Un gemellaggio musicale fra Trani e Polignano

La proposta è di due appassionati tranesi

martedì 12 gennaio 2010
Un gemellaggio musicale fra le città di Trani e Polignano. La proposta è di Antonio Russo e Francesco Cosentino, sintesi di una nota che ricalca la storia musicale locale nel 1900:

«Dopo un causale incontro con alcuni componenti dell'associazione culturale musicale P. Serripierro di Polignano a Mare ed in particolare con il prof. Pasquale Spinelli, abbiamo scoperto che molti musicisti del novecento sono stati ospiti della nostra città riscuotendo un considerevole successo. Ci corre l'obbligo di menzionare tali musicisti per dar lustro a loro e all'arte di cui si sono fatti portavoce: Giuseppe Maria Festa (Trani 1771- 1839 violinista), Carlo Sessa (nato a Trani il 1843, nel 1895 lasciò provvisoriamente la direzione artistica al Maestro Giovanni Antonucci per partecipare al concorso internazione dei compositori di musica in Bruxelles, dove gli venne conferita la medaglia e la bacchetta d'oro per le sue opere «Re Manfredi» e «Cuor di Marinaro». Ritornò dopo un anno e mantenne la direzione della banda fino al 1895), Raffaele Montanaro (trombettista), Antonio Maglio (trombone), Vito Lerario (baritono), Pasquale Pedote (maestro).

Il successo riscosso e l'alto valore culturale per la presenza di una tradizione bandistica ben radicata sul territorio, ci ha spinto a proporre un gemellaggio fra la nostra città e Polignano a Mare. La tradizione bandistica italiana ha goduto del favore di molti tra i nomi più famosi dell'Ottocento musicale, come Giuseppe Verdi, Amilcare Ponchielli e Pietro Mascagni. Tra l'altro si sono registrati sviluppi rilevanti nel modo di concepire la composizione per banda già nel corso della seconda metà del Novecento, grazie all'arrivo di nuovo repertorio.

Secondo le informazioni fornite dal prof. Pasquale Spinelli, direttore della banda della città di Polignano a mare, verso il 900, la gloriosa fanfara - ricordiamo che la fanfara altro non è se non una formazione bandistica da parata composta esclusivamente da ottoni - partecipò alla festa di S. Nicola di Trani, incontrando altre due bande, fra cui quella diretta dal maestro Fanelli. Nel confronto, la banda di Polignano ottenne un netto successo con l'esecuzione della traviata e come conseguenza il contratto di tre giorni stipulato sulla piazza di Trani fu prorogato ad otto giorni per unanime richiesta popolare. Per le calorose accoglienze tributate alla fanfara di Polignano, molti musicisti ebbero stracciate le uniformi.

Se tale passione per la tradizione bandistica che ha sempre caratterizzato il nostro territorio, producendo artisti talentuosi, venisse rilanciata con iniziative coinvolgenti, come appunto il gemellaggio fra le più illustri associazioni culturali, ci si potrebbe ricollegare ad una consolidata tradizione e dare, al contempo, nuovo slancio vitale allo studio della musica che, come tutte le arti, trova un terreno fertile nella nostra regione, ma poche iniziative. Non va dimenticato che nel corso degli anni, molte bande locali si sono sciolte per la difficoltà di ricambio e di sovvenzioni. Sarebbe un crimine lasciar cadere nel vuoto una risorsa tanto importante in un periodo in cui si assiste all'immiserimento delle proposte culturali. Ben venga, in quest'ottica, il gemellaggio fra le città di Trani e Polignano a Mare primo passo verso una più vasta adesione territoriale a una simile proposta».

Antonio Russo e Francesco Cosentino