Trani fra discariche e termovalorizzatore. E la dissociazione molecolare?

Il dott. Giangualano scrive all'assessore Visibelli e al CdA di AMIU

giovedì 1 maggio 2008
«Due notizie recentemente apparse sulla stampa mi inducono ad alcune riflessioni che scaturiscono dalla mia sensibilità verso le problematiche ambientali e dalla mia esperienza maturata come amministratore dell'AMIU di Trani. La prima è rappresentata dal rigetto dell'appello proposto al Consiglio di Stato dalla società cui è stata revocata dalla Regione Puglia la aggiudicazione della realizzazione del termovalorizzatore a Trani. La seconda è quella della (ri)presentazione da parte di ECO ERRE s.r.l. del progetto di sistema integrato di trattamento di rifiuti speciali e non pericolosi – con annessa discarica – che si intenderebbe realizzare a Trani, in località Puro Vecchio, in prossimità della discarica controllata per rifiuti non pericolosi che AMIU gestisce dal 1994 ed è posta a servizio dei 9 Comuni del bacino BA/1.

La riflessione è la seguente: pare quantomeno irrazionale ipotizzare di concentrare ben 3 impianti di trattamento dei rifiuti sullo stesso territorio, il nostro, che già sopporta l'incidenza ambientale della discarica per rifiuti non pericolosi, che peraltro è sorvegliata e controllata da un soggetto pubblico, AMIU s.p.a., il cui capitale sociale appartiene per intero al Comune di Trani. Piuttosto, l'evoluzione tecnologica del settore pone a disposizione una nuova tecnologia, la dissociazione molecolare, che sembra superare ogni altra tipologia di impianto finora conosciuta. Le frequentazioni avute durante il mio incarico di amministratore dell'AMIU mi hanno permesso di conoscere molti tecnici esperti del settore e conoscitori dello stato dell'arte (tra i molti, mi piace ricordare l'attuale Presidente della Federambiente dott. Daniele Fortini) dai quali ho appreso dell'esperienza in corso che sta facendo la società pubblica Belvedere s.p.a., di Peccioli in Toscana. Ritengo che in tale direzione debba convergere l'impegno di quanti hanno a cuore il futuro del nostro territorio e, a tal fine, dichiaro la mia disponibilità a fornire la collaborazione che mi si vorrà richiedere. Colgo l'occasione anche per rappresentare, in merito alla prospettiva ormai imminente di individuare il "gestore unico di ambito" previsto dal D. Leg.vo 152/2006 meglio noto come codice ambientale, l'opportunità di valutare, anche alla luce delle norme dello statuto del Consorzio ATO Rifiuti BA/1, la possibilità di scorporare dalle attività da affidare al gestore unico la gestione degli impianti di trattamento, in modo da continuarne la gestione di carattere pubblico. Ringrazio per l'attenzione che sarà riservata a queste mie considerazioni e porgo cordiali saluti.»

Dott. Francesco Giangualano