Una dad gigante di ginnastica filosofica conclude "Non solo 8 marzo" del club per l'Unesco
Dignità, libertà, mainsplanning, sessismo femminile nell'ultima sessione del ciclo di incontri
mercoledì 10 marzo 2021
10.37
A tirare le fila di una coraggiosa sfida al tempo del covid in cui la stanchezza degli incontri e delle lezioni on line è evidente e davvero pesante, si può dire che "Non solo 8 marzo" abbia chiuso i battenti con il bilancio più che positivo di una partecipazione appassionata da parte di tantissimi giovani, oltre trecento, cui l'attenzione del Club per l'UNESCO di Trani è stata dedicata. Un ciclo fortemente voluto dalla Presidente Lorella Moscatelli e dal direttivo della associazione nella consapevolezza che sia dai primi cicli scolastici che il concetto di parità di genere vada trasmesso, cosa che purtroppo ancora non accade o forse non nella maniera più efficace. Perché la scuola deve essere il luogo fondamentale in cui creare in ogni ambito una cultura del rispetto e dell'individuo nel suo valore assoluto di persona, obiettivo questo proprio dell'azione dei club per l'UNESCO.
Quasi una contraddizione - sottolineata da Anna Caiati, psicologa e psicoterapeuta - visto che da sempre l'educazione è soprattutto in mano a insegnanti donne e alle mamme. E anche per la quale, si è soffermata la Caiati, il traguardo della autentica considerazione di uomini e donne come PERSONE è ancora lontana, viste la situazione dei salari inferiori a parità di competenze, i femminicidi, la perdita del lavoro in pandemia in gran parte alle donne e la subdola "mansplaining" che ha la sua origine nella eterna convinzione che l'uomo ne sappia di più di una donna.
Interrogarsi su dignità e sull' essere degni è stata una sfida che ha coinvolto i ragazzi sulla piattaforma in modo appassionante, stimolati dalla tecnica proposta da Elena Ventura -docente di filosofia-denominata "P4C". Un modo di allargare gli orizzonti dei propri punti di vista focalizzando in questo caso l'attenzione su parti del corpo femminile - con la mai troppo condannata, barbara e atroce, pratica della infibulazione- e quella rigidità sociale ancora troppo diffusa che preclude alle infinite possibilità di autodefinirsi. Una sorta di esercizio filosofico dal quale ragazze e ragazzi si sono ritrovati a trarre da sé conclusioni e riflessioni inaspettate e sorprendenti.
E tra le tante donne che hanno animato i tre incontri, un rappresentante politico, Pasquale De Toma, consigliere comunale e consigliere provinciale BAT. Ma che da uomo ha dimostrato non solo coscienza di grandi montagne culturali da dover scalare, sottolineando tra l'altro quanto i nostri progressi occidentali nella pari dignità svaniscano al cospetto dello stato della donna in troppi paesi del mondo, ma anche l'autocoscienza della indispensabilità di un autentico cammino di pari passo tra uomini e donne per raggiungere risultati, raccontata con leggerezza attraverso un celebre episodio. Churchill a sua moglie :"Saresti potuta essere la sposa di un netturbino", e lei: "E no mio caro, con me lui sarebbe diventato Primo Ministro!".
Quasi una contraddizione - sottolineata da Anna Caiati, psicologa e psicoterapeuta - visto che da sempre l'educazione è soprattutto in mano a insegnanti donne e alle mamme. E anche per la quale, si è soffermata la Caiati, il traguardo della autentica considerazione di uomini e donne come PERSONE è ancora lontana, viste la situazione dei salari inferiori a parità di competenze, i femminicidi, la perdita del lavoro in pandemia in gran parte alle donne e la subdola "mansplaining" che ha la sua origine nella eterna convinzione che l'uomo ne sappia di più di una donna.
Interrogarsi su dignità e sull' essere degni è stata una sfida che ha coinvolto i ragazzi sulla piattaforma in modo appassionante, stimolati dalla tecnica proposta da Elena Ventura -docente di filosofia-denominata "P4C". Un modo di allargare gli orizzonti dei propri punti di vista focalizzando in questo caso l'attenzione su parti del corpo femminile - con la mai troppo condannata, barbara e atroce, pratica della infibulazione- e quella rigidità sociale ancora troppo diffusa che preclude alle infinite possibilità di autodefinirsi. Una sorta di esercizio filosofico dal quale ragazze e ragazzi si sono ritrovati a trarre da sé conclusioni e riflessioni inaspettate e sorprendenti.
E tra le tante donne che hanno animato i tre incontri, un rappresentante politico, Pasquale De Toma, consigliere comunale e consigliere provinciale BAT. Ma che da uomo ha dimostrato non solo coscienza di grandi montagne culturali da dover scalare, sottolineando tra l'altro quanto i nostri progressi occidentali nella pari dignità svaniscano al cospetto dello stato della donna in troppi paesi del mondo, ma anche l'autocoscienza della indispensabilità di un autentico cammino di pari passo tra uomini e donne per raggiungere risultati, raccontata con leggerezza attraverso un celebre episodio. Churchill a sua moglie :"Saresti potuta essere la sposa di un netturbino", e lei: "E no mio caro, con me lui sarebbe diventato Primo Ministro!".