Trani, «Si riaffaccia l'emergenza della discarica Ecoerre»

Legambiente pronta a intraprendere nuove iniziative

giovedì 19 giugno 2008
«A volte si ha la sensazione che il tempo si fermi o che al pari del movimento tipico dei gamberi, dopo aver percorso una distanza in avanti si torni indietro sui propri passi. Esattamente sei anni fa, il Circolo di Trani della Legambiente era freneticamente impegnato in azioni di contrasto per impedire la realizzazione della discarica per rifiuti speciali dell'ECOERRE in contrada "Puro" nel territorio della Città di Trani. Ricordiamo che sull'emergenza ECOERRE del 2001-2002, si costituì il ‘Comitato cittadino per la salvaguardia ambientale' che vide amalgamarsi, in un unico comitato, numerose associazioni, gruppi di cittadini, forze politiche, singoli sostenitori, che intesero impegnarsi in iniziative d'ogni tipologia per evitare che un'attività imprenditoriale privata potesse smaltire rifiuti speciali nel sottosuolo comunale.
Ebbene dopo sei anni di sospensione e di inattività connessa ai numerosi procedimenti giudiziari, l'ECOERRE s.r.l. ha inoltrato istanza alla Regione Puglia per beneficiare dell'Autorizzazione Integrata Ambientale che, di fatto, le permetterebbe di usufruire del procedimento contemplato dal Decreto Legislativo n. 59 del 18/2/2005. In termini esemplificativi, l'ECOERRE intenderebbe adeguare l'impianto di smaltimento, senza che lo stesso sia stato ancora completato e senza che lo stesso abbia mai espletato alcuna reale attività. Davanti ai fumosi meandri delle interpretazioni normative è sempre difficile districarsi, ma alcuni punti fermi dell'attività vertenziale di quegli anni sono ancora palesemente ben chiari al punto da indurci ad attivarci con la realizzazione di osservazioni tecniche da proporre nel procedimento autorizzativo e con la ferma decisione di prender parte attiva alla Conferenza di Servizio prevista dal percorso normativo. Le rilevazioni satellitari del territorio che ingloba la discarica Ecoerre, evidenziano un ambiente martoriato dall'impatto di attività umane devastanti dal punto di vista ecologico.
Nel breve raggio di poche decine di metri vi sono i lotti della discarica per rifiuti solidi urbani dell'AMIU; le fosse di cava di alcune ditte che estraggono i materiali lapidei; un impianto industriale per la produzione di calcestruzzo. Si tratta di aziende che lavorano interagendo con l'ambiente entro cui operano in maniera altamente incisiva. Nel territorio circostante si sono in passato verificati allarmi causati dalla contaminazione della falda idrica, e la presenza di un sottilissimo diaframma roccioso e permeabile tra la discarica A.M.I.U. e quella dell'ECOERRE, renderà impossibile, in futuro, risalire all'eventuale fonte d'inquinamento della risorsa idrica sotterranea. Dalla documentazione esaminata, inoltre, non si rileva, la presenza di un efficace piano di monitoraggio e delle convenzioni ad esso legate. Un adeguato piano di monitoraggio potrebbe fornire rassicurazioni sul buon funzionamento della discarica, sulla tenuta impermeabile del fondo anche per i trent'anni successivi alla sua cessata attività, così come prevedono le normative in vigore. La mancanza di convenzioni con l'ARPA, con la ASL e con il Comune, impediscono quel minimo di rassicurazioni che ogni cittadino dovrebbe ricevere ancor prima che un'attività di questo tipo possa avviarsi.
Nel ribadire il nostro instancabile impegno di contrasto a tale attività, vorremmo, semmai ce ne fosse bisogno, ribadire che sinora, l'Amministrazione Comunale non ha mai espresso alcun parere positivo sulla realizzazione della discarica ECOERRE. Tuttavia, ravvisiamo che intorno alla presunta improrogabile priorità legata all'urgenza della realizzazione delle discariche, il nuovo Governo Nazionale stia conducendo azioni normative che elimineranno ogni possibilità di dissenso da parte delle comunità locali.»

Avv. Pierluigi Colangelo
Legambiente Trani