UDC: Ecco "il documento da cui il sindaco si sente ricattato"

Pubblichiamo integralmente la lettera.

venerdì 29 settembre 2006
L'U.d.c. ha diffuso alla stampa "il documento da cui il sindaco si sente ricattato" sottoscritto dal segretario provinciale avv. Nicola Giorgino e dai consiglieri Pasquale De Toma, Luigi Riserbato, Francesco Pizzichillo, Giuseppina Chiarello, Domenico Triminì. Lo pubblichiamo integralmente:

«Il segretario provinciale U.D.C. avv. Nicola Giorgino, premesso che nell'anno 2003 il partito U.D.C. si presentava alla competizione elettorale amministrativa del comune di Trani quale parte integrante e paritetica alle altre forze politiche della casa delle liberta', sostenendo il candidato sindaco dott. giuseppe tarantini espressione di alleanza nazionale; che a seguito di incontri tra le segreterie politiche cittadine si perveniva ad un accordo pre-elettorale che delineava la futura compagine di governo, attribuendo ad ogni singolo partito specifiche visibilita'; che tuttavia nel corso del governo amministativo il preffato accordo veniva piu' volte disatteso delle forze alleate ponendo l'U.D.C. in una posizione comunque penalizzante nella gestione delle questioni di indirizzo politico; Che nonostante questo l'U.D.C. al solo scopo di garantire la governabilita' e la stabilita' alla citta' ha dato il proprio incondizionnato sostegno pur non condividendo, a volte, le scelte di governo ed in ogni caso assicurando il buon esito del programma di governo; che nel momento di maggiore crescita e consenso del partito, lo stesso si vede penalizzatto nell'esercizio dell'azione amministrativa ; che le ultime scelte del sindaco lasciano intravedere la chiara volonta' di non valorizzare il ruolo dell'U.D.C. nel progetto di governo rispetto all'attuale componente anche in relazione a possibili future intese. Esprime il proprio rammarico per la situazione venutasi a creare e chiede al sig. sindaco con assoluta urgenza un chiarimento al tavolo politico con i partiti che compongono la coalizione allo scopo di stemperare definitivamente le divergenze e consentire la prosecuzione del percorso dell'azione politica amministrativa con maggiore vigore con tutte le sue componenti istituzionali. Nell'ipotesi in cui questo invito non dovesse sortire effetto e' evidente la volonta' del sindaco e delle componenti politiche residuali di non voler proseguire un rapporto politico con l'U.D.C., con tutte le conseguenze che ne rinvengono in merito a possibili ed eventuali crisi di cui ne saranno gli unici responsabili.»