«Troppi daini nella Bat, abbattiamoli!»
Ingiusta decisione della dirigenza della sesta provincia. Abbattere i daini per rimediare agli errori umani
mercoledì 13 luglio 2011
12.41
Arriva in questi caldi giorni di luglio una decisione singolare e alquanto ingiusta firmata dalla dirigenza della provincia di Barletta-Andria-Trani. I dirigenti della sesta provincia pugliese hanno infatti deciso di abbattere un centinaio di daini con la tecnica della caccia di selezione. Tali esemplari sono stati allevati in libertà dall'azienda Papparicotta, e andrebbero eliminati secondo la dirigenza per alcuni errori di gestione dell'allevamento. In realtà l'uccisione di questi splendidi daini appare solo come la soluzione più cinica e sbrigativa; la proposta alternativa proviene da Pasquale Salvemini del WWF Puglia, che vorrebbe destinare gli esemplari in esubero in parchi regionali o nazionali. Il sovraffollamento non può e non deve essere motivo per eliminare questi esemplari di una specie già di per sé a rischio.
Tale decisione provinciale, presa come una qualsiasi determina, quasi a cuor leggero, non fa altro che punire chi in questa vicenda di colpevole ha ben poco, ossia i poveri daini. All'insensatezza di tale provvedimento, va aggiunto il fatto che, in ambito normativo, la decisione rispetta tutte le norme, come confermato dal coordinatore del nucleo di polizia ittico – venatoria, il dottor De Zorzi. I cittadini indignati per tale insensato provvedimento possono far sentire la propria voce inviando mail di protesta agli organi provinciali, affinché non siano proprio i daini, animali innocenti, a pagare gli errori dell'uomo.
Tale decisione provinciale, presa come una qualsiasi determina, quasi a cuor leggero, non fa altro che punire chi in questa vicenda di colpevole ha ben poco, ossia i poveri daini. All'insensatezza di tale provvedimento, va aggiunto il fatto che, in ambito normativo, la decisione rispetta tutte le norme, come confermato dal coordinatore del nucleo di polizia ittico – venatoria, il dottor De Zorzi. I cittadini indignati per tale insensato provvedimento possono far sentire la propria voce inviando mail di protesta agli organi provinciali, affinché non siano proprio i daini, animali innocenti, a pagare gli errori dell'uomo.