Truffa del fotovoltaico, scattano i sequestri a Minervino Murge

Inchiesta della Procura di Trani a carico di 7 imprenditori pugliesi e veneti

mercoledì 25 maggio 2016 10.05
I finanzieri della compagnia di Andria hanno sequestrato diversi impianti fotovoltaici nel territorio di Minervino Murge che avevano beneficiato di contributi per 2,5 milioni di euro del cosiddetto "Conto energia", aggirando le procedure previste per i grandi impianti e ricorrendo a una semplice Dia (dichiarazione di inizio attività). Per questo a sette persone residenti tra Minervino, Spinazzola e le province di Treviso e Venezia sono state notificate altrettante informazioni di garanzia per i reati di associazione a delinquere, falsità in scrittura privata, lottizzazione abusiva e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Si tratta dei rappresentanti legali di quattro società operanti nel settore delle energie rinnovabili (con sedi a Spinazzola e Bolzano) e proprietari di fondi agricoli di Minervino. Eseguito anche il sequestro per equivalente delle loro disponibilità finanziarie.

L'inchiesta, coordinata dal pm Antonio Savasta, scaturisce dai dati acquisiti dai finanzieri di Andria (anche sorvolando la zona con unità aeree del Roan di Bari) sugli assetti proprietari degli impianti energetici. Sono così emerse alcune "anomalie", come la parziale coincidenza delle compagini societarie, l'utilizzo di analoghi "modelli" per l'ottenimento delle autorizzazioni previste dalla normativa in campo energetico, gli stessi direttori dei lavori e progettisti incaricati per la realizzazione dei diversi siti energetici.

Due parchi fotovoltaici di grandi dimensioni erano stati solo formalmente frazionati in più impianti di piccola potenza, allo scopo di eludere la complessa procedura prevista per il rilascio dell'autorizzazione unica regionale. Questi, poi, benché suddivisi e formalmente riconducibili a soggetti economici diversi, facevano riferimento a un unico centro di interessi economici.

Aggirando le procedure, e grazie al meccanismo semplificato delle Dia, l'organizzazione aveva ottenuto un indebito vantaggio dal "Conto energia", un meccanismo che premia con tariffe incentivanti l'energia prodotta dagli impianti fotovoltaici per un periodo di 20 anni. I pagamenti erogati ammontano a circa 2,5 milioni di euro. Per questo, insieme al sequestro dei due mega impianti, disposto dal gip del Tribunale di Trani, è stato eseguito anche quello per equivalente delle disponibilità finanziarie degli indagati e delle società da loro amministrate.

Non è la prima volta che la Procura di Trani accerta una truffa di questo genere. Nel 2012 un caso simile interessò proprio a Trani nelle contrade De Cuneo, Santa Chiara e Santa Perpetua. Tredici persone vennero arrestate, mentre dieci campi fotovoltaici finirono sotto sequestro.