Treni turistici per il Salento, insorgono le comunità del Gargano e della Bat

Non fermeranno nella parte settentrionale della regione, danneggiando i flussi di alcune città

mercoledì 10 luglio 2024
A cura di Gianluca Battista
FS Treni Turistici Italiani, società del Polo Passeggeri del Gruppo FS, in queste settimane aumenterà l'offerta estiva con due nuovi collegamenti: Roma-Lecce e Milano-Nizza. «Una rimodulazione dei servizi, verso il Salento - si legge in una nota di Trenitalia - con un treno notturno e verso la Costa Azzurra con un "Espresso" diurno, che nasce dell'esigenza di rispondere velocemente alla crescente domanda turistica, dentro e fuori i confini nazionali. Il collegamento Roma-Lecce è una novità assoluta. Si parte il 18 luglio per offrire una nuova esperienza di vacanza a supporto del turismo sostenibile e di qualità, che contribuirà a soddisfare le esigenze di mobilità da e verso la Puglia. Il treno fermerà a Caserta per poi procedere, senza ulteriori soste lungo la notte, verso la Puglia. Qui fermerà a Bari Centrale, Polignano a Mare, Monopoli, Fasano, Ostuni, Carovigno, Brindisi e Lecce. Al comfort delle carrozze letto si unisce il servizio ristorante nel vagone dedicato e la possibilità di portare a bordo bagagli e attrezzature sportive, grazie a un vagone dedicato».

Proprio su questo punto, però, si sono sollevate polemiche e rimostranze dalle comunità garganiche e del foggiano, ma anche della Bat e di tutta la Puglia Imperiale. Il sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti, ha chiesto di riconsiderare questa decisione che penalizzerebbe un'area che intercetta circa un terzo dei flussi turistici regionali. Malumori anche a Trani, dove il treno non fermerà affatto, Barletta e nelle comunità costiere della Bat e del Nord Barese, quali Bisceglie, Molfetta e Giovinazzo, che negli ultimi anni sono notevolmente cresciute. Non l'hanno presa bene nemmeno ad Andria (c'è Castel del Monte ed una fermata a Trani o Barletta farebbe comodo) ed a Margherita di Savoia.

Il Gruppo FS si è difeso ribadendo come l'offerta di collegamenti standard resti immutata, ma a molti amministratori del centro-nord della Puglia è apparso uno sgarbo su cui avviare riflessioni da parte dei vertici societari. Chissà che nelle prossime ore non vi possa essere un ripensamento per cercare di venire incontro a città e borghi che hanno visto la loro offerta lievitare nell'ultimo decennio.