"Trani ti abbraccia": Roberto Soldatini getta l'ancora sui pontili del porto
Il direttore d'orchestra, navigatore solitario, sceglie Trani come residenza "fissa"
martedì 12 ottobre 2021
12.48
"Trani ti abbraccia". E lui si è fatto abbracciare dal mare, dal vento, ma soprattutto dalla bellezza di questa città, accolto dall'immagine del porto. Roberto Soldatini, direttore d'orchestra, violoncellista, scrittore e navigatore solitario, ha scelto i pontili della Lega Navale di Trani per ormeggiare la sua barca-casa e farne la sua residenza fissa. Anzi basculante.
Lo abbiamo incontrato sulla sua "Denecia", la sua barca-dimora, un Moody 44, 12 metri a vela che una decina di anni fa, al giro di boa dei cinquant' anni o poco più, comprò in Inghilterra per "liberarsi di quei sassi dalle tasche" che gli impedivano di fare un salto e di "lanciarsi di bolina verso una nuova dimensione, liberandosi di tutti gli orpelli che appesantiscono la vita", alla ricerca dell'essenziale, di sé stesso e dell'armonia.
Insomma, aveva deciso di continuare la sua esistenza in viaggio per il mondo alla ricerca dell'essenziale. E quale posto migliore se non nel mare? Le sue prime tappe della nuova vita sul mare sono state per diversi anni Napoli, e poi Venezia. "Città straordinarie" dice. Poi ancora in giro. Fino a quando "Trani mi ha rapito".
Racconta Soldatini: "Mi ha abbracciato subito con quei moli, quelle immagini della cattedrale, un porto naturale come non ne avevo mai visti durante le mie lunghe navigazioni nel Mediterraneo, fra Grecia, Albania, Croazia e Italia naturalmente". Poi l'ha scoperta pian piano, nei vicoli, nei monumenti, ma anche nei negozi, nel modo di vita. Nella gente. Ora insegnerà alla cattedra di violoncello al Conservatorio "Niccolò Piccinni" di Bari, ma la sua scelta di risiedere a Trani non si scalfisce. Soldatini è stato il primo italiano a prendere la residenza in una barca, e della sua esperienza ha scritto quattro libri che parlano di mare, di osmosi tra navigatori, di libertà, vincendo anche due premi letterari. Il viaggio in questa natura libera è raccontato per esempio in "Denecia. Approdi nella pandemia", diario di bordo attraverso le varie fasi della pandemia, tra tempeste marine e umane.
Soldatini ama suonare il violoncello sulla prua della sua barca, ma lo ha fatto anche in teatri internazionali, da New York a Brindisi. Ora il palcoscenico è il porto di Trani, esperienza che trova "emozionante".
Lo abbiamo incontrato sulla sua "Denecia", la sua barca-dimora, un Moody 44, 12 metri a vela che una decina di anni fa, al giro di boa dei cinquant' anni o poco più, comprò in Inghilterra per "liberarsi di quei sassi dalle tasche" che gli impedivano di fare un salto e di "lanciarsi di bolina verso una nuova dimensione, liberandosi di tutti gli orpelli che appesantiscono la vita", alla ricerca dell'essenziale, di sé stesso e dell'armonia.
Insomma, aveva deciso di continuare la sua esistenza in viaggio per il mondo alla ricerca dell'essenziale. E quale posto migliore se non nel mare? Le sue prime tappe della nuova vita sul mare sono state per diversi anni Napoli, e poi Venezia. "Città straordinarie" dice. Poi ancora in giro. Fino a quando "Trani mi ha rapito".
Racconta Soldatini: "Mi ha abbracciato subito con quei moli, quelle immagini della cattedrale, un porto naturale come non ne avevo mai visti durante le mie lunghe navigazioni nel Mediterraneo, fra Grecia, Albania, Croazia e Italia naturalmente". Poi l'ha scoperta pian piano, nei vicoli, nei monumenti, ma anche nei negozi, nel modo di vita. Nella gente. Ora insegnerà alla cattedra di violoncello al Conservatorio "Niccolò Piccinni" di Bari, ma la sua scelta di risiedere a Trani non si scalfisce. Soldatini è stato il primo italiano a prendere la residenza in una barca, e della sua esperienza ha scritto quattro libri che parlano di mare, di osmosi tra navigatori, di libertà, vincendo anche due premi letterari. Il viaggio in questa natura libera è raccontato per esempio in "Denecia. Approdi nella pandemia", diario di bordo attraverso le varie fasi della pandemia, tra tempeste marine e umane.
Soldatini ama suonare il violoncello sulla prua della sua barca, ma lo ha fatto anche in teatri internazionali, da New York a Brindisi. Ora il palcoscenico è il porto di Trani, esperienza che trova "emozionante".