Trenino in villa: imposto lo stop alle corse

Ordinanza del dirigente dell'ufficio tecnico: «Inquina». Per Lestingi non c’è pace: da lunedì il mezzo non potrà più circolare

sabato 17 agosto 2013 1.08
Dopo aver concesso il nulla osta provvisorio, l'amministrazione cambia idea: il trenino di Piero Lestingi non può più circolare in villa. Al diretto interessato ed al responsabile della villa è stata notificata l'ordinanza, firmata dal nuovo dirigente dell'ufficio tecnico, Francesco Gianferrini, nella quale si decreta l'immediata cessazione dell'attività all'interno della villa comunale. Il motivo? Il trenino a gasolio inquina. A spingere il dirigente a firmare l'ordinanza di divieto «le lamentele pervenute dai fruitori della villa dovute al transito del trenino lillipuziano», evidentemente sia sotto il profilo dell'inquinamento che del pericolo derivante dal suo transito per i viali.

La cosa divertente in una vicenda in cui non c'è assolutamente nulla da ridere è che, nell'ordinanza, si fa riferimento al regolamento interno della villa nel quale si fa espresso divieto di introduzione e circolazione di qualsivoglia tipo di veicolo a motore, ancorché velocipedi. Domanda: e non lo sapevano anche prima?

Da lunedì dunque, stop alle corse, e per Lestingi si apre un altro calvario legato alla prosecuzione dell'attività. Prima di arrivare ad un'intesa sulla villa, Lestingi aveva chiesto di poter circolare per le vie della città e del centro storico. Il trenino lillipuziano doveva essere un mezzo destinato ai turisti, magari un supporto con più appeal ai parcheggi di scambio mai decollati. Con la chiusura del porto nelle ore serali, la Polizia locale ha deciso di non autorizzarlo. La scelta finale è poi ricaduta sulla villa, ma dopo due settimane di giri, ecco il divieto. E ora?