Trani No alla Raccolta Porta a Porta, il Comitato interpella senatori e parlamentari con un esposto

«A tutt'oggi, le istanze dei cittadini sono rimaste disattese»

mercoledì 30 giugno 2021 11.25
Riceviamo e pubblichiamo l'esposto del Comitato Trani No alla Raccolta Porta a Porta e inviato ai Sen. Dario Damiani, Sen. Assuntela Messina, On.le Francesco Boccia,On.le Marcello Gemmato,On.le Rossano Sasso, On.le Giuseppe D'Ambrosio, Comune di Trani e Prefetto Bat.

In data 03.09.2020 si è costituito in Trani il Comitato spontaneo di cittadini "Trani No alla Raccolta Porta a Porta" avente ad oggetto "tutte le attività ed iniziative di ascolto, sensibilizzazione, informazione e partecipazione della popolazione dirette a proporre modalità di raccolta differenziata alternative a quella della "raccolta porta a porta" nonché, in caso di avviamento della raccolta porta a porta, a raccogliere e segnalare agli enti di competenza le istanze correlate alle problematiche concernenti l'igiene, la salubrità e la sicurezza conseguenti al conferimento ed alla raccolta dei rifiuti, a tutela e nell'interesse dei cittadini per l'affermazione dei loro diritti".

Con nota del 19.11.2020 il Comitato "Trani no alla Raccolta Porta a Porta" inviava al Sindaco del Comune di Trani, a mezzo pec, un'istanza per verificare la ammissibilità della proposta di un referendum consultivo in materia di raccolta porta a porta allegando n.54 fogli di raccolta di n.534 sottoscrizioni di cittadini tranesi, così come previsto dall'art. 66 dello Statuto Comunale di Trani (che si allega).

Il Sindaco, nonostante l'espressa previsione statutaria, con nota del 16.12.2020 (che si allega) riteneva l'istanza "improcedibile" sia per la mancanza di un regolamento che ne disciplinasse forme e modalità sia per il riferimento, nella disposizione statutaria, del difensore civico, figura ormai abrogata ed inesistente anche a livello provinciale e regionale.

Per tale motivo il Sindaco rappresentava al Presidente del Consiglio Comunale nonché Presidente della Commissione Affari istituzionali, al Vice Sindaco ed agli assessori comunali, le criticità della norma al fine di procedere al superamento delle stesse.

Ciononostante, né il Sindaco né il presidente del Consiglio Comunale né il vice Sindaco e gli assessori comunali nè il Segretario Generale del Comune di Trani davano impulso al procedimento per garantire la partecipazione popolare ed, in particolare, il diritto dei cittadini a richiedere il referendum consultivo.

Con nota del 18.02.2021 (che si allega) il comitato sollecitava il Sindaco, il Presidente del Consiglio Comunale e della Commissione Affari Istituzionali nonché il Segretario Generale ad intraprendere ogni opportuna iniziativa al fine di aggiornare le disposizioni dello Statuto Comunale in materia di partecipazione popolare ed a redigere l'apposito Regolamento Comunale. A tutt'oggi, le istanze dei cittadini, tramite il comitato, sono rimaste disattese non essendo stata adottata alcuna iniziativa.

Secondo il Consiglio di Stato "in virtù del rinvio disposto dall'art. 8 comma 2 T.U. Enti Locali (d.lg. 18 agosto 2000 n. 267), i comuni hanno l'obbligo di osservare, in tema di forme di partecipazione degli interessati ai procedimenti relativi all'adozione di atti che incidono su loro situazioni giuridiche soggettive, i principi stabiliti dall'art. 7 l. 7 agosto 1990 n. 241, indipendentemente dal loro recepimento in un regolamento comunale" (sentenza n.2306 del 26.04.2006).

L'istituto della partecipazione popolare è legislativamente previsto dall'art.8 del Testo Unico degli Enti Locali e garantito anche a livello costituzionale. Nel Comune di Trani viene di fatto negata la partecipazione popolare negando le legittime istanze dei cittadini sul presupposto del mancato adeguamento delle norme dello Statuto Comunale e della mancata adozione di un regolamento sulla partecipazione popolare, anche dopo le reiterate richieste dei cittadini.

Il comitato, quindi, è ancora una volta a sollecitare l'intervento della amministrazione locale per provvedere all'eliminazione delle lacune evidenziate aggiornando le disposizioni statutarie e predisponendo il relativo regolamento comunale e, nel contempo, è ad invitare anche gli organi statali preposti ed i parlamentari del territorio affinchè venga adottata ogni opportuna iniziativa per garantire il diritto dei cittadini di Trani alla partecipazione popolare di fatto frustrata dall'immotivata inerzia degli amministratori comunali.

A Trani, allo stato, viene di fatto vanificata ed impedita la partecipazione popolare in palese violazione della Costituzione e della Legge.