Un grande palazzo della giustizia nell'area dell'Angelini

Il mega progetto esaminato dalla commissione di manutenzione del tribunale. L'area dell'ex distilleria potrebbe rinascere a nuova vita

giovedì 26 maggio 2011
Un nuovo, grande palazzo di giustizia. Ma anche una piazza e un parcheggio interrato a due piani, più molti altri servizi. L'area dell'ex distilleria potrebbe rinascere a nuova vita entro qualche anno, se il progetto dell'azienda Guastamacchia di Ruvo otterrà il via libera da Soprintendenza, Demanio, Capitaneria e, naturalmente, Ministero di Giustizia.

Ieri il progetto preliminare per la nuova cittadella della giustizia è stato presentato dall'ufficio tecnico comunale alla commissione di manutenzione del tribunale, che ha preso atto dello stesso riservandosi ogni parere. Di certo, il progetto è accattivante giacché permetterebbe di riunire tutti gli uffici della giustizia civile in un unico edificio, eliminando così il problema dei troppi palazzi in cui si amministra la giustizia a Trani (quello del lavoro e giudice di pace si trova lontanissimo da fallimentare e civile). Rimarrebbe in piazza Duomo la sezione penale, anche se a quel punto sarebbe da valutare il ruolo di palazzo Carcano (attualmente in ristrutturazione) e degli altri due immobili tutti di proprietà comunale (palazzo Candido e palazzo Gadaleta). Ma la cosa più importante sarebbe la riqualificazione dell'area della distilleria, oggi vera macchia nera nell'urbanistica tranese.

Tutto ciò che rimane nell'ex complesso industriale verrebbe raso al suolo, realizzata una piazza di un ettaro dietro il castello con al di sotto due piani di parcheggi (per complessivi 16mila metri quadrati). Più in là, abbastanza lontano dal castello, verrebbero realizzati due edifici, di cui per uffici giudiziari e l'altro per centro direzionale. Nell'area, inoltre, verrebbero realizzati vari servizi, in modo che la cittadella non cessi di vivere dopo la chiusura degli uffici giudiziari. I palazzi, inoltre, verrebbero rivestiti in pietra, in linea con l'architettura del castello. Da stabilire, oltre che i costi dell'opera tutta a carico dell'azienda Guastamacchia, anche il canone che il Comune dovrebbe corrispondere per gli uffici. (c c)