Trani non c'è: stanziati 2 milioni e mezzo dalla Regione per restauri di chiese e monumenti

Assicurata la copertura economica di 42 cantieri con cui saranno recuperati, restaurati o manutenuti campanili, cappelloni, volte, opere scultoree, altari, battisteri o pulpiti

lunedì 9 gennaio 2023 14.47
È ovvio che a Trani il pensiero a seguito di una notizia di questo genere - e anche se qui si parla di piccoli interventi - vada in particolare ai cinque anni di transenne su un sito come la chiesa di San Domenico; ma nel programma di finanziamento per gli interventi per la salvaguardia e la valorizzazione e la manutenzione di beni immobili, pubblici o privati, del patrimonio culturale che hanno particolare valenza storica, artistica e religiosa, ci chiediamo come sia possibile non sia inserito alcun sito tranese.

Fatto sta che la Regione Puglia nella persona di Raffaele Piemontese ha annunciato con soddisfazione la copertura economica di 42 cantieri con cui saranno recuperati, o restaurati, o manutenuti, campanili, cappelloni, volte, opere scultoree, altari, battisteri o pulpiti.

Il fatto che si tratti di "piccoli" interventi non toglie che di un minimo segnale di attenzione nei confronti delle tante situazioni che necessiterebbero di aprire un cantiere a Trani, non c'è assolutamente traccia.

E che dai piccoli interventi (dai 35.000 ai non certo piccolissimi 500.000) si può partire per disinnescare situazioni bloccate non si sa ancora per quale ragione: ad esempio, infatti, ricordiamo che la chiesa di San Domenico dal gennaio 2018 è chiuso e abbandonata a se stessa e il fronte stradale prospiciente la piazza del Plebiscito proprio sulla sinistra dell'ingresso della storica villa comunale transennata da tempo. Il terremoto del 21 maggio 2019 provocò anche la caduta di un timpano e altri calcinacci della facciata barocca. Alla notizia dell'avvenuto stanziamento di 850.000dal fondo edifici culto del Ministero degli Interni e di altrettanti messi a disposizione attraverso il PNNR, Ia chiesa di San Domenico è ancora lì, quasi un monumento all'abbandono.

"Si tratta di piccoli interventi con cui sosteniamo il ricamo di una trama di spiritualità e cultura in luoghi dove è custodito il cuore religioso delle comunità dei fedeli e quello laico del flusso di storia e delle storie che li ha attraversati e li attraversano", ha detto il vicepresidente della Regione Puglia e assessore ai Lavori Pubblici, Raffaele Piemontese, commentando il quadro degli interventi finanziati.

Visto che il numero di istanze indirizzate ai capitoli del bilancio regionale destinati alla manutenzione straordinaria e al restauro conservativo superava il budget richiesto, sono stati assegnati contributi massimi di 35 mila e 500 mila euro ai Comuni e di 43 mila e 170 euro alle istituzioni sociali riconducibili a enti religiosi della Chiesa cattolica e di altre confessioni.