto nella zona del Castello Svevo e della Cattedrale e di lastre abbandonate in località Boccadoro (queste ultime poi rimosse).
Nei giorni scorsi, una lettrice del portale aveva inviato in redazione una segnalazione circa la possibile presenza di amianto in prossimità della chiesa della Madonna delle Grazie (meglio nota come chiesa dei Cappuccini) dove esistono ancora vecchi insediamenti industriali, soprattutto segherie per la lavorazione della pietra, con coperture decisamente più che sospette.