«Un polo agroalimentare nello Psicopedagogico»
Proposta del consorzio Moscato di Trani. Pina Marmo: «Riconvertire l'intera area a parco urbano»
mercoledì 3 ottobre 2012
10.00
Trentasette anni fa, fu posta la prima pietra dello psicopedagogico, struttura che si trova sulla statale che collega Trani a Bisceglie. Il complesso avrebbe dovuto ospitare minori disabili. A distanza di quasi 40 anni non è mai entrato in funzione e giace abbandonato in stato di totale degrado, come più volte sottolineato da questo portale.
Nonostante la competenza sia stata trasferita dalla Provincia di Bari alla Bat, per la struttura non è stato ipotizzato alcun tipo di restyling. Lo sottolinea Pina Marmo (Gruppo misto): «Piu volte in Consiglio provinciale ho avanzato perplessità sulla necessità di locare gli immobili a Trani e a Barletta per gli uffici provinciali e sulla utilità di un decentramento degli uffici che ha mostrato tutta la sua inefficienza. Risparmiando quelle somme, notevoli per il bilancio esiguo della nostra Provincia e i cui costi ricadono interamente sui cittadini, si sarebbero più utilmente potuti avviare progetti per riqualificare gradualmente la struttura dell'ospedale psicopedagogico di Trani e destinarla anche a usi istituzionali. Purtroppo le mie parole sono rimaste inascoltate. Su temi e problemi importanti e strategici ho sempre rimarcato l'opportunità di guardare ad un atteggiamento complessivo della politica che sappia far prevalere le ragioni del dialogo e del confronto sereno sulla sterile contrapposizione incoraggiando scelte condivise, frutto di un lavoro partecipato per tentare di dare risposte valide alle legittime e concrete istanze dei cittadini. Ma l'atteggiamento dell'amministrazione provinciale ha privilegiato altri percorsi».
«Adesso urge – ha concluso Pina Marmo – il coinvolgimento fattivo del Comune di Trani per adottare soluzioni che prevedano la sistemazione della zona che vede ora una struttura in avanzato stato di degrado. Per esempio, potrebbe essere buona cosa riconvertire l'intera area a parco urbano».
Francesco Angarano, presidente del consorzio Moscato di Trani, formula all'amministrazione tranese un'altra proposta: «Utilizzare il complesso per farne un polo agroalimentare a cui potrebbero aderire tutti i produttori e trasformatori del settore vitivinicolo, oleario, ortofrutticolo, caseario operanti su tutto il territorio della Bat a scopo esclusivamente pubblicitario e di propaganda delle nostre eccellenze».
Nonostante la competenza sia stata trasferita dalla Provincia di Bari alla Bat, per la struttura non è stato ipotizzato alcun tipo di restyling. Lo sottolinea Pina Marmo (Gruppo misto): «Piu volte in Consiglio provinciale ho avanzato perplessità sulla necessità di locare gli immobili a Trani e a Barletta per gli uffici provinciali e sulla utilità di un decentramento degli uffici che ha mostrato tutta la sua inefficienza. Risparmiando quelle somme, notevoli per il bilancio esiguo della nostra Provincia e i cui costi ricadono interamente sui cittadini, si sarebbero più utilmente potuti avviare progetti per riqualificare gradualmente la struttura dell'ospedale psicopedagogico di Trani e destinarla anche a usi istituzionali. Purtroppo le mie parole sono rimaste inascoltate. Su temi e problemi importanti e strategici ho sempre rimarcato l'opportunità di guardare ad un atteggiamento complessivo della politica che sappia far prevalere le ragioni del dialogo e del confronto sereno sulla sterile contrapposizione incoraggiando scelte condivise, frutto di un lavoro partecipato per tentare di dare risposte valide alle legittime e concrete istanze dei cittadini. Ma l'atteggiamento dell'amministrazione provinciale ha privilegiato altri percorsi».
«Adesso urge – ha concluso Pina Marmo – il coinvolgimento fattivo del Comune di Trani per adottare soluzioni che prevedano la sistemazione della zona che vede ora una struttura in avanzato stato di degrado. Per esempio, potrebbe essere buona cosa riconvertire l'intera area a parco urbano».
Francesco Angarano, presidente del consorzio Moscato di Trani, formula all'amministrazione tranese un'altra proposta: «Utilizzare il complesso per farne un polo agroalimentare a cui potrebbero aderire tutti i produttori e trasformatori del settore vitivinicolo, oleario, ortofrutticolo, caseario operanti su tutto il territorio della Bat a scopo esclusivamente pubblicitario e di propaganda delle nostre eccellenze».